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Luca Piterà AICARR riscaldamento

Cambiamento climatico, Conto Termico e riscaldamento domestico. Intervista a Luca A. Piterà (AiCARR)

Secondo il segretario generale dell’Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione, “il Conto Termico e le detrazioni fiscali che forse verranno estese al 50% anche l’anno prossimo potrebbero essere degli strumenti per riqualificare gli impianti e conseguire un risparmio energetico ancora maggiore”

Dal 15 ottobre è iniziata la stagione invernale, almeno per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento, che sono già stati accesi in alcuni Comuni del Nord Italia. Un’operazione che procederà gradualmente in tutto il Paese, in base alle cosiddette “fasce climatiche”, fino al 1° dicembre. Lo spegnimento, invece, avverrà tra il 15 marzo e il 15 aprile

Abbiamo intervistato Luca Alberto Piterà, ingegnere e segretario generale di AiCARR, Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione, che tiene subito a precisare un concetto: “dobbiamo aspettare la Legge di Bilancio, però il Conto Termico non è uno strumento per (l’immobile) cittadino, ma per il privato, il terziario e il non residenziale. Sicuramente il Conto Termico e le detrazioni fiscali che forse verranno estese al 50% anche l’anno prossimo potrebbero essere degli strumenti per riqualificare gli impianti e conseguire un risparmio energetico ancora maggiore”.

Secondo Piterà, “tutto questo, però, deve nascere dal fattore consapevolezza: l’utente, cioè, dev’essere in qualche modo informato su come utilizzare un edificio ad alte prestazioni perché a volte, paradossalmente, risparmia più chi vive in un edificio con prestazioni energetiche inferiori, ma è più conscio del problema”.

Da ieri, con l’accensione dei termosifoni in alcune regioni del Nord Italia, è iniziata ufficialmente la stagione del riscaldamento. Negli ultimi anni i cambiamenti climatici stanno avendo qualche effetto sull’inverno degli italiani?

“Il cambiamento climatico porta a non avere più quelle stagioni di transizione, così come incrementa eventi come le nevicate o caldo estremo in alcuni momenti dell’anno in cui prima questi fenomeni non avvenivano. Ciò comporta quindi che l’accensione degli impianti di riscaldamento possa essere anticipata o ritardata, a seconda dei casi.

Ad ogni modo, i moderni impianti di riscaldamento si adattano facilmente alle condizioni climatiche e quindi possono partire più lentamente o in modo più importante, se le condizioni meteo fossero più rigide”.

L’accensione dei riscaldamenti dipende dalle 6 zone climatiche in cui è stato suddiviso il nostro Paese. Dalla loro introduzione ad oggi, i Comuni sono sempre rimasti nella stessa fascia o fenomeni come il riscaldamento globale hanno provocato qualche “trasferimento” da una fascia ad un’altra?

“La questione riguarda principalmente la gestione degli impianti, dove si applica il decreto 412/93 inizialmente e poi il decreto 74 del 2013, che divideva l’Italia in queste 6 zone climatiche. Il grado-giorno rende l’idea in maniera ‘visiva’, poiché dà un’indicazione dell’intensità della temperatura: se prendiamo i gradi-giorno invernali, più è alto il valore di una città, più l’inverno si fa sentire, perché i gradi-giorno sono la somma delle differenze positive tra la temperatura interna e quella esterna.

Finché questa differenza è positiva, significa che fuori fa più freddo, e quindi c’è un fabbisogno di riscaldamento. Possiamo dire che, da quando convenzionalmente sono stati calcolati i gradi-giorno, sicuramente oggi gli stessi Comuni avranno dei gradi-giorno diversi rispetto all’inizio”.

Tra ottobre e dicembre i termosifoni verranno accesi in tutta Italia… quali sono le indicazioni più importanti che possiamo dare agli italiani per riscaldare le loro case, tenendo sotto controllo il costo in bolletta?

“Questo dipende molto dal tipo di impianto. Con un impianto autonomo l’utente finale può essere maggiormente partecipe dei propri consumi. Con l’impianto centralizzato la gestione è appunto centralizzata, e l’utente, attraverso satelliti o termostati, può gestire correttamente il riscaldamento all’interno della propria abitazione, evitando quindi sprechi.

Un’attività di manutenzione va sempre effettuata, perché gli impianti ogni anno devono essere manutenuti. Ad esempio, bisogna verificare che i radiatori siano ‘disareati’, perché, se durante la pausa estiva è entrata un po’ di aria, il calorifero non performa più al massimo. Questa è un’operazione che può fare chiunque, agendo sulla valvolina che serve proprio per scaricare l’aria.

Chi ha un impianto autonomo – e quindi può decidere la temperatura di produzione dell’acqua calda sanitaria – potrebbe pensare, anziché miscelare l’acqua a 60 gradi e poi miscelarla al punto di utilizzo, di produrla ad una temperatura più bassa e non miscelarla al punto di utilizzo”.

Per quanto riguarda il ruolo e le attività di AICARR, quali sono le priorità e i progetti più rilevanti che state portando avanti in questo periodo?

“Abbiamo appena concluso un convegno mondiale sulla decarbonizzazione, intitolato ‘Clima 2025’, che ha avuto una grandissima cassa di risonanza, con oltre 900 persone provenienti da 43 Paesi, è stato un momento molto importante. Sicuramente saremo presenti con un altro convegno internazionale durante ‘Mostra Convegno Expocomfort’, a marzo 2026 alla Fiera di Milano, sempre sul tema della decarbonizzazione.

Proseguono poi le nostre attività culturali, attraverso i seminari. Ieri, ad esempio, abbiamo fatto un incontro con la Consulta industriale di AICARR, parlando del Conto Termico con i soci, che sono i maggiori produttori di pompe di calore, caldaie, sistemi di regolazione, ventilazione etc. discutendo delle opportunità che il Conto Termico offrirà quando entrerà in vigore, a dicembre.

Siamo in attesa poi della pubblicazione del ‘Decreto Requisiti Minimi’. Stiamo seguendo i lavori, ormai quasi conclusi, dei criteri ambientali minimi per l’edilizia di revisione della versione 2022. Il 23 ottobre saremo presenti poi al SAIE, a Bari, con un seminario su qualità dell’aria e protezione dal gas radon, mentre a fine ottobre saremo presenti a Napoli con un seminario sull’impiantistica nel settore navale”.

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