Per quanto riguarda le rinnovabili Arera propone un miglior coordinamento della gestione delle richieste di connessione alla rete con le procedure di autorizzazione per gli impianti
Garantire, all’interno della governance complessa e stratificata del comparto energia, un ordinato riparto delle competenze di regolazione ex-ante nei settori dell’energia elettrica e del gas naturale. Evitare di definire soluzioni di eccessivo dettaglio, lasciando al Regolatore nazionale la facoltà di identificare le specifiche misure. Tenere in debito conto la dimensione europea nell’implementazione delle misure previste dal Pniec, “non solo per quanto afferisce alla regolazione dei mercati e allo sviluppo delle infrastrutture transfrontaliere (mercato interno, Codici europei di rete, Progetti infrastrutturali di interesse comune e in prospettiva, Pacchetto decarbonizzazione), ma anche per quanto attiene all’esigenza di un’attenta e tempestiva valutazione della necessità di notifica delle misure ai sensi delle Linee guida sugli aiuti di Stato”. È quanto emerge dalla Memoria per le Commissioni riunite Ambiente, e Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati inviata lo scorso 30 aprile, riguardante la proposta di aggiornamento del Pniec.
ELETTRIFICAZIONE RISCALDAMENTO GRANDE OPPORTUNITÀ DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO EDIFICI
Nella memoria, Arera sottolinea inoltre che “l’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento rappresenta una grande opportunità di efficientamento energetico degli edifici e di proficua integrazione con le fonti rinnovabili elettriche. Tuttavia, affinché la diffusione di tali dispositivi possa essere adeguatamente supportata dalle reti elettriche e non ne minacci invece la stabilità, è necessario che l’intervento pubblico tenda ad agevolare soprattutto le tecnologie in grado di integrarsi e comunicare al meglio con il sistema elettrico, anche offrendo servizi di demand-response e di flessibilità”.
FORTE COORDINAMENTO INTERISTITUZIONALE PER REALIZZARE UN’INFRASTRUTTURA PER I COMBUSTIBILI ALTERNATIVI
Per quanto concerne il settore trasporti, la “realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi fissa obiettivi molto sfidanti in merito alla rete di ricarica che deve essere sviluppata e, conseguentemente, anche alla sua integrazione nel sistema elettrico nazionale. Si ritiene allora rilevante che: a. l’attuazione in Italia di tale Regolamento sia garantita tramite un forte coordinamento interistituzionale; b. eventuali agevolazioni tese a ridurre i costi di ricarica in luoghi accessibili al pubblico siano rivolte direttamente agli automobilisti, anziché poggiare sulle tariffe elettriche pagate dai gestori dei punti di ricarica, e siano concentrate su coloro che trovano più barriere nell’acquisto di un veicolo elettrico”.
EMISSIONI RIFIUTI URBANI, PRIVILEGIARE IL PRINCIPIO DI PROSSIMITÀ
Per quanto riguarda il tema delle emissioni nel settore dei rifiuti urbani, “accanto alle misure regolatorie, per ridurre le emissioni e i consumi nel settore dei trasporti dei rifiuti urbani, possono essere valutati interventi normativi, nella logica del green procurement, volti a privilegiare il principio di prossimità agli impianti di recupero rispetto alla libera circolazione sul territorio nazionale, anche in un’ottica di responsabilizzazione delle comunità locali, peraltro in coerenza con la stabile impostazione adottata dall’Autorità nei settori ambientali”, sottolinea Arera nella memoria.
RINNOVABILI, SERVE MIGLIOR COORDINAMENTO COORDINAMENTO DELLA GESTIONE DELLE RICHIESTE DI CONNESSIONE ALLA RETE CON LE PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE
Capitolo Rinnovabili: “Un miglior coordinamento della gestione delle richieste di connessione alla rete con le procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili permetterebbe un’ottimizzazione e una semplificazione dei processi, incrementando la prevedibilità delle effettive realizzazioni degli impianti e migliorando il coordinamento con gli sviluppi di rete. È necessaria a tal fine una sistematica partecipazione dei gestori di rete a tali processi” “al fine di orientare le scelte di investimento nei sistemi di rete sulla base dell’effettiva maturità dei progetti che hanno richiesto la connessione, evitando ritardi o investimenti inutili”.
