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Ue

Ecco come la Ue vuole riciclare i magneti in auto, turbine eoliche ed elettrodomestici

Le nuove regole Ue contenute nell’articolo 27 della bozza di regolamento, obbliga i produttori a divulgare informazioni su “peso, posizione e composizione chimica di tutti i singoli magneti permanenti” inclusi nei loro prodotti e a fornire istruzioni su come accedervi e rimuoverli.
L’Ue si sta muovendo per preparare una nuova direttiva indirizzata a incentivare il riciclo delle terre rare contenute nei magneti permanenti, utilizzati in ogni tipo di prodotto, dalle turbine eoliche ai veicoli elettrici, fino agli elettrodomestici come le lavatrici e i forni a microonde.

Il mese scorso, il Parlamento europeo ha votato la sua posizione sulla proposta di legge sulle materie prime critiche dell’Ue, che mira a rafforzare l’autosufficienza europea nei minerali necessari per la transizione verde e digitale. La proposta di legge, che deve ancora essere approvata dagli Stati membri, introduce obiettivi ambiziosi per l’estrazione, la lavorazione e il riciclaggio di materie prime fondamentali in Europa, nel tentativo di ridurre la dipendenza europea dalle importazioni da Paesi come la Cina.

LE NUOVE REGOLE

Tra le nuove disposizioni proposte vi sono anche misure per incentivare il riciclaggio dei magneti permanenti, utilizzati nelle turbine eoliche, nei veicoli elettrici e negli elettrodomestici come le pompe di calore e le lavatrici.

Le nuove regole Ue contenute nell’articolo 27 della bozza di regolamento, obbliga i produttori a divulgare informazioni su “peso, posizione e composizione chimica di tutti i singoli magneti permanenti” inclusi nei loro prodotti e a fornire istruzioni su come accedervi e rimuoverli. L’articolo 28, invece, impone ai produttori di “rendere pubblicamente disponibile su un sito web ad accesso libero la quota di neodimio, disprosio, praseodimio, terbio, boro, samario, nichel e cobalto” contenuta nei loro prodotti, in modo che questi materiali possano essere raccolti e riciclati.

La Commissione europea adotterebbe successivamente norme di attuazione specifiche che richiedono quote minime di materiali riciclati da incorporare nella produzione di nuovi magneti permanenti. Tali norme dovrebbero essere adottate “entro il 31 dicembre 2030” in una serie di atti delegati speciali che “stabiliscono quote minime” per le materie prime critiche recuperate dai rifiuti post-consumo, si legge nella bozza di regolamento diffusa da Euractiv.

LE CASE AUTOMOBILISTICHE SONO PREOCCUPATE, L’INDUSTRIA EOLICA È RICETTIVA

Le case automobilistiche, tuttavia, non sono entusiaste dei nuovi requisiti di riciclaggio e hanno espresso le loro preoccupazioni attraverso l’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) e hanno chiesto maggiore coerenza nelle regole che a loro giudizio sono in parte contraddittorie.

A differenza del settore auto, quello eolico sembra essere più ricettivo: secondo Euractiv il comparto eolico non si oppone ai nuovi target di circolarità ma chiedono di dare priorità assoluta alla creazione di una catena di approvvigionamento di riciclaggio funzionante prima di poter prendere in considerazione obiettivi specifici.

GLI ELETTRODOMESTICI

Un’altra industria chiave a cui si rivolgono le nuove regole di riciclaggio è quella dei produttori di elettrodomestici: in particolare pompe di calore, lavatrici, asciugatrici, forni a microonde, aspirapolvere e lavastoviglie, dovranno tutti riportare un’etichetta per informare i riciclatori se contengono o meno magneti permanenti. Applia, l’associazione di categoria dei produttori di elettrodomestici come Whirlpool, Dyson, Miele o Electrolux, ritiene che il riciclaggio di questi magneti rimane al momento una sfida dal momento che adesso il motore di una lavatrice, ad esempio, viene triturato insieme al magnete permanente e non separato dalle altre frazioni, ha detto il presidente Falcioni a Euractiv.

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