Dal 2026 la Panda non sarà più prodotta nello stabilimento di Pomigliano. Perché Stellantis snobba l’Italia? Cosa cambia dopo l’annuncio del presidente serbo che ha gelato l’Italia?
La tanto attesa Panda elettrica low-cost non sarà Made in Italy. Infatti, Stellantis inizierà la produzione a Kragujevac, negli ex impianti di Zastava acquistati da Fiat nel 2008. L’annuncio che ha gelato la politica, i sindacati e i lavoratori arriva dal presidente serbo, Aleksandar Vucic, a margine di una conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Belgrado. La notizia stupisce ancora di più poiché questa settimana si aprirà il tavolo sull’automotive tra azienda, sindacati, Anfia e Regioni per raddoppiare la produzione di vetture in Italia, raggiungendo nuovamente il un milione all’anno. Quale destino attende gli stabilimenti italiani?
LA BEFFA POMIGLIANO E MIRAFIORI
La Panda si trasferisce in Serbia. Le parole del presidente serbo sono una beffa per gli stabilimenti italiani, che speravano di produrre la prima elettrica low-cost del gruppo. I sindacati hanno reagito alla notizia esprimendo preoccupazione per i lavoratori degli stabilimenti italiani.
Una preoccupazione alimentata dai numerosi punti di domanda sul futuro delle fabbriche italiane. Nella fabbrica campana di Pomigliano d’Arco si continuerà a costruire le Panda a motore endotermico fino al 2026. Il modello potrebbe cambiare nome in Pandina, nuovo marchio registrato questa estate da Stellantis.
PANDA, COSA SI PRODURRÁ A POMIGLIANO?
La vera domanda è cosa si produrrà nello stabilimento dopo il 2026? Infatti, ad oggi i piani prevedono solo l’Alfa Romeo Tonale e Dodge Hotnet, troppo poco se consideriamo la dimensione della fabbrica, dove lavorano circa 4.000 persone. La Fiom ha chiesto un chiarimento “urgente e indispensabile” sul destino di Pomigliano.
“Stellantis comunichi nei prossimi incontri il modello che sostituirà il dopo Panda a Pomigliano. Il 23 novembre la direzione Stellantis in un incontro sindacale a Mirafiori ci ha confermato la produzione di Panda nelle attuali versioni fino al 2026. Sollecitata dalle nostri interrogativi rispetto al dopo, la direzione Stellantis ci ha ribadito ufficialmente che verrà assegnato un altro modello allo stabilimento campano senza menzionare quale tipologia di modello. Se le notizie che giungono dalla Serbia vengono confermate da Stellantis, diventa urgente e indispensabile conoscere quale modello di vettura sostituirà l’attuale Panda”, ha affermato il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano.
“Una decisione inaccettabile che contrasteremo in tutti i modi. L’apertura dei lavori al tavolo sull’automotive si preannuncia come un ennesimo colpo ai lavoratori italiani di Stellantis”, ha dichiarato Samuele Lodi, segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore mobilità.
“Pomigliano continuerà a produrre la Panda. I tempi sono prematuri per fare ulteriori annunci”, perché il modello prodotto in Italia non è “in concorrenza con il modello che vedrà la luce in Serbia”, ha specificato la società in una nota.
“È nostra intenzione continuare il suo ciclo di vita e quindi sostenere lo stabilimento fino all’arrivo del nuovo ciclo di modelli se l’evoluzione normativa e le condizioni competitive dello stabilimento di Pomigliano lo consentiranno”, ha concluso Stellantis.
DELUSIONE PER MIRAFIORI
Niente da fare anche per lo stabilimento di Mirafiori, che oggi produce 80.000 500e e 8.000 Maserati all’anno. Il tentativo di Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, di rilanciare il sito con la nuova Panda elettrica è finito in un nulla di fatto.
Le parole del ceo di Stellantis (“Sarà prodotta in più stabilimenti”) lasciano però aperto uno spiraglio per il futuro.
PANDA, LE ACCUSE AL GOVERNO
L’impatto attuale di Stellantis sull’economia nazionale si aggira tra l’1 e il 3 per cento del PIL, secondo le stima. Parliamo di un settore che, secondo l’Istat, occupa 160.000 persone.
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, dopo l’annuncio del presidente serbo ha accusato il Governo di «totale assenza di politiche industriali». Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno presentato due interrogazioni, nelle quali hanno scritto che il la maggioranza assiste “inerme al progressivo impoverimento di capacità produttiva” in Italia.
Il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, aveva chiesto al Governo italiano maggiori incentivi per l’acquisto di automobili elettriche in cambio dell’aumento della produzione in Italia. Richieste che fino ad oggi non sono state accolte.
COME SARÁ LA PANDA SERBA
La Nuova Panda elettrica sarà la prima low-cost a batteria del gruppo. Infatti, costerà meno di 20.000 euro, un prezzo che permetterà di concorrere con le vetture cinesi, europee e americane. Il crossover di segmento B sarà lanciato ufficialmente l’11 luglio 2024.
Ma lo spostamento della produzione in Serbia porterà anche altri benefici al Paese.
“Potrebbe essere motore di nuovi investimenti nell’automotive, dove ci sono investimenti diretti enormi”, ha sottolineato il presidente Vucic.