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Dalle stelle alle stalle. Quale destino attende davvero l’idrogeno green

Il recente studio di Harvard ha fatto crescere lo scetticismo nei confronti del destino dell’idrogeno green nel mix energetico del futuro. Ma niente è ancora scritto…

Un recente studio di Harvard ha ridimensionato il ruolo dell’idrogeno verde nel mix energetico del futuro. Un’analisi che ha fatto crescere lo scetticismo nei confronti di questo vettore energetico. Tuttavia, sarà ancora centrale nella transizione sostenibile. Ecco perché.

L’idrogeno green potrebbe ridurre le emissioni di CO2 dell’industria pesante e del trasporto merci. Tuttavia, oggi il quantitativo disponibile è ancora esiguo. I nuovi studi impongono una riflessione riguardo il reale potenziale della produzione su larga scala di idrogeno con elettricità da fonti rinnovabili. Non sono pochi gli ostacoli alla diffusione di massa di questo vettore energetico. Per questa ragione, di questo passo avrà un ruolo importante solo in alcuni settori di nicchia. Ma niente è ancora scritto.

GLI OSTACOLI ALL’IDROGENO GREEN

Di questo passo,l’idrogeno da fonti rinnovabili costerà di più rispetto ad altri vettori energetici. Per questa ragione, verrebbe utilizzato principalmente per i settori hard-to-abate come il trasporto pesante, e la produzione di ammoniaca. Sono i principali risultati dello studio di Harvard, che stima che oggi i costi totali siano compresi tra 500 e 1,250 dollari per tonnellata di CO2 evitata utilizzando l’idrogeno verde. In altre parole, se non ci saranno evoluzioni importanti la produzione non sarebbe competitivita.

Il costo elevato è il risultato di un’alta spesa per la produzione, ma anche per lo stoccaggio e l’infrastruttura di distribuzione dell’idrogeno green.

Previsioni condivise dalla società di gestione del rischio DNV, che ha ridotto del 20% la sua proiezione per il 2050 della quota che deterrà questo vettore nel mix energetico globale, secondo quanto riporta Axios. L’Agenzia internazionale dell’energia stima che l’idrogeno prodotto con energie rinnovabili rappresenterà solo il 4% del totale mondiale nel 2030. La stessa Aie, però, la settimana scorsa ha rilevato una crescita importante degli annunci di progetti, anche se pochi hanno raggiunto la fase finale di investimento.

NIENTE E’ SCRITTO

E lo studio di Harvard, rivisto dai suoi colleghi, non esclude che l’idrogeno verde un giorno diventi ampiamente utilizzato. Tuttavia, serve uno sforzo importante in termini di politiche nazionali più forti per stimolare la domanda. Ma anche investimenti in ricerca e sviluppo per ridurre i costi di stoccaggio e distribuzione.

Secondo Valerie Karplus della Carnegie Mellon University, il documento fornisce un’importante analisi dei costi lungo la catena del valore e delle fasce di incertezza intorno a loro.

“Se guardiamo al lungo termine, il potenziale sia per l’innovazione tecnologica che per modelli di business intelligenti per ridurre alcuni di questi costi è enorme”, ha detto ad Axios Karplus, professore del dipartimento di ingegneria e politica pubblica.

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