“INCENTIVI NON ALTERINO INTERESSE DEI PRODUTTORI A PARTECIPARE AL MERCATO”
Sotto il profilo degli incentivi “i contratti differenziali a due vie finalizzati al supporto alle fonti rinnovabili non devono alterare l’interesse dei produttori a partecipare al mercato; ciò deve essere tenuto in debita considerazione nel profilo di produzione utilizzato per la loro regolazione economica. Inoltre, al fine di garantire la sostenibilità economica dei meccanismi di supporto delle fonti rinnovabili e degli accumuli (CfD e PPA), è necessario individuare l’insieme dei consumatori su cui ricadrà l’effetto di tali meccanismi, anche per consentire ai consumatori interessati di agire coerentemente nell’approvvigionamento di energia nel mercato libero”.
In tal senso, prosegue l’Authorty, “si condivide il percorso intrapreso, dapprima, con il cd. decreto FER X in via di implementazione, che adotta una regolazione del contratto differenziale a due vie basata su un profilo di produzione predefinito in casi particolari, quali la partecipazione al mercato dei servizi, e con le sue successive evoluzioni, che prevedono contratti differenziali a due vie con profili standard (piatto, picco/fuori picco) che lasciano anche al mercato la scelta del mix produttivo ottimale.”
Insieme ai meccanismi di supporto delle fonti rinnovabili e degli accumuli, Arera chiede però che “sia definito l’insieme dei consumatori sui quali ricadrà l’effetto di tale copertura”.
I SUGGERIMENTI DI ARERA PER LO SVILUPPO DELL’IDROGENO
Lo sviluppo dell’idrogeno, si legge invece nella memoria Arera, “richiede un approccio graduale ed integrato che non potrà prescindere da: a. una valutazione integrata delle diverse opportunità di decarbonizzazione del gas, con l’obiettivo di contenere i costi complessivi (cattura della Co2, biometano, altri gas rinnovabili) coerente con la domanda dei diversi segmenti di mercato (hard to abate, trasporti, termico, industriale e residenziale) e la Strategia italiana per l’idrogeno in fase di definizione; b. l’attribuzione tempestiva di competenze in materia di idrogeno e gas rinnovabili al Regolatore nazionale del settore energia elettrica e gas
naturale, per accompagnare tale processo e fornire, al contempo, la necessaria certezza agli investitori; c. la pianificazione integrata delle reti di gas naturale, elettricità e idrogeno basata su scenari congiunti approvati dal Regolatore nazionale, come previsto anche dal Pacchetto decarbonizzazione; d. la definizione di regole certe di attribuzione dei costi coerenti con i fabbisogni per gli sviluppi transfrontalieri dei corridoi europei dell’idrogeno previsti dal Regolamento TEN – E”.
SICUREZZA DELLE FORNITURE
Sotto il profilo della sicurezza delle forniture “gli sviluppi infrastrutturali necessari per garantire la sicurezza delle forniture devono essere accompagnati da strumenti – di mercato e regolatori – che consentano che tali investimenti si realizzino in un’ottica di efficienza e di sostenibilità economica” attraverso “un approccio guidato da criteri di selettività, sia per l’identificazione sia, laddove necessario, per la successiva regolazione e remunerazione degli investimenti”.
BIOMETANO, SFRUTTARE MEGLIO POTENZIALITÀ DELLE MATRICI ORGANICHE
Infine, l’Authority ha suggerito di estendere la disciplina del bonus sociale anche al teleriscaldamento, mentre nel biometano ha chiesto di “sfruttare al meglio le potenzialità delle matrici organiche” favorendo la transizione “verso modelli di trattamento della FORSU che prevedano la produzione di biometano in luogo del solo compostaggio, coerentemente con le indicazioni contenute nel Programma nazionale sulla gestione dei rifiuti riguardo alla necessità di realizzare impianti di digestione anaerobica integrati nelle aree scarsamente dotate di tale tipologia di impianti”.