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Centrale idroelettrica di Bargi, dove si trova e quanto produce: tutti i numeri dell’impianto

La centrale idroelettrica di Enel Green Power di Bargi si trova nel Comune di Camugnano, situato sulla sponda del lago di Suviana, sull’Appennino bolognese.

Esplode la centrale idroelettrica di Bargi di proprietà di Enel Green Power. Dove si trova? Quanto produce? Cos’è successo? Tutto quello che c’è da sapere.

CENTRALE, DOVE SI TROVA E QUANTO PRODUCE

La centrale idroelettrica di Enel Green Power di Bargi si trova nel Comune di Camugnano, situato sulla sponda del lago di Suviana, sull’Appennino bolognese. L’impianto a pozzo è l’infrastruttura di questo tipo con la maggiore potenza unitaria in Emilia Romagna (330 MW), ma figura anche tra le infrastrutture più all’avanguardia al mondo, nonostante la sua costruzione risalga al 1975. L’impianto é stato costruito scavando in profondità sulla sponda del lago. Infatti, le pompe devono essere poste 25 metri sotto il livello massimo del serbatoio di Suviana e l sistema dei pozzi é più economico rispetto a un impianto in caverna. In questo modo, sfruttando il salto di 375 metri tra i due invasi di Suviana e Brasimone la centrale è in grado di produrre 354 GW/h all’anno di energia elettrica.

Le condotte partono dalla galleria di derivazione in pressione Brasimone – Stagno, che ha un diametro di 5.40 m ed è lunga 4757 m. Le turbine sono due e hanno una potenza di 165 MW l’una e pompano circa 47 m3/s di acqua verso il lago Brasimone, che può riempirsi in 6 ore con la centrale a pieno esercizio. È possibile ridurre la potenza delle turbine in fase di generazione ma non di pompaggio. La valvola rotativa ha un diametro interno di 2.30 m e pesa 160 Tonnellate. La girante ha un diametro di 4 metri e pesa 32 tonnellate. Gli alternatori, invece, hanno una potenza di 185 MVA l’uno, 8 coppie polari, una velocità di 375 giri/min e sono raffreddati tramite aria raffreddata dall’aqua del lago.

PERCHÈ LA CENTRALE É STRATEGICA PER IL PAESE

L’importanza dell’impianto è confermata dal fatto che sia inserito nel piano di riaccensione della rete nazionale in caso di black out. Una scelta dovuta alla capacità produttiva dell’impianto e al fatto che può erogare la sua massima potenza nel giro di quattro minuti.

Un’altra delle caratteristiche che rendono la centrale idroelettrica di Bargi un’opera strategica è la possibilità di scambiare enormi volumi d’acqua tra i due bacini, a seconda della domanda di energia elettrica nelle diverse ore del giorno.

COS’È SUCCESSO?

Sono ancora in corso le verifiche ma dalle ricostruzioni giornalistiche risulta che l’incidente è avvenuto durante la riaccensione di una turbina in manutenzione da circa un anno. Ieri pomeriggio uno dei trasformatori all’ottavo piano, quaranta metri sotto il livello dell’acqua, avrebbe preso fuoco, provocando l’esplosione che ha provocato tre morti e almeno 10 feriti.

“Da quanto ricostruito, il collaudo del primo gruppo di generazione era già terminato nei giorni scorsi e, al momento in cui è avvenuto l’incidente, era in corso il collaudo del secondo gruppo. Nella centrale erano in corso lavori di efficientamento che Enel Green Power aveva contrattualizzato con tre aziende primarie, Siemens, ABB e Voith”, ha sottolineato l’azienda che gestisce l’infrastruttura, sottolineando che al momento “sta collaborando con tutte le autorità competenti”.

“In questo momento non possiamo stimare per quanto tempo la centrale resterà offline, perché non sappiamo qual è l’entità dei danni. Terna non mi ha segnalato difficoltà nell’immediato, vedremo nei prossimi giorni. Nell’impianto si stava svolgendo la consegna, le imprese di livello internazionale che avevano fatto la messa in efficienza e la modernizzazione dell’impianto lo stavano consegnando ad Enel Green Power”, ha affermato pochi minuti fa il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine dell’evento “Planet Week: verso il G7 Clima, Energia e Ambiente”.

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