Skip to content
Italia rinnovabili

Rinnovabili, il percorso dell’Italia verso gli obiettivi al 2030

Il Servizio Studi del Dipartimento Attività produttive della Camera ha realizzato il documento “Le fonti rinnovabili – Le politiche pubbliche italiane”, che presenta una panoramica dettagliata sulle politiche e gli obiettivi italiani ed europei relativi allo sviluppo delle fonti rinnovabili entro il 2030

Nell’agosto scorso il Servizio Studi del Dipartimento Attività produttive della Camera dei Deputati ha realizzato il dossier “Le fonti rinnovabili – Le politiche pubbliche italiane”, che presenta una panoramica dettagliata sulle politiche e gli obiettivi italiani ed europei relativi allo sviluppo delle fonti rinnovabili entro il 2030.

IL PNIEC DEL 2019

A dicembre 2019 l’Italia ha adottato, ai sensi del regolamento (UE) 2018/1999, il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), che aveva fissato al 2030 l’obiettivo nazionale complessivo del 30 per cento di consumi energetici lordi soddisfatti da fonti energetiche rinnovabili (FER), nonché gli obiettivi specifici riferiti al settore elettrico, termico e dei trasporti, con le misure utili a perseguirli e le traiettorie per il loro graduale raggiungimento.

Appare opportuno precisare anche in questa sede che gli obiettivi specifici riferiti al settore elettrico, termico e dei trasporti non costituiscono una scomposizione dell’overall target – nel senso che non sono sotto quote dell’overall target – né sono confrontabili tra loro, per effetto dei differenti criteri di contabilizzazione.

LA NORMATIVA SULLE ENERGIE RINNOVABILI IN ITALIA

Con D.lgs. n. 199/2021, l’Italia ha recepito la direttiva 2018/2001/UE (c.d. RED II) ridisegnando la normativa di riferimento in materia di incentivi e autorizzazione degli impianti da fonti rinnovabili, fattori ritenuti cruciali per promuovere lo sviluppo delle rinnovabili e perseguire gli obiettivi in materia di clima ed energia. Dopo tale decreto legislativo si sono susseguiti una serie di ulteriori interventi legislativi in funzione semplificatoria, tra cui da ultimo il d.lgs. n. 190/2024 (TU FER).

Come visto, nel 2023 il MASE ha iniziato l’iter di aggiornamento del PNIEC, conclusosi con l’invio alla Commissione europea della versione definitiva del PNIEC il 1° luglio 2024. L’obiettivo complessivo di copertura di consumi energetici da fonti rinnovabili nell’aggiornamento del PNIEC è fissato al 39,4% al 2030. Vi sono poi i target settoriali per il settore elettrico, il settore del riscaldamento e raffrescamento, il settore dei trasporti, non confrontabili reciprocamente per le diverse convenzioni contabili che li presiedono: elettrico 63,4%, riscaldamento e raffrescamento 35,9%, idrogeno 54%.

I DATI SUI CONSUMI ENERGETICI DA FONTI RINNOVABILI

Da una prima lettura dei dati sulla copertura dei consumi energetici finali da fonti rinnovabili, risulta che il trend non segue con continuità la traiettoria disegnata in vista dei più ambiziosi obiettivi posti dalla direttiva RED III. I dati riferiti agli ultimi anni indicano una percentuale di consumi energetici coperti da fonti rinnovabili in leggera diminuzione rispetto all’anno 2020, anno peculiare, caratterizzato dalla riduzione complessiva dei consumi energetici per via della pandemia Covid 19.

Dopo tale anno, con la ripresa dei consumi energetici, si sconta una minor quota percentuale di copertura da rinnovabili. I valori appaiono al di sotto della attuale traiettoria delineata dal PNIEC ai fini del raggiungimento del target 2030. Il settore elettrico è quello in cui è più alta la penetrazione delle fonti rinnovabili e in cui sono stati, quindi, posti i più ambiziosi obiettivi di copertura dei consumi finali lordi da fonti rinnovabili. Il PNIEC adottato nel 2019 indica un obiettivo al 2030 del 55%.

Per tener conto dei più ambiziosi obiettivi previsti a livello europeo con il Green Deal e il Pacchetto Fit for 55, il Ministero della transizione ecologica (ora Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica) ha adottato, a marzo 2022, il Piano di transizione ecologica, che ha previsto, entro il 2030, un aumento della quota di energia elettrica da fonti elettriche rinnovabili al 72%. L’aggiornamento del PNIEC al 2024 indica un obiettivo del 63,4%.

