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Consiglio Ue Meloni

Meloni, svolta su auto e green: “Aperta una breccia nel dogmatismo, ora neutralità tecnologica”

La premier alla Camera in vista del Consiglio europeo: “Bene il pacchetto automotive, ma serve pragmatismo su biocarburanti e imballaggi. Stop ai burocrati, difendiamo l’industria”.

“Abbiamo aperto una breccia nel muro del dogmatismo green”. Con queste parole, Giorgia Meloni rivendica in Aula alla Camera la linea pragmatica del Governo italiano, alla vigilia del Consiglio europeo del 18-19 dicembre. Al centro dell’intervento della premier c’è la soddisfazione per le nuove proposte della Commissione sul pacchetto automotive, frutto di un intenso lavoro diplomatico che ha visto l’Italia capofila insieme alla Germania. “Ben venga il superamento del tutto elettrico per auto e furgoni al 2035”, ha affermato Meloni, sottolineando come l’approccio basato sulla neutralità tecnologica stia finalmente trovando spazio a Bruxelles. La premier ha però avvertito che la battaglia non è finita: i prossimi mesi saranno cruciali per garantire che i biocarburanti non siano solo un correttivo marginale, ma una reale prospettiva industriale, evitando “appesantimenti burocratici eccessivi” che rischierebbero di condannare il settore alla desertificazione.

SEMPLIFICAZIONI E DIFESA DELLE IMPRESE: IL CASO IMBALLAGGI

Sul fronte della competitività, Meloni ha ribadito il principio secondo cui “quello che non funziona si cambia”, citando come esempio le recenti vittorie italiane nel pacchetto Omnibus. Tra queste, la cancellazione dell’obbligo per le imprese di redigere piani di transizione climatica, considerati un inutile aggravio procedurale, e il rinvio del regolamento sulla deforestazione. Tuttavia, la premier ha lanciato un monito chiaro sulla questione imballaggi: l’Italia non permetterà che i risultati ottenuti sul regolamento vengano “inficiati da interpretazioni tecniche infondate da parte di qualche burocrate europeo”. La difesa del modello nazionale di economia circolare, basato su innovazione e neutralità tecnologica, resta una priorità assoluta.

BILANCIO UE: “NON PAGHEREMO DI PIÙ PER AVERE MENO”

Guardando al futuro finanziario dell’Unione, Meloni ha posto paletti rigidi sull’aumento del bilancio comunitario, necessario per fronteggiare le nuove priorità strategiche e il rimborso del Next Generation Eu. “Non siamo in principio contrari, ma solo a determinate condizioni”, ha chiarito. La sostenibilità dei conti pubblici italiani rimane il faro dell’azione di governo, motivