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Arera

Arera, schermaglie sulla proroga tra FdI e Pd: “Scelta seria”. “No, serve cautela”

Fratelli d’Italia difende il rinvio delle nomine: “Atto di responsabilità in attesa delle nuove regole UE”. Il PD replica: “Evitare scelte strutturali, serve trasparenza”.

La proroga dei vertici dell’Autorità per l’energia (ARERA) accende il dibattito politico alla Camera. Durante la discussione del decreto-legge che estende il mandato del collegio fino a fine anno, sono emerse due visioni contrapposte. Da un lato, Fratelli d’Italia, partito di maggioranza, ha difeso la scelta come un atto di “responsabilità e serietà istituzionale”. Dall’altro, il Partito Democratico, pur non opponendosi al provvedimento per garantire la continuità operativa, ha chiesto “massima cautela regolatoria” e maggiore trasparenza.

FDI: “SCELTA DI MERITO, NON SPARTIZIONE DI POLTRONE”

A farsi portavoce della linea del Governo è stato il deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Pietrella, che ha respinto con forza l’interpretazione di una proroga dettata da difficoltà politiche. “Qualcuno ha già provato a leggere questa proroga come una difficoltà della maggioranza o come un ritardo nelle nomine, ma la verità è un’altra”, ha dichiarato in Aula. La decisione, ha spiegato, nasce da “una riflessione di merito”: sarebbe stato “irresponsabile” procedere a nuove nomine senza un quadro chiaro delle nuove competenze che ARERA dovrà assumere alla luce della recente normativa europea sul mercato elettrico. “Altro che poltrone: questa è serietà, competenza e rispetto proprio delle istituzioni”, ha concluso Pietrella, sottolineando che la complessa procedura di nomina, che richiede un’ampia maggioranza parlamentare, è garanzia di indipendenza.

PD: “ATTI LIMITATI ALL’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE”

Di tenore opposto l’intervento di Andrea Casu per il Partito Democratico. Pur riconoscendo la necessità di “evitare un vuoto decisionale in settori essenziali”, il deputato dem ha messo in guardia dai rischi di un’operatività non pienamente legittimata. “Alla continuità deve accompagnarsi la massima cautela regolatoria”, ha affermato. “Nel periodo di proroga, ARERA non deve adottare decisioni di impatto strutturale pluriennale che esulino dall’ordinaria amministrazione”. Il riferimento è a dossier caldi come le cornici tariffarie di lungo periodo. Il PD, pur non riuscendo a ottenere una relazione quindicinale, ha ottenuto l’inserimento nel decreto di un obbligo di rendicontazione finale al Parlamento, un “presidio di accountability” ritenuto fondamentale.

UNA CLAUSOLA DI TRASPARENZA COME PUNTO D’INCONTRO

Proprio la trasparenza è stata il terreno d’incontro tra le due posizioni. L’emendamento delle opposizioni, poi riformulato e accolto, che introduce una relazione finale sugli atti adottati in regime di proroga, è stato visto come una garanzia essenziale. Tuttavia, per il PD si tratta di un compromesso al ribasso, che non sostituisce un controllo più stringente e periodico. Per Fratelli d’Italia, invece, questo, unito a una relazione ogni 45 giorni, dimostra la volontà di assicurare una “vigilanza costante del Parlamento” sull’operato dell’Autorità.

LE NOMINE RESTANO IL NODO CENTRALE

Al di là dello scontro dialettico, il vero nodo politico resta l’avvio del processo per le nuove nomine. Il decreto-legge congela la situazione fino al 31 dicembre, ma da gennaio la politica sarà chiamata a trovare un’intesa sui nuovi vertici dell’Autorità, un passaggio che richiederà un dialogo serrato tra maggioranza e opposizione per raggiungere la maggioranza qualificata dei due terzi richiesta dalla legge. Un banco di prova importante per la tenuta del confronto istituzionale su un tema strategico per il futuro energetico del Paese.

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