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Le sfide e le opportunità delle catene di fornitura energetica

Secondo un’analisi di Rystad Energy, da un lato c’è una crescente domanda di servizi energetici, mentre dall’altro, la situazione del mercato in continua evoluzione ha aumentato le sfide sia per gli acquirenti che per i fornitori della filiera energetica

La combinazione di crescente domanda globale di energia, evoluzione delle dinamiche geopolitiche e transizione energetica richiede che le catene di fornitura energetica diventino più grandi e migliori, con molti segmenti di servizi che si prevede sperimenteranno una forte crescita sia nel breve che nel medio termine. Oltre all’aumento dell’attività nel settore petrolifero e del gas, alcuni dei segmenti di servizi in più rapida crescita saranno guidati dalla domanda dei settori energetici a basse emissioni di carbonio.

Degli esempi degni di nota includono servizi elettrici e di strumentazione, stimolati dalla crescita nei settori della rete e solare; servizi navali e sottomarini, principalmente dovuti all’espansione dell’eolico offshore; e servizi di manutenzione e meccanici, guidati dalla crescente domanda di operazioni solari, eoliche onshore e di rete. Da un lato, c’è una crescente domanda di servizi energetici, mentre dall’altro, la situazione del mercato energetico in continua evoluzione ha aumentato le sfide sia per gli acquirenti che per i fornitori della filiera energetica. Queste sfide differiscono notevolmente tra il settore petrolifero e del gas e la filiera a basse emissioni di carbonio.

BAGGA (RYSTAD ENERGY): “AUMENTO DEI COSTI DEL LAVORO AVRÀ UN IMPATTO MAGGIORE”

“I livelli dei prezzi dei servizi nella maggior parte dei segmenti attualmente sono dal 10% al 15% più alti rispetto ai livelli pre-pandemia Covid. Sebbene vi siano pochi dubbi sul fatto che i prezzi dei materiali continueranno ad influenzare l’inflazione, prevediamo che l’aumento dei costi del lavoro nei prossimi anni avrà un impatto ancora maggiore”, ha affermato Binny Bagga, vicepresidente Service Market di Rystad Energy.

GLI ELEVATI COSTI DI INPUT DEL SETTORE PETROLIO E GAS

Con l’aumento dell’attività nel settore petrolifero e del gas, aumenta anche la domanda di manodopera, ulteriormente pressata dall’aumento dei prezzi al consumo in tutto il mondo. Nella maggior parte delle principali economie, il mercato del lavoro continua a mostrare rigidità, nonostante le rigide politiche monetarie delle banche centrali. Rystad Energy prevede che queste pressioni inizieranno ad attenuarsi in modo sostanziale entro la fine del prossimo anno.

LE CATENE DI FORNITURA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO

Nel complesso, si continua a registrare un aumento dei prezzi per la maggior parte delle categorie e dei mercati, ad eccezione dello shale oil statunitense. Inoltre, la capacità misurata dal tasso di utilizzo è un problema importante soprattutto in alcuni segmenti dell’industria petrolifera e del gas, come trivellatori offshore, navi offshore e attrezzature sottomarine. Qui, nonostante un aumento previsto della domanda, Rystad non vede la capacità del fornitore di cambiare così rapidamente o drasticamente.

Le catene di fornitura a basse emissioni di carbonio si sforzano di localizzare la produzione di attrezzature. Al contrario, il settore a basse emissioni di carbonio attualmente sta vivendo un eccesso di offerta, con un’elevata concentrazione geografica nelle capacità di produzione per tecnologie come solare, eolico e batterie. La Cina continentale ospita una significativa capacità di produzione per tecnologie a basse emissioni di carbonio ed è tra le prime tre regioni di produzione per moduli solari, inverter, navicelle di turbine eoliche, pale ed elettrolizzatori a idrogeno. Ciò ha portato a delle differenze nei livelli di utilizzo regionali rispetto all’utilizzo globale, il che è una preoccupazione per gli acquirenti.

LE STRATEGIE DEI GOVERNI

I governi di tutto il mondo stanno spingendo per localizzare le catene di fornitura per mitigare i rischi associati alle tensioni internazionali e ridurre la loro dipendenza da determinate regioni. Che si tratti dell’Unione europea, degli Stati Uniti o dell’India, sono in corso degli sforzi per localizzare la produzione di attrezzature a basse emissioni di carbonio.

Entro il 2030, Rystad prevede un leggero spostamento nella concentrazione geografica delle catene di fornitura per la produzione di attrezzature a basse emissioni di carbonio, con l’homeshoring che sta guadagnando terreno lungo la catena di fornitura a basse emissioni.

I PREZZI DELLE APPARECCHIATURE ENERGETICHE

Per quanto riguarda i prezzi, di recente sono scesi e si sono stabilizzati, in particolare nel caso dei settori solare e delle batterie. Nel settore della cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio (CCUS), si prevede che i prezzi saliranno di nuovo quest’anno, poiché i segmenti guidati dalla manodopera, come l’edilizia onshore, continuano il loro trend al rialzo.

Inoltre, i tempi di consegna prolungati per le apparecchiature rotanti dovuti all’elevata domanda eserciteranno una pressione inflazionistica al rialzo. Analogamente, il restringimento dell’equilibrio domanda-offerta per gli elettrolizzatori a idrogeno con l’aumento dell’utilizzo della capacità produttiva disponibile determinerà pressioni al rialzo sui prezzi.

LE CATENE DI FORNITURA DEVONO DIVENTARE PIÙ GRANDI E MIGLIORI

Nel settore eolico offshore, si prevede che i costi del segmento di installazione e manutenzione saliranno alle stelle, considerati i colli di bottiglia intorno all’offerta di navi di installazione, soprattutto negli Stati Uniti a causa del Jones Act.

Anche i costi della manodopera stanno diventando un importante motore dell’inflazione in un mercato del lavoro globale ristretto, soprattutto per la manodopera qualificata, dove la disoccupazione rimane bassa. In sintesi, per costruire una filiera energetica più solida e resiliente del futuro e soddisfare la crescente domanda di energia, le filiere energetiche globali devono evolversi per diventare più grandi e migliorare la loro efficienza.

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