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Tecnologie pulite

Tecnologie pulite, via libera Ue all’Italia: 1,5 miliardi per il piano cleantech

La Commissione approva il regime di aiuti di Stato cofinanziato dal Pnrr: incentivi a fondo perduto e prestiti agevolati per le imprese che investono nella transizione net-zero.

La Commissione europea ha dato il via libera a un massiccio piano di aiuti di Stato italiano del valore di 1,5 miliardi di euro, destinato a potenziare la capacità produttiva nazionale nel settore delle tecnologie pulite. La misura, approvata nell’ambito del nuovo quadro normativo del Clean Industrial Deal, mira a sostenere investimenti strategici per accelerare la transizione verso un’economia a zero emissioni nette, offrendo alle imprese operanti sul territorio italiano strumenti finanziari cruciali come sovvenzioni dirette e prestiti agevolati.

SOSTEGNO ALLA FILIERA NET-ZERO

Il cuore del provvedimento risiede nel potenziamento della base industriale verde. I fondi, parzialmente coperti dalle risorse del Fondo per la ripresa e la resilienza (Pnrr), saranno indirizzati alle aziende che investono nella produzione di tecnologie chiave per la decarbonizzazione. Tra queste figurano batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e sistemi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCUS), nonché la fabbricazione dei componenti essenziali per tali dispositivi. L’obiettivo è creare una filiera solida e competitiva, riducendo la dipendenza dall’estero per le tecnologie critiche della transizione energetica.

LE CONDIZIONI E IL QUADRO NORMATIVO

L’approvazione di Bruxelles si basa sulla conformità della misura italiana al quadro temporaneo di crisi e transizione (CISAF), adottato dalla Commissione il 25 giugno 2025. L’esecutivo Ue ha valutato il regime necessario, appropriato e proporzionato ai sensi dell’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, ritenendo che gli aiuti incentivino lo sviluppo di attività economiche strategiche senza alterare indebitamente la concorrenza nel mercato unico. Le agevolazioni potranno essere concesse fino al 31 dicembre 2030, offrendo un orizzonte temporale certo per la pianificazione degli investimenti privati.

IL COMMENTO DI TERESA RIBERA

“Questo programma contribuirà ad aumentare la capacità produttiva di tecnologie pulite in Italia, sostenendo investimenti chiave”, ha dichiarato Teresa Ribera, Vicepresidente Esecutiva della Commissione con delega alla Transizione Pulita, Giusta e Competitiva. Ribera ha sottolineato come la sinergia tra aiuti nazionali e fondi europei del Pnrr rappresenti la strada maestra per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Clean Industrial Deal, garantendo al contempo che il sostegno pubblico non crei distorsioni, ma funga da volano per la crescita sostenibile.

IL CONTESTO EUROPEO: DALLE RINNOVABILI ALLA DECARBONIZZAZIONE

La misura italiana si inserisce in una strategia comunitaria più ampia, volta a blindare la leadership industriale dell’Europa nel settore green. Il quadro CISAF prevede diverse linee d’azione: dall’accelerazione sulle rinnovabili e lo stoccaggio energetico, alla riduzione dei costi dell’elettricità per le industrie energivore, fino al supporto per la decarbonizzazione dei processi industriali tramite elettrificazione e idrogeno verde. Un pacchetto di strumenti pensato per evitare la delocalizzazione delle imprese verso Paesi con standard ambientali meno rigorosi e per attrarre capitali privati fondamentali per la rivoluzione industriale ecologica.

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