I CONSUMI DI ELETTRICITÀ DA FER

Secondo i dati GSE, nel 2023 i consumi finali lordi (CFL) stimati di elettricità da FER – che, ai sensi delle direttive UE, corrispondono alla produzione lorda da FER – diminuiscono leggermente rispetto all’anno precedente (-0,68%), attestandosi a 10,3 Mtep. Il valore da raggiungere al 2030 secondo lo scenario PNIEC 2024 è pari a 15,1 Mtep. I valori di scenario più elevati per il 2030 sono attribuiti dal PNIEC alla fonte solare e a quella eolica. I dati sulla produzione di energia ripartiti per singola fonte rinnovabile evidenziano una crescita della generazione da fonti idrica, eolica e fotovoltaica.

Per quanto riguarda l’andamento stagionale della fonte idrica, che ha subito, nel 2023, una forte crescita, a fronte di un drastico calo rispetto all’anno precedente, esso risente dei fenomeni siccitosi che si registrano periodicamente, come accaduto nel 2017 e nel 2022. Per una lettura e un’analisi dei dati sul contributo delle fonti rinnovabili al fabbisogno elettrico, può essere utile un raffronto tra i dati della produzione da fonti rinnovabili e quelli sul fabbisogno elettrico.

Al fine di consentire un confronto dei dati anche in relazione al 2023, sono stati utilizzati i dati già disponibili sulla richiesta di energia elettrica (diverso, quindi, dal dato sui consumi finali lordi utilizzato per il calcolo della copertura del fabbisogno elettrico da fonti rinnovabili ai sensi della direttiva RED II).

L’AGGIORNAMENTO DEL PNIEC DI LUGLIO 2024

L’aggiornamento del PNIEC presentato a luglio 2024, rispetto a quanto già previsto nel 2019 dal PNIEC, pur incrementando di 41 TWh l’obiettivo 2030 di generazione elettrica complessiva da fonti rinnovabili – che passa da 186,8 TWh a 227,8 TWh – prevede una flessione nel tempo della produzione di energia idroelettrica, benché a parità di potenza installata (vedi infra), così come una più marcata riduzione lungo il decennio dell’apporto delle bioenergie.

Il ridimensionamento dell’apporto di generazione da tali fonti è più che compensato dall’innalzamento a 64,8 TWh dell’obiettivo di produzione eolica al 2030 e a 97,6 TWh dell’obiettivo di generazione fotovoltaica al medesimo anno. Il PNIEC approvato nel 2019, al fine del raggiungimento dell’obiettivo di copertura del fabbisogno elettrico da fonti energetiche rinnovabili (FER) del 55%, prevede che entro il 2030 la potenza degli impianti da fonti rinnovabili debba aumentare a 95,21 GW.

IL NUOVO PNIEC PREVEDE 131 GW DI CAPACITÀ RINNOVABILE AL 2030

Lo scenario di policy elaborato con l’aggiornamento del PNIEC del 2024 prevede che al 2030 siano installati complessivamente circa 131 GW di impianti a fonti rinnovabili (di cui circa 80 GW fotovoltaici e circa 28 GW eolici), con un incremento di capacità di circa 74 GW rispetto al 2021 (di cui circa +57 GW da fotovoltaico e circa +17 GW da eolico). Nel PNIEC approvato a dicembre 2019, l’incremento, dal 2017 al 2030, della potenza installata da fonte solare è stato previsto in misura pari a 32.372 MW (+2.490 MW/anno) ed a 9.534 MW per l’eolico (733 MW/anno).

L’aggiornamento del PNIEC fissa obiettivi ancora più ambiziosi, con un incremento della potenza installata per le fonti solare ed eolica, dal 2021 al 2030, pari rispettivamente a 56.659 MW (6.295 MW/anno) ed a 16.850 MW (1.872 MW/ anno). L’aggiornamento indica, segnatamente, che la fonte solare e la fonte eolica dovranno raggiungere entro il 2030, rispettivamente, i valori di circa 79.253 MW e circa 28.140 MW. Dal 2017 al 2023, il fotovoltaico è cresciuto di 10.637 MW e l’eolico di 2.570 MW. L’incremento rispetto all’anno precedente, pari a 5,8 GW (+10,2%), è legato principalmente alle nuove installazioni di impianti fotovoltaici (+5,3 GW) ed eolici (+0,48 GW).

