Gli analisti prevedono che la generazione nucleare in Europa sarà di 598 TWh nel 2024 e di 605 TWh nel 2025, per poi scendere a 563 TWh nel 2028 e a 536 TWh nel 2030.
La produzione totale di energia nucleare europea nel 2022 di 618 TWh e la produzione prevista per il 2023 di 615 TWh rappresentano i livelli di produzione più bassi in Europa dalla metà degli anni ’80, mentre è probabile che i minimi storici continuino per il resto degli anni 2020 e fino al 2050, secondo i dati di S&P Global Commodity Insight
NUCLEARE: PRODUZIONE IN DIMINUZIONE
La produzione nucleare europea era di 524 TWh nel 1984, l’ultima volta che è scesa sotto i 600 TWh. Negli anni ’80 e ’90, con l’entrata in funzione di nuovi reattori, la produzione nucleare europea è aumentata costantemente fino a raggiungere i 917 TWh nel 2000, per poi scendere a 892 TWh nel 2010 a causa del ritiro di alcune unità nucleari nel Regno Unito e in Germania. La regione europea, nel contesto dei dati, comprende i 27 Stati membri dell’Unione Europea, oltre a Svizzera e Regno Unito.
Katherine Follos e Sabrina Kernbichler, analisti del settore energetico di S&P Global Commodity Insights, hanno dichiarato in una nota che “la chiusura di 2 GW di capacità belga nel corso della stagione invernale 2022/2023 e l’uscita della Germania dal nucleare con l’uscita dei suoi restanti 4 GW di capacità il 15 aprile 2023, compenseranno la lenta ripresa della produzione nucleare francese”.
I PIANI DELL’EUROPA
Secondo quanto riporta S&P Global Commodity Insights, la Polonia ha un ambizioso programma di costruzione nucleare che prevede fino a 9 GW di nuova capacità, con la prima unità che dovrebbe essere operativa entro il 2033. Anche la Repubblica Ceca prevede di costruire una serie di nuove unità, a partire dalla Dukovany-5 da 1.200 MW.
In Belgio, la Doel-3 da 445 MW è stata chiusa definitivamente il 23 settembre 2022, in conformità con le leggi belghe sul phaseout nucleare. Allo stesso modo, la centrale Tihange-2 da 1 GW è stata chiusa definitivamente il 31 gennaio 2023.
In Germania, la centrale Neckarwestheim-2 da 1.400 MW, la centrale Emsland da 1.406 MW e la centrale Isar-2 da 1.485 MW sono state chiuse definitivamente il 15 aprile, come ultimo passo verso il progressivo abbandono dell’energia nucleare in seguito all’incidente nucleare di Fukushima I nel marzo 2011.
La Francia, nel frattempo, ha registrato un calo record della produzione nucleare nell’inverno 2022-23 a seguito di una serie di chiusure di unità per manutenzione non programmata, legate a controlli su possibili cricche nelle saldature delle tubature dei sistemi di sicurezza secondaria della flotta esistente.
2025-2050 PREVISIONI DI DECLINO
Gli analisti di S&P Global Commodity Insight prevedono che la generazione nucleare in Europa sarà di 598 TWh nel 2024 e di 605 TWh nel 2025, per poi scendere a 563 TWh nel 2028 e a 536 TWh nel 2030. Le previsioni includono la produzione delle prime centrali nucleari turche a partire dal 2026. La generazione nucleare potrebbe continuare a diminuire, toccando i 529 TWh nel 2032 e i 508 TWh nel 2035, prima di salire leggermente a 512 TWh nel 2040 e poi scendere di nuovo bruscamente a 455 TWh nel 2050, secondo gli analisti.
Secondo gli analisti, l’elevato tasso di chiusura previsto per la flotta nucleare esistente è la ragione principale della previsione di un drastico calo della produzione nucleare in Europa tra il 2025 e il 2050, oltre a notare che la costruzione di impianti nucleari nella regione ha una storia di ritardi e false partenze.
Inoltre, sebbene in Europa vi sia un gran numero di sviluppatori di reattori modulari di piccole dimensioni, questa tecnologia non è ancora stata dimostrata su base commerciale. “Il nucleare su piccola scala ha il potenziale per aumentare la diffusione a un ritmo più rapido, ma la tecnologia non è provata ed è improbabile che si concretizzi prima degli anni 2030”, hanno affermato gli analisti.