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Le contraddizioni della transizione delle auto

Le vendite di auto elettriche rallentano ma il parco circolante è sempre più grande ed inquinante. Le contraddizioni della transizione dell’automotive

Le vetture elettriche rallentano ma il parco circolante cresce ed è sempre più inquinante. Il 2024 si è aperto con una frenata delle vendite di vetture a batteria in Italia, che hanno visto un calo di 45 punti percentuali rispetto all’anno precedente, con una quota i mercato di appena il 2,7% del totale. Calo che appare meno marcato nell’Ue (-30%). Non si è salvata neanche la Germania, Paese più avanti nella transizione elettrica, dove a gennaio sono state immatricolate appena 22.500 elettriche, la metà rispetto a quelle diesel, secondo i dati di Acea. Come se non bastasse, la riduzione del parco circolante è un obiettivo sempre più lontano.

IL PARCO AUTO CIRCOLANTE

Continuando di questo passo, la decarbonizzazione delle quattro ruote al 2050 sarà una missione impossibile. Infatti, sono diversi i tasselli del puzzle della transizione green che ancora mancano all’appello. I primi due sono la riduzione e la sostituzione del parco circolante. Tra il 2013 e il 2022 il numero di Bev sulle strade europee è cresciuto. La cattiva notizia è che queste non hanno sostituito le colleghe più inquinanti. Infatti, la velocità con cui aumenta la quota di vetture a batteria sul totale non è ancora paragonabile a quella delle auto endotermiche. Infatti, secondo gli ultimi dati di Eurostat, a dicembre 2022 circolavano 3 milioni di auto a batteria in più, contro i 27 milioni di quelle a benzina e diesel. Immatricolazioni che hanno portato il parco circolante europeo a 250 milioni di vetture, contro i 220 milioni di fine 2013.

AUTO, LE ELETTRICHE NON BASTANO

Per sostituire l’intero parco veicoli italiano con vetture elettrificate dovremmo attendere 30 anni. È quanto emerge dal paper “L’industria automobilistica: quando la fornitura regolamentata non soddisfa la domanda. Il caso dell’Italia”, scritto da Antonio Sileo e Monica Bonacina (Fondazione Eni Enrico Mattei). Stime che mostrano che non è possibile raggiungere la neutralità carbonica del trasporto su strada con la “semplice” sostituzione delle auto che circolano nel nostro Paese con nuovi modelli elettrificati.

Infatti, negli ultimi anni gli sforzi dei produttori sul lato dell’offerta non sono stati accompagnati da cambiamenti nelle abitudini di acquisto. Infatti, dal 2016 al 2022 sono state vendute poche auto, in particolare green.

“Non solo non vendiamo abbastanza auto elettriche da concentrarsi esclusivamente sull’energia elettrica, ma in realtà non stiamo sostituendo un numero sufficiente di auto in generale per pensare di poter raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 concentrandoci solo sugli acquisti di auto nuove. Devono essere esplorate altre strategie se non vogliamo perdere l’obiettivo”, si legge nel paper.

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