Shell si è impegnata a effettuare trivellazioni sismiche ed esplorative nei prossimi cinque anni
La Shell prevede di riprendere l’esplorazione di petrolio e gas nelle acque offshore dell’Alaska Artico per la prima volta dal 2015. È quanto prevedono i piani di esplorazione depositati dalla compagnia presso le autorità dell’Alaska.
I PIANI DI SHELL
La società ha chiesto il via libera dello Stato per formare un’unità di esplorazione che copra 86.400 acri e 18 contratti di locazione offshore nel mare di Beaufort detenuti dalla Shell. L’azienda si è impegnata a effettuare trivellazioni sismiche ed esplorative nei prossimi cinque anni nella baia di Harrison, che si trova in mare aperto nella riserva petrolifera nazionale dell’Alaska e a 34 miglia a nord-ovest del delta del fiume Colville, dove il campo onshore Alpine sta attualmente producendo greggio.
BUONE PROSPETTIVE
La Shell ha dichiarato di aver individuato diverse buone prospettive all’interno della zona assegnatale che potrebbero contenere accumuli di petrolio e gas. Per questo la società ha proposto di aggiornare i dati sismici e geologici nel 2022 e nel 2023, e di effettuare perforazioni esplorative nel 2024 e nel 2025.
La società ha individuato possibili estensioni offshore delle formazioni di Nanushuck e Torok, che sono zone produttive onshore nella regione del fiume Colville, dove la ConocoPhillip, Repsol e Oil Search, una società con sede in Papua, Nuova Guinea, hanno fatto delle scoperte negli ultimi anni.
LO STOP DI SHELL IN ALASKA NEL 2015
La Shell è stata un’attiva esploratrice e produttrice in Alaska per decenni, fino a quando si è ritirata nel 2015 dopo un costoso e infruttuoso programma di esplorazione nel Mare di Chukchi, un’area al largo della costa artica dell’Alaska nord-occidentale.
L’area occidentale della baia di Harrison, sebbene remota, si trova in un ambiente ghiacciato probabilmente più fruttuoso rispetto a quello che l’azienda ha affrontato in altre parti del Mare di Beaufort.
IN SCADENZA LA CONCESSIONI DI HARRISON BAY
Shell ha anche acquisito i contratti di locazione di Harrison Bay in un’asta statale offshore del 2012, ma i contratti di locazione si stanno avvicinando alla fine dei termini di 10 anni consentiti dallo Stato. Un’unità di esplorazione permetterebbe di prolungare i contratti di locazione per cinque anni in cambio di un calendario definitivo per la perforazione esplorativa. Per questo la società sta cercando un partner per condividere le spese e i rischi.