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Clima, il Parlamento UE alza la posta: “Riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040”

Gli eurodeputati chiedono un obiettivo più ambizioso nella legge europea sul clima. Rinviato al 2028 l’ETS2 su edifici e trasporti. Introdotta flessibilità con crediti di carbonio internazionali.

Il Parlamento Europeo chiede un’accelerazione decisa sulla strada della neutralità climatica, fissando l’asticella per il 2040 a una riduzione delle emissioni nette di gas serra del 90% rispetto ai livelli del 1990. Con un voto in sessione plenaria, gli eurodeputati hanno adottato la loro posizione sulla modifica della Legge UE sul Clima, inviando un segnale forte in vista dei negoziati con gli Stati membri e della prossima conferenza ONU sul clima (COP30) in Brasile.

OBIETTIVO AMBIZIOSO MA FLESSIBILE

La posizione approvata con 379 voti favorevoli, 248 contrari e 10 astensioni, sposa l’idea che la transizione verde e il miglioramento della competitività industriale europea debbano procedere di pari passo. Per questo, il testo introduce nuove forme di flessibilità per raggiungere gli obiettivi. A partire dal 2036, una quota fino al 5% della riduzione delle emissioni potrà derivare dall’acquisto di crediti di carbonio internazionali di alta qualità, a condizione che siano presenti solide garanzie. Il Parlamento ha anche previsto la possibilità di utilizzare le rimozioni permanenti di carbonio a livello nazionale per compensare le emissioni difficili da abbattere.

SLITTA L’ETS2 PER EDIFICI E TRASPORTI

Accogliendo una richiesta degli Stati membri, il Parlamento ha dato il via libera al posticipo di un anno, dal 2027 al 2028, dell’introduzione del nuovo sistema di scambio di quote di emissione (ETS2). Questo meccanismo, che estenderà il “carbon pricing” anche alle emissioni derivanti dalla combustione di carburanti negli edifici e nel trasporto su strada, è uno dei pilastri più delicati del pacchetto climatico, per i suoi potenziali impatti sociali.

UNA REVISIONE OGNI DUE ANNI PER NON LASCIARE INDIETRO L’INDUSTRIA

Per garantire che la transizione non danneggi l’economia, il Parlamento ha inserito una clausola di revisione biennale. Ogni due anni, la Commissione Europea dovrà valutare i progressi compiuti, tenendo conto dei dati scientifici più recenti, degli sviluppi tecnologici, della competitività internazionale dell’UE e dell’andamento dei prezzi dell’energia. Qualora emergessero criticità, la Commissione potrà proporre una modifica della legge, che potrebbe includere una revisione dell’obiettivo per il 2040 o l’adozione di misure di sostegno per salvaguardare la competitività industriale e la coesione sociale.

ORA LA PALLA PASSA AGLI STATI MEMBRI

Con il voto di oggi, il Parlamento ha definito la sua posizione negoziale. Il testo passerà ora al vaglio degli Stati membri per definire la versione finale della legge. La definizione di un obiettivo climatico ambizioso per il 2040 è considerata fondamentale per rispettare gli impegni internazionali dell’UE in vista della COP30, che si terrà a novembre a Belém, in Brasile, e a cui parteciperà una delegazione dell’Eurocamera.

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