Mare e laghi italiani sempre più sotto pressione. Un campione su tre è oltre i limiti di legge. Temperature record nel Mediterraneo e maladepurazione cronica aggravano la crisi. Legambiente chiede un piano nazionale e spinge sull’eolico offshore
Un mare italiano su tre è inquinato e le acque del Mar Mediterraneo sono sempre più calde. Sono i dati delle campagne estive 2025 di Goletta Verde e Goletta dei Laghi di Legambiente, che delineano un quadro preoccupante per le acque italiane, costiere e interne. Su 388 campioni prelevati in 19 regioni da oltre 200 volontari, il 34% ha superato i limiti di legge, classificandosi come inquinato o fortemente inquinato.
FOCI E CANALI I PIU’ INQUINATI
La situazione peggiore per quanto riguarda l’inquinamento si registra alle foci di fiumi, canali e corsi d’acqua, dove il 54% dei punti monitorati presenta criticità. Lontano dagli scarichi, in mare aperto o nelle acque lacustri, la percentuale scende al 15%.
“Le foci non sono balneabili e spesso non vengono monitorate dalle autorità, ma molte hanno spiagge libere frequentate da cittadini che meritano acque sicure”, denuncia Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente.
MARI SEMPRE PIU’ CALDI
Nel 2025 il Mare Nostrum si è aggiudicato un nuovo primato negativo. Infatti, secondo i dati satellitari Copernicus rielaborati da Legambiente, la temperatura media delle acque superficiali del Mediterraneo a giugno e luglio 2025 è ammontata a 25,4°C, la più alta dal 2016. Un aumento di mezzo grado rispetto ai valori fino al 2021, che accelera la perdita di biodiversità e amplifica gli eventi meteo estremi, alimentati dall’energia termica accumulata in estate e rilasciata in autunno-inverno.
IL PROBLEMA DELLA MALADEPURAZIONE
La depurazione resta il vero tallone d’Achille delle acque italiane. In Italia il 4,4% del carico inquinante non è trattato con sistemi adeguati, pari a quasi 3,5 milioni di abitanti equivalenti. A questo si aggiungono 855 agglomerati in procedura di infrazione per mancato rispetto della Direttiva europea sulle acque reflue: un carico complessivo di oltre 26 milioni di abitanti equivalenti. Le sanzioni già pagate dal nostro Paese a Bruxelles superano i 210 milioni di euro, a cui si sommano nuove multe da 10 milioni più penalità semestrali da oltre 13,5 milioni, legate alle sentenze più recenti.
LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE
Legambiente ha rilanciato la proposta di un piano nazionale per la tutela delle acque, che includa una governance integrata e piani di adattamento climatico, investimenti per modernizzare la depurazione e favorire il riuso agricolo delle acque trattate. La strategia dell’associazione prevede anche più controlli su foci e scarichi, nonché un’accelerazione sulle fonti rinnovabili marine, in particolare l’eolico offshore, “tecnologia compatibile con la fauna marina” secondo lo studio sul parco Beleolico di Taranto.
“Dopo il decreto porti, servono risorse per rendere Taranto e Augusta come hub dell’eolico offshore, creando anche occupazione green”, ha sottolineato Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.
MARI E LAGHI
L’8% dei 263 punti monitorati da Goletta Verde lungo i 7.500 km di coste italiane è risultato inquinato e il 27% fortemente inquinato. Per i laghi, Goletta dei Laghi ha analizzato 125 campioni in 44 bacini: il 30% oltre i limiti.
Fortunatamente, dal dossier emergono anche note positive: avvistamenti di delfini, i primi “Tartadog” addestrati a individuare nidi di tartarughe marine, regate sostenibili sui laghi e laboratori didattici per diffondere la cultura della tutela ambientale.