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Gas, ok Authority a espansione Tap. Ma una legge pugliese minaccia gli investimenti

La norma prevede una “specifica misura di compensazione”, pari fino al 3% del valore commerciale del gas trasportato, a carico di chi realizza o potenzia infrastrutture energetiche sul territorio. Questa previsione, secondo gli operatori, crea un’incertezza finanziaria insostenibile

L’Autorità per l’energia (ARERA) ha dato il via libera al piano per il potenziamento del gasdotto TAP, un progetto che potrebbe quasi raddoppiare la sua capacità di trasporto verso l’Italia, rafforzando in modo decisivo la sicurezza energetica nazionale. Tuttavia, l’intera operazione, che mobiliterà investimenti per oltre 2,5 miliardi di euro, resta appesa al filo di una controversa legge della Regione Puglia che, imponendo nuove misure di compensazione economica, ha creato un’incertezza tale da spingere gli operatori a inserire una clausola di uscita che potrebbe far saltare l’intero processo. La decisione è stata formalizzata con la delibera 388/2025/R/GAS del 5 agosto 2025, con cui l’Autorità ha approvato il documento “Project Proposal of TAP, SRG and DESFA for the 2023 Incremental Capacity Process”. La proposta è stata presentata congiuntamente dai gestori del gasdotto: TAP AG, l’italiana Snam Rete Gas (SRG) e la greca DESFA.

gas Azerbiagian Italia TAPIL PROGETTO: TRE LIVELLI DI ESPANSIONE PER QUASI IL DOPPIO DEL GAS

Il piano approvato da ARERA avvia un nuovo “processo di capacità incrementale”, un test di mercato per verificare se ci sia una domanda commerciale sufficiente a giustificare l’investimento. Il potenziamento avverrebbe attraverso l’installazione di nuove stazioni di compressione elettriche e prevede tre livelli di espansione:

Livello 1: Un incremento di circa 2,3 miliardi di metri cubi/anno, disponibile da dicembre 2030, con un investimento per TAP di 636 milioni di euro.

Livello 2: Un incremento di circa 4,1 miliardi di metri cubi/anno, disponibile da aprile 2031.

Livello 3: Un incremento di circa 8,5 miliardi di metri cubi/anno, disponibile da agosto 2031, che porterebbe la capacità totale del gasdotto a sfiorare i 20 miliardi di metri cubi annui. Questo livello massimo richiederebbe un investimento per TAP fino a 2,24 miliardi di euro e, per la prima volta, anche un adeguamento della rete italiana da parte di Snam, con il potenziamento della linea Matagiola-Massafra per un costo di 370 milioni.

L’INCOGNITA PUGLIA: LA LEGGE CHE FRENA IL PIANO

Il principale ostacolo all’intera operazione è rappresentato dalla legge della Regione Puglia n. 28 del 2022. La norma prevede una “specifica misura di compensazione”, pari fino al 3% del valore commerciale del gas trasportato, a carico di chi realizza o potenzia infrastrutture energetiche sul territorio. Questa previsione, secondo gli operatori, crea un’incertezza finanziaria insostenibile, rendendo impossibile calcolare in modo affidabile la redditività di un investimento a lungo termine.

LA CLAUSOLA DI USCITA: LA CONDIZIONE POSTA DAGLI OPERATORI

Per questo motivo, TAP e Snam Rete Gas hanno inserito nella loro proposta una “clausola di uscita” molto chiara. Si riservano il diritto di interrompere, in toto o in parte, il processo di potenziamento se l’impatto economico della legge pugliese non potrà essere determinato in modo ragionevole al momento dei test economici, o se non potrà essere incluso in tali calcoli. In pratica, se la Regione Puglia non chiarirà la portata della norma o se i suoi effetti dovessero risultare eccessivi, gli operatori potranno bloccare tutto. Con la sua delibera, ARERA ha di fatto approvato la proposta accettando questa fondamentale condizione.

LA PROCEDURA: ECCO LE PROSSIME TAPPE

Il processo di allocazione della nuova capacità seguirà un calendario serrato. La fase preparatoria, con lo scambio di informazioni tra operatori e mercato, inizierà il 2 ottobre 2025. Le offerte vincolanti da parte delle società interessate a prenotare la capacità a lungo termine dovranno essere presentate in una finestra temporale ristretta, tra il 2 e l’8 dicembre 2025. L’allocazione definitiva della capacità è prevista entro il 31 gennaio 2026. Per la parte italiana, la capacità offerta a Melendugno sarà soggetta a una procedura di “capacità concorrente” insieme agli altri punti di ingresso da Sud (Mazara del Vallo e Gela), per non creare discriminazioni e garantire un accesso equo alla rete nazionale.

I REGOLATORI HANNO DATO IL VIA LIBERA AL POTENZIAMENTO DEL TAP

Le autorità di regolazione dell’energia di Italia, Grecia e Albania hanno approvato congiuntamente il piano per l’espansione della capacità del gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline). Il progetto prevede un potenziamento suddiviso in tre livelli, che potrebbe quasi raddoppiare la portata attuale del gasdotto, portandola progressivamente dagli attuali 10 miliardi di metri cubi all’anno fino a oltre 20. La decisione apre ora la strada alla fase vincolante del market test, durante la quale gli operatori energetici potranno presentare le loro offerte per la nuova capacità di trasporto. La notizia emerge dal documento congiunto “Approval of Project Proposal of TAP, SRG and DESFA for the 2023 Incremental Capacity Process – Binding Phase”, pubblicato a seguito della proposta presentata il 28 luglio 2025 dagli operatori del gasdotto: l’italiana ARERA, l’albanese ERE e la greca RAAEY.

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