Stop al meccanismo di anticipo diretto per gli energivori: il GSE gestirà gare competitive per la nuova capacità rinnovabile, in seguito a un confronto con la Commissione Europea.
Cambia tutto per il meccanismo di supporto alle imprese a forte consumo di energia. Con il decreto sull’Energy Release 2.0 firmato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il Governo introduce una radicale modifica al sistema, sostituendo l’assegnazione diretta di energia rinnovabile con una procedura di asta pubblica competitiva. La mossa, che riscrive le regole definite meno di un anno fa, è il risultato di una lunga interlocuzione con la Commissione Europea per rendere la misura pienamente compatibile con le norme sugli Aiuti di Stato.
UNA GARA COMPETITIVA PER RISPONDERE ALL’EUROPA
Il nuovo decreto, datato 29 luglio 2025, ma registrato lo scorso 20 ottobre dalla Corte dei Conti e in attesa di pubblicazione in Gazzetta, interviene per modificare profondamente il precedente DM del 23 luglio 2024. Quella revisione si è resa necessaria dopo che la Commissione Europea ha espresso la necessità di assicurare la piena compatibilità del meccanismo con le norme del mercato elettrico integrato e degli Aiuti di Stato. L’architettura originaria prevedeva che le imprese energivore potessero ricevere un’anticipazione triennale di energia rinnovabile dal GSE, impegnandosi a costruire e mettere in esercizio nuova capacità green per restituirla in un periodo di vent’anni. Ora, questo scambio diretto viene sostituito da un sistema di mercato.
COME FUNZIONERÀ IL NUOVO MECCANISMO D’ASTA
Il cuore della riforma è l’introduzione dell’articolo 6-bis, che affida al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) il compito di svolgere procedure d’asta pubbliche, trasparenti e non discriminatorie. A queste gare potranno partecipare non solo i clienti energivori (singoli o aggregati), ma anche soggetti terzi da loro delegati e altri produttori di energia da fonti rinnovabili. I partecipanti dovranno presentare un’offerta, anche negativa, che rappresenta il prezzo in €/MWh al quale sono disposti a realizzare la nuova capacità e a sottoscrivere il contratto di restituzione ventennale dell’energia.
IL RUOLO DEI CLIENTI ENERGIVORI E LA GESTIONE DEGLI OBBLIGHI
I clienti energivori che avevano richiesto l’anticipazione non saranno obbligati a partecipare direttamente all’asta. Il decreto prevede infatti che, in caso di mancata partecipazione, si presuma che abbiano presentato un’offerta pari al valore minimo possibile. Con la conclusione della gara, questi soggetti regoleranno la loro posizione pagando (o ricevendo) un corrispettivo basato sul prezzo marginale d’asta. Di fatto, questo meccanismo trasferisce l’obbligo di realizzazione della nuova capacità rinnovabile agli aggiudicatari dell’asta, liberando le imprese energivore dall’onere diretto della costruzione.
CONTRATTI VENTENNALI E LA CLAUSOLA SUL “VANTAGGIO RESIDUO”
Il nuovo schema conferma la durata ventennale del contratto di restituzione dell’energia. Introduce però una complessità aggiuntiva per evitare ogni forma di sovra-remunerazione, come richiesto da Bruxelles. Viene infatti definito un meccanismo per il calcolo del “vantaggio residuo” alla scadenza del contratto. Qualora, al termine dei vent’anni, risultasse un valore positivo a favore dell’operatore, la durata del contratto verrà estesa per un periodo necessario a riassorbire tale vantaggio, garantendo un perfetto equilibrio economico e il pieno rispetto delle normative europee.
TEMPISTICA E PROSSIMI PASSI: IL GSE AL LAVORO
Il decreto è immediatamente esecutivo. I contratti di anticipazione e restituzione già approvati dovranno essere aggiornati secondo le nuove disposizioni. Il Ministero, su proposta del GSE, aggiornerà entro sessanta giorni le regole operative. Una volta approvate le nuove regole, il GSE avrà novanta giorni di tempo per pubblicare il bando per la prima procedura competitiva, dando così il via ufficiale alla nuova fase del programma.
PICHETTO: “SI COMPLETA PASSAGGIO FONDAMENTALE”. ENTRO META’ NOVEMBRE LE REGOLE AGGIORNATE DEL GSE ED ENTRO FINE ANNO LA SOTTOSCRIZIONE DEI CONTRATTI
“Con la pubblicazione del decreto si completa un passaggio fondamentale per rendere operativo l’Energy Release 2.0, uno strumento che coniuga la promozione delle rinnovabili con il sostegno concreto alle imprese più esposte ai costi energetici”, ha dichiarato il Ministro Gilberto Pichetto. “Entro l’anno – prosegue – garantiremo alle aziende energivore l’accesso anticipato a energia rinnovabile a prezzo calmierato, mentre nei primi mesi del 2026 avvieremo la procedura per i nuovi impianti destinati alla restituzione dell’energia: un meccanismo innovativo che rafforza la sicurezza energetica nazionale, accelera gli investimenti nelle fonti pulite e contribuisce alla competitività del nostro sistema industriale”.
Entro la metà di novembre il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica approverà le regole operative aggiornate del GSE, insieme agli schemi contrattuali che disciplineranno l’anticipazione e la successiva restituzione dell’energia rinnovabile a 65 euro/MWh.
L’obiettivo è dunque garantire entro la fine dell’anno la sottoscrizione dei contratti per l’anticipazione del beneficio alle imprese energivore, sostenendo così la competitività del sistema produttivo nazionale.
Nei primi mesi del 2026 sarà avviata la procedura competitiva per l’assegnazione degli obblighi di realizzazione di nuovi impianti rinnovabili destinati alla restituzione dell’energia anticipata, che dovranno essere completati entro 40 mesi dalla sottoscrizione dei contratti.
GAVA: “SOSTEGNO A IMPRESE E IMPULSO A COMPETITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ”
“Con la pubblicazione sul sito MASE del decreto Energy Release 2.0 compiamo un passo fondamentale per sostenere le imprese italiane ad affrontare i costi energetici e favorire l’accesso a energia rinnovabile a condizioni vantaggiose. Un meccanismo che rafforzare la loro competitività, investendo in processi produttivi più sostenibili e innovativi. Continueremo a lavorare per creare le condizioni migliori affinché imprese e famiglie possano crescere insieme alla transizione e alla sicurezza energetica del Paese.”, ha commentato il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava.
dm_29.07.2025


