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Medio Oriente

Ecco perché Aramco ha firmato un accordo con gli Usa nel Gnl

Secondo le proiezioni della U.S. Energy Information Administration (EIA), la domanda globale di Gnl dovrebbe crescere di circa il 5% all’anno fino alla metà degli anni 2020

Arriva un accordo ventennale nel Gnl tra la compagnia energetica saudita Aramco e la statunitense Sempra. La compagnia saudita sta tentando di divenire, infatti, uno dei principali attori mondiali nel comparto del gas.

COSA PREVEDE L’ACCORDO

L’accordo prevede una partecipazione del 25% di Aramco in Sempra Energy nella prima fase del suo progetto di esportazione di gas naturale liquefatto da Port Arthur in Texas. La transazione con la società di San Diego comprenderebbe anche un accordo di fornitura ventennale del progetto per 5 milioni di tonnellate all’anno di combustibile super raffreddato.

ECCO PERCHÉ SAUDI ARAMCO HA FATTO QUESTA MOSSA

saudi aramcoMa perché Saudi Aramco è così interessata al gas? “Con una domanda globale di Gnl che dovrebbe crescere di circa il 4% all’anno e superare i 500 milioni di tonnellate all’anno entro il 2035, vediamo opportunità significative in questo mercato e continueremo a perseguire partnership strategiche che ci permettono di soddisfare la crescente domanda globale di Gnl”, ha detto Nasser secondo quanto riferito da Cnbc. Non solo però. Saudi Aramco ha avuto colloqui con diversi fornitori negli Stati Uniti negli ultimi mesi, visto che negli ultimi dieci anni ha investito 150 miliardi di dollari in patria e all’estero.

IL RUOLO DELL’ARABIA SAUDITA

L’Arabia Saudita, il più grande esportatore mondiale di petrolio, si sta espandendo per andare oltre il greggio e si prepara al momento in cui la domanda stagnerà e il mondo si sposterà definitivamente verso combustibili più puliti. Proprio come hanno fatto negli ultimi anni major energetiche internazionali come Royal Dutch Shell e Total. Il Regno sta dando, infatti, impulso anche all’esplorazione e alla produzione interna sia di risorse di gas convenzionali sia di quelle provenienti dai giacimenti shale, per alimentare la produzione di energia elettrica e alimentare il settore petrolchimico, evidenzia il Financial Times. “L’Arabia Saudita ha vaste risorse di shale gas ma gli analisti li hanno storicamente ritenuti costosi da estrarre a causa della loro profondità, lontananza e mancanza di acqua e di infrastrutture”, spiega Ft.

DOMANDA DI GNL IN CRESCITA SECONDO L’EIA AMERICANA

Secondo le proiezioni della U.S. Energy Information Administration (EIA), la domanda globale di Gnl dovrebbe crescere di circa il 5% all’anno fino alla metà degli anni 2020. Dal febbraio 2016, quando gli Stati Uniti hanno iniziato ad esportare il carburante, sono diventato il quarto maggiore esportatore mondiale di Gnl.

(L’articolo completo su Start Magazine)

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