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Ue

Estate calda? Italia a rischio massiccio import di energia dall’estero

Secondo il Summer Oulook 2018 di Entso-E il Nord rischia di non poter sfruttare l’eccesso di produzione delle Fer al Sud e di dover ricorrere ai paesi vicini

Potrebbe essere un’estate “calda” anche sotto il profilo energetico. Se da un lato la capacità di risposta del sistema elettrico italiano è migliorata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, temperature eccessive potrebbe rendere ancora più determinante l’import di energia dall’estero. E’ quanto emerge dal Summer Oulook 2018 di Entso-E (European Network of Transmission System Operators for Electricity che raccoglie gli operatori di rete europei) nell’analisti riguardante l’Italia. Per il resto d’Europa, precisa invece il report, “non si attende nessun rischio per la sicurezza degli approvvigionamenti” anche se “il livello dei bacini idrici è da monitorare”.

IN CONDIZIONI ESTREME NORD ITALIA DOVRÀ IMPORTARE ENERGIA DALL’ESTERO

elettrodottoIn condizioni normali, ammette l’analisi, “anche se sarà necessario importare energia dalle aree limitrofe per far fronte agli standard di adeguatezza per la parte centrale dell’Italia” (Bidding zones) “non si prevedono problemi per il Sistema elettrico italiano”. In condizioni estreme “l’eccesso di capacità” nel Sud Italia, invece, non potrà essere “trasferito completamente” al Nord Italia “dove si prevede che la capacità di produzione sarà inferiore alla domanda” a causa “di vincoli di rete interni”. Ciò, tuttavia, non determinerà particolari conseguenze per il paese, secondo l’analisi, perché le previsioni sostengono che “le importazioni disponibili dai paesi vicini saranno sufficienti a coprire il fabbisogno” del settentrione. Pertanto, per l’estate prossima, problemi di adeguatezza sono prevedibili “solo in caso di riduzione della capacità di trasmissione disponibile (ad es. per interruzioni forzate di elementi della rete)” o di “imprevista mancanza di capacità di produzione (ad es. interruzioni forzate di unità di produzione all’interno o all’esterno del paese). Bisogna considerare, infine, si legge nell’outlook, che “un’elevata produzione di energie rinnovabili (eolica e solare) in periodi di basso carico, tenendo conto del livello di altre produzioni poco flessibili, potrebbe portare ad una riduzione della capacità di regolazione verso il basso, soprattutto nelle bidding zone del sud all’inizio e alla fine della stagione”.

PERIODI PIÙ CRITICI E CONTROMISURE: TERNA IN PRIMA LINEA

“In condizioni normali, non sono previsti problemi di adeguatezza del sistema e il periodo più difficile è il mese di luglio – precisa Entso –. In condizioni difficili, la situazione per l’estate potrebbe portare alla necessità di importazioni per diverse settimane da giugno a fine settembre (esclusa la metà di agosto)”. In ogni caso, ricorda il rapporto “è stata effettuata un’adeguata pianificazione (e coordinamento) dei programmi di manutenzione della rete e della generazione, ma in caso di necessità potrebbe essere necessario posticipare e/o annullare la manutenzione”. La valutazione regionale settimanale dell’adeguatezza, unitamente ai processi di coordinamento regionale coordinati dai RSC (i coordinatori regionali della sicurezza, ndr), “supporterà la definizione di adeguate ed efficaci contromisure nel caso in cui si rilevi il rischio di incorrere in situazioni critiche nell’orizzonte di breve termine”. I periodi peggiori per la regolamentazione “sono previsti per metà agosto e per l’inizio e la fine del periodo estivo (giugno e settembre)”. Per fronteggiare tale rischio, Terna ha comunque predisposto “interventi preliminari e piani di emergenza e, in caso di necessità, adotterà le opportune contromisure”. Per garantire la sicurezza del sistema, Terna potrebbe adottare inoltre “un maggiore coordinamento” con i gestori delle reti limitrofi e “speciali azioni correttive, come la riduzione della generazione di energia elettrica non flessibile”. Infine potrebbero essere pianificate “altre azioni speciali, come le riduzioni della capacità netta di trasferimento (CNT), in cooperazione con i Tso vicini”.

LA CAPACITÀ DI GENERAZIONE ITALIANA: IN CALO IL TERMOELETTRICO. PROBLEMI AL SISTEMA IN CASO DI STOP A GRANDE CENTRALE A CARBONE NEL SUD ITALIA Terna

Per quanto riguarda la capacità di generazione italiana, prosegue il rapporto Entso-E, “negli ultimi anni il sistema elettrico italiano ha registrato una significativa riduzione del flusso di produzione di energia convenzionale (termoelettrica)”. E “la crescita della produzione variabile come ad esempio l’eolica e la fotovoltaica, unita al calo della domanda, sta esercitando una pressione commerciale sugli impianti tradizionali, portando alla disattivazione delle centrali più vecchie”. Tra il 2012 e il 2017, il funzionamento e l’adeguatezza del sistema elettrico in Italia sono stati influenzati dai seguenti fenomeni, osserva il report: “Circa 16 GW di potenza installata sono stati progressivamente dismessi. La quantità totale di capacità disponibile sul mercato delle centrali elettriche convenzionali è scesa da 77 GW a 61 GW e non è disponibile una capacità supplementare di 3,1 GW a causa di vincoli ambientali e della messa fuori servizio”. Tale fenomeno, avverte l’analisi, “incide sull’adeguatezza del sistema elettrico italiano” e “già in passato si erano registrati alcuni importanti segnali di allarme in termini di adeguatezza a livello nazionale” e precisamente “nell’estate 2015 e nell’inverno 2016/2017”. Tuttavia, per la prima volta dal 2011, la diminuzione della capacità di generazione disponibile non è più osservabile rispetto all’anno precedente: “Infatti, anche se il trend di dismissione non si è ancora arrestato, alcune importanti centrali termoelettriche sono rientrate dal precedente stato di messa fuori esercizio (circa 1,2 GW)”. Il potenziamento della rete, sviluppata da Terna negli ultimi anni, inoltre, “ha contribuito a mitigare alcuni effetti derivanti dalla dismissione delle centrali (in particolare nelle isole principali)”. Però la capacità disponibile considerata nello studio Summer Outlook 2018 non tiene conto della possibile indisponibilità di una grande centrale a carbone nel Sud Italia a causa dei rischi autorizzativi: “Nel caso in cui tale rischio si concretizzi, la capacità disponibile diminuirà di 2,5 GW, aumentando la probabilità di incorrere in situazioni di scarsità” di energia. Infine, la disponibilità idrica in Italia per il prossimo periodo estivo dovrebbe essere elevata: “l’indice Snow Water Equivalent (SWE), che esprime la quantità di acqua accumulata sotto forma di neve sul versante italiano delle Alpi, mostra un livello di stoccaggio idrico prossimo ai valori massimi storici”.

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