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Arera, svolta in CdM: indicati i nuovi vertici dell’Autorità. Dell’Acqua è il nuovo Presidente

Il Governo avvia l’iter per il rinnovo del Collegio: scelti i successori della consiliatura Besseghini. Si tratta di De Marco, Salvemini, Bratti e De Santoli. Ecco chi sono. Ora la palla passa al Parlamento per il vaglio con maggioranza qualificata.

Il Consiglio dei Ministri ha finalmente sciolto le riserve sul futuro della governance energetica italiana. Su proposta del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, il Governo ha deliberato le designazioni per il rinnovo del Collegio dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente).

Secondo quanto emerso da Palazzo Chigi, il nome indicato per succedere alla presidenza è quello di Nicola Dell’Acqua. Ad affiancarlo nel board dell’Autorità, in qualità di componenti, sono stati designati Lorena De Marco, Francesca Salvemini e Livio De Santoli.

L’ITER DI NOMINA E IL PASSAGGIO PARLAMENTARE

La decisione odierna del Consiglio dei Ministri rappresenta solo il primo, fondamentale tassello di una procedura complessa e rigorosa, disegnata dalla legge istitutiva (legge 481/95) per garantire l’indipendenza e l’alto profilo tecnico dell’Autorità. La nomina ufficiale, infatti, avverrà tramite decreto del Presidente della Repubblica (DPR), ma solo dopo aver superato il vaglio del Parlamento.

I nomi approvati oggi dal Governo verranno ora trasmessi alle Commissioni parlamentari competenti di Camera e Senato. Qui si giocherà la partita decisiva: per ottenere il via libera definitivo, i candidati dovranno ricevere il parere vincolante a maggioranza dei due terzi dei componenti delle Commissioni. Un quorum molto elevato, pensato per imporre una convergenza trasversale tra maggioranza e opposizione su figure di garanzia e competenza, evitando lottizzazioni di stretta osservanza governativa. Solo dopo l’ottenimento del parere favorevole delle Camere, il Capo dello Stato potrà firmare il decreto di nomina.

L’ADDIO DEL BOARD BESSEGHINI IN CARICA DAL 2018

Il Collegio uscente, entrato in carica nel 2018, ha concluso il suo mandato settennale – che la legge prevede come non rinnovabile – affrontando alcune delle sfide più complesse della storia energetica recente, dalla crisi dei prezzi del gas post-pandemia e guerra in Ucraina, fino alla gestione della fine del Mercato Tutelato.

Il board uscente, attualmente in regime di prorogatio fino al prossimo 31 dicembre per garantire la continuità amministrativa, è composto dal presidente Stefano Besseghini e dai membri Gianni Castelli, Andrea Guerrini, Clara Poletti e Stefano Saglia.

LE SFIDE FUTURE DEL NUOVO BOARD DI ARERA

I nuovi vertici indicati oggi si troveranno a gestire un mandato di sette anni cruciale per la transizione ecologica. Sul tavolo della nuova Arera ci saranno dossier strategici: dall’implementazione delle nuove direttive europee sul mercato elettrico e gas, alla regolazione del settore idrico e dei rifiuti (sempre più centrale nell’economia circolare), fino alla gestione delle reti per accogliere le energie rinnovabili e al monitoraggio dei prezzi per i consumatori finali.
L’attenzione si sposta ora sulle Commissioni parlamentari, dove nelle prossime settimane si terranno le audizioni dei candidati designati per verificare i requisiti di competenza e indipendenza necessari a guidare l’arbitro dei servizi pubblici essenziali.

ECCO CHI SONO I NUOVI MEMBRI DEL COLLEGIO DI ARERA

Ma chi sono i nuovi componenti del Collegio di Arera? Vediamo nel dettaglio:

NICOLA DELL’ACQUA: IL “RISOLUTORE” DELLE EMERGENZE LASCIA LE CRISI IDRICHE

Nato a Verona e agronomo di formazione, Nicola Dell’Acqua è oggi una delle figure chiave nella gestione delle emergenze ambientali in Italia, ricoprendo dal 4 maggio 2023 il ruolo di Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica. La sua nomina, voluta dal Governo Meloni su proposta dei ministri Salvini e Pichetto Fratin, non è casuale ma rappresenta il culmine di una carriera costruita sulla gestione operativa di situazioni di crisi e su una profonda conoscenza del territorio e del settore primario.
Il percorso professionale di Dell’Acqua affonda le radici nel mondo agricolo, ambito in cui ha mosso i primi passi ricoprendo ruoli dirigenziali all’interno di Coldiretti Veneto. Questa esperienza gli ha permesso di sviluppare una sensibilità tecnica specifica verso le esigenze del comparto agricolo, che rimane il principale utilizzatore delle risorse idriche nazionali. Tuttavia, è nel cuore dell’amministrazione pubblica, e specificamente nel “modello Veneto” guidato dal Governatore Luca Zaia, che Dell’Acqua ha consolidato la sua reputazione di tecnico pragmatico e decisionista.

