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Von der Leyen: “Addio fossili russi, l’indipendenza energetica dell’Ue è ormai irreversibile”

Crolla l’import di gas al 13% e si azzera quello di carbone: i risultati del piano REPowerEU. Focus su materie prime critiche e nuovi accordi commerciali per blindare le catene di fornitura.

Nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo, in vista del Consiglio del 18-19 dicembre 2025, la Presidente Ursula von der Leyen ha tracciato un bilancio definitivo sulla strategia di disaccoppiamento energetico dalla Federazione Russa. I dati presentati certificano una trasformazione strutturale del mix di approvvigionamento continentale: grazie all’attuazione del piano REPowerEU, le importazioni di gas russo (sia via gasdotto che GNL) sono crollate dal 45% pre-bellico all’attuale 13%. Ancor più drastico il taglio sugli altri vettori fossili: l’import di carbone è passato dal 51% a zero, mentre quello di petrolio greggio è sceso dal 26% al 2%. “Tutto questo significa: elimineremo gradualmente i combustibili fossili russi per sempre”, ha affermato von der Leyen, sottolineando come quella che pochi anni fa sembrava un’operazione impossibile sia oggi una realtà consolidata che garantisce all’Europa una nuova forma di libertà geopolitica.

PIANO RESOURCEEU E DIVERSIFICAZIONE DELLE CATENE DI FORNITURA

L’indipendenza energetica non si limita tuttavia al solo sganciamento dagli idrocarburi di Mosca, ma si estende alla sicurezza delle catene del valore per le tecnologie pulite e industriali. La Presidente ha delineato il “modello per il futuro” dell’autonomia strategica europea, che poggia sul piano “RESourceEU” dedicato alle materie prime essenziali (Critical Raw Materials). La strategia mira a prevenire nuove dipendenze attraverso una massiccia diversificazione dei partner commerciali. Von der Leyen ha citato esplicitamente la stipula di “ambiziosi accordi commerciali dall’America Latina all’Indo-Pacifico”, necessari per garantire l’approvvigionamento delle risorse indispensabili alla transizione ecologica e industriale, rendendo le supply chain europee più resilienti di fronte alle turbolenze globali.

UN NUOVO ORDINE ECONOMICO E LA NECESSITÀ DI AUTONOMIA

Il discorso ha inserito la transizione energetica in un contesto macroeconomico globale mutato, definito da von der Leyen come un “mondo di predatori” in cui l’ordine post-bellico è ormai obsoleto. La Presidente ha evidenziato come il calo della quota di PIL globale non riguardi solo l’Europa (scesa dal 25% del 1990 al 14% odierno), ma anche gli Stati Uniti, a fronte dell’ascesa della Cina. In questo scenario, l’indipendenza energetica e delle risorse diventa il pilastro fondamentale per la sicurezza e la competitività. “Nella nostra indipendenza, ci rendiamo più forti”, ha ribadito von der Leyen, chiarendo che la capacità dell’Europa di difendere il proprio stile di vita e i propri interessi economici passa inevitabilmente dalla capacità di non dipendere da attori esterni per le risorse vitali.

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