GLI IMPIANTI IDROELETTRICI

Complessivamente, al 30 giugno 2025 si contano in Italia 4928 impianti idroelettrici, con una potenza media di circa 4,38 MW. Gli impianti di potenza superiore a 10 MW sono il 6,74% del totale (pari a 332) e contribuiscono all’82,3% della potenza complessiva e sono per la gran parte installati al Nord. La maggior parte della potenza complessiva è installata al Nord. Il maggior contributo in termini di potenza installata è dato dalla Lombardia (26,3%), dal Trentino-Alto Adige (17,4%), dal Piemonte (14,4%). Complessivamente, al 30 giugno 2025 si contano in Italia 1.992.353 impianti fotovoltaici, con una potenza media pari a 20 kW. Il 62,8% degli impianti ha una potenza inferiore a 6 kW e contribuisce al 12,85% circa della potenza complessiva. La potenza installata è equamente distribuita tra Nord e Centro Sud. Il maggior contributo in termini di potenza installata è dato dalla Lombardia (13,4%), dalla Puglia (9,7%), dall’Emilia Romagna (9,5%), dal Lazio (9,4%) e dal Veneto (8,4%).

GLI IMPIANTI EOLICI

Complessivamente, al 30 giugno 2025 si contano in Italia 6150 impianti eolici, con una potenza media pari a 2,16 MW. Il 6,4% degli impianti ha una potenza superiore a 10 MW e contribuisce all’ 88,7% della potenza installata. La quasi totalità della potenza è installata al Sud e nelle isole. Il maggior contributo in termini di potenza installata è dato dalla Puglia (26,19%), dalla Sicilia (18,7%), dalla Campania (16,4%) e dalla Basilicata (11,6%).

GLI IMPIANTI DA BIOENERGIE

Complessivamente, al 30 giugno 2025 si contano in Italia 3241 impianti da bioenergie, con una potenza media pari a 1,23 MW. L’1,9% degli impianti hanno una potenza superiore a 10 MW e contribuisce al 46,3% della potenza installata. La gran parte della potenza è installata a Nord, ed in minor misura al Sud. Il maggior contributo in termini di potenza installata, a livello di singole regioni, è dato dalla Lombardia (20,3%), seguita dall’Emilia-Romagna (14,8%) e dalla Puglia (9,2%).

GLI IMPIANTI GEOTERMOELETTRICI

Complessivamente, al 30 giugno 2025 si contano in Italia 34 impianti geotermoelettrici, con una potenza media pari a 28,1 MW. Il 97,1% degli impianti ha una potenza superiore a 10 MW e contribuisce al 99,9% della potenza installata. Il 100% della potenza è installata in Toscana.

I SISTEMI DI ACCUMULO

In considerazione del crescente apporto atteso delle fonti eolica e fotovoltaica, il PNIEC, nel 2019, ha indicato come obiettivo un aumento della capacità di accumulo di energia elettrica. Entrambi le fonti, infatti, hanno carattere intermittente: per valorizzare la produzione eolica e fotovoltaica nei momenti in cui tali risorse sono disponibili e utilizzarla nei momenti in cui la richiesta è più elevata, si ritiene – infatti – strategico lo sviluppo di batterie (accumulo elettrochimico) e pompaggi.

In particolare, il PNIEC, nel 2019, prevedeva la realizzazione di nuovi sistemi di accumulo – tra pompaggi ed elettrochimico a livello centralizzato – per 6 GW al 2030, a cui devono aggiungersi 4 GW di accumuli distribuiti. Negli anni successivi all’approvazione del PNIEC, si è registrato un consistente aumento degli accumuli elettrochimici, ma una potenza installata di pompaggi stabile nel tempo.  L’aggiornamento del PNIEC del luglio 2024 riporta alcuni dati aggiuntivi circa i progressi compiuti in questi anni.

Conta, infatti, 56 impianti di accumulo elettrochimico in configurazione stand alone autorizzati, per una potenza complessiva di circa 3500 MW; 4 impianti di pompaggio idroelettrico in fase autorizzativa per una potenza totale di 1.500 MW circa (si ritiene, tuttavia, che tale dato dovrà essere rivisto al ribasso in quanto due di questi progetti insistono nel medesimo bacino e solo uno dei due potrà essere realizzato).

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

ads
Torna su