Considerato un fedelissimo dell’amministrazione Zaia, Dell’Acqua ha ricoperto incarichi di vertice nella regione, tra cui quello di Direttore Generale di ARPAV (l’Agenzia per la prevenzione e protezione ambientale) e di Veneto Agricoltura. Ma è soprattutto nella gestione delle calamità che si è distinto come un vero e proprio “uomo delle emergenze”. Nel 2018, a seguito della devastante Tempesta Vaia che colpì le Dolomiti e il Nord-Est, fu nominato soggetto attuatore per il coordinamento della ricostruzione, gestendo con efficacia fondi ingenti e cantieri complessi. Successivamente, durante la pandemia da Covid-19, è stato richiamato in prima linea come coordinatore delle attività sanitarie e logistiche della Regione Veneto, confermando la sua capacità di muoversi agilmente tra burocrazia e necessità operative immediate.
Nel suo attuale ruolo di Commissario nazionale, Dell’Acqua ha portato questa visione operativa su scala statale. Il suo mandato nasce dalla consapevolezza che la siccità non è più un fenomeno passeggero, ma un dato strutturale legato al cambiamento climatico. La sua strategia si distacca dalla semplice logica del risparmio per abbracciare un approccio infrastrutturale: Dell’Acqua è infatti un convinto sostenitore della necessità di aumentare la capacità di accumulo del Paese. Il suo piano punta sull’accelerazione nella costruzione di nuovi invasi e dighe per trattenere l’acqua piovana quando cade in eccesso, sulla realizzazione di dissalatori e, crucialmente, sul potenziamento del riutilizzo delle acque reflue depurate per fini agricoli.

Figura tecnica ma politicamente vicina all’area di centro-destra, Nicola Dell’Acqua incarna il profilo del manager pubblico chiamato a “mettere a terra” i progetti, lavorando di concerto con una Cabina di regia interministeriale per sbloccare iter autorizzativi e garantire che l’Italia possa adattare la propria rete idrica alle sfide climatiche del futuro.

FRANCESCA SALVEMINI: IL PROFILO TECNICO-GIURIDICO AL CENTRO DELLE POLITICHE ENERGETICHE

Francesca Salvemini rappresenta una delle figure tecniche più rilevanti nell’attuale assetto della governance energetica italiana. Avvocato amministrativista con una solida esperienza nella gestione delle relazioni tra imprese regolate e istituzioni, ha ricoperta finora l’incarico di Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Il suo percorso professionale si distingue per una specializzazione verticale nei settori dell’energia e dell’ambiente, maturata attraverso incarichi di crescente responsabilità all’interno di società a controllo pubblico e organi di gestione finanziaria del sistema elettrico.

Di origine pugliese, il percorso di Salvemini inizia con una solida formazione giuridica. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari, ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense, specializzandosi nel diritto amministrativo e nella regolazione dei servizi pubblici. Il nucleo centrale della sua esperienza manageriale si è sviluppato all’interno di Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari), la società di Stato incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi. Entrata in azienda nel 2010, vi ha trascorso oltre un decennio, consolidando un profilo ibrido tra legale e affari istituzionali. In Sogin, Salvemini non si è limitata alla gestione del contenzioso o della contrattualistica, ma ha ricoperto il ruolo strategico di Responsabile dei rapporti con le Autorità di Regolazione.

Salvemini ha poi assunto incarichi di rilievo nella gestione della finanza pubblica di settore. È stata membro del Comitato di Gestione della CSEA (Cassa per i servizi energetici e ambientali), l’ente pubblico economico che agisce come “tesoriere” del sistema energetico italiano, raccogliendo gli oneri di sistema e gestendo i flussi finanziari per le rinnovabili, le industrie energivore e i bonus sociali. Con l’insediamento del Governo Meloni e la nomina di Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) alla guida del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Francesca Salvemini è stata scelta come Capo della Segreteria Tecnica.

LORENA DE MARCO: LA GIURISTA DELLA TUTELA DEI CONSUMATORI TRA ACQUIRENTE UNICO E ARERA

Lorena De Marco rappresenta una figura di alto profilo tecnico all’interno della macchina amministrativa dell’energia italiana. Ingegnere, iscritta all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, vanta una lunga esperienza nel settore energetico avendo ricoperto ruoli prima nel settore privato e poi presso enti quali il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Sogin, GSE. Dirigente presso Acquirente Unico, è in distacco presso l’Arera con funzione di supporto al Collegio dell’Autorità, anche nelle attività PNRR e ha fatto della tutela dei consumatori e in particolare del Servizio Conciliazione, del Codice di Condotta Commerciale e della fine della Tutela, la stella polare della sua attività.

LIVIO DE SANTOLI: L’INGEGNERE DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA E DELLA SOSTENIBILITÀ DIFFUSA

Livio de Santoli è una delle figure più autorevoli e riconoscibili nel panorama accademico e istituzionale italiano per quanto riguarda l’energia, l’ambiente e la transizione ecologica. Ingegnere con una fortissima vocazione alla divulgazione e alla gestione complessa, rappresenta il punto di sintesi tra la ricerca scientifica rigorosa e l’applicazione pratica delle politiche di sostenibilità, con un focus specifico sull’efficienza energetica e sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

La sua carriera è indissolubilmente legata all’Università La Sapienza di Roma, dove è Professore Ordinario di Fisica Tecnica Ambientale e Energy Management. All’interno dell’ateneo romano, de Santoli non si è limitato al ruolo di docente e ricercatore, ma ha assunto responsabilità gestionali di primo piano che lo hanno reso un manager pubblico de facto. Attualmente ricopre la carica di Prorettore alla Sostenibilità, un ruolo strategico che lo vede coordinare tutte le politiche ambientali dell’ateneo più grande d’Europa. In precedenza, è stato per anni l’Energy Manager dell’Università, trasformando la città universitaria in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per l’efficienza energetica, la generazione distribuita e la mobilità sostenibile.

Oltre all’accademia, Livio de Santoli ha ricoperto e ricopre ruoli di vertice nelle più importanti associazioni di settore, fungendo da cerniera tra il mondo tecnico e quello politico-legislativo:
è stato Presidente del Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica); Ha guidato la più grande associazione italiana che raggruppa le imprese e gli enti del settore rinnovabile, portando avanti battaglie cruciali per la semplificazione burocratica e lo sblocco delle autorizzazioni per gli impianti green. Presidente dell’ATI (Associazione Termotecnica Italiana): Guida lo storico ente che riunisce accademici e industriali del settore termotecnico ed energetico, promuovendo la cultura dell’efficienza impiantistica. È stato spesso chiamato come esperto in commissioni tecniche presso il Ministero dell’Ambiente (oggi MASE) e il Ministero della Cultura, proprio per la sua capacità di mediare tra istanze di sviluppo energetico e tutela del territorio.

ALESSANDRO BRATTI, UN PASSATO COME DG DELL’ISPRA

Nato a Ferrara nel 1958, Bratti è attualmente il segretario generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po. Laureato in Scienze Agrarie e ha un PHD in Entomologia agraria. Ha svolto attività di ricerca in Italia (Università di Bologna) e all’estero (U.S.D.A a Weslaco, Texas). Dal 2001 è ricercatore all’Università di Ferrara, dove insegna Sviluppo sostenibile e contabilità ambientale. Dal febbraio 2006 all’aprile 2008 ricopre il ruolo di Direttore generale di ARPA Emilia-Romagna. Ha fatto parte di molti gruppi di lavoro e commissioni nazionali e internazionali e ha scritto diversi libri sui temi della sostenibilità. Alle elezioni politiche del 2008 viene eletto alla Camera nella circoscrizione Emilia-Romagna, tra le file del Partito Democratico. È stato componente della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici e della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Dal settembre 2014 è presidente della Commissione Bicamerale sul traffico illecito dei rifiuti (Commissione Ecomafie). Il 9 novembre 2017 viene nominato nuovo direttore generale dell’ISPRA. Nel Marzo 2018 è stato nominato presso il Comitato di Indirizzo dell’Agenzia Italia Meteo E’ stato anche vicepresidente dell’Agenzia Europea per l’Ambiente.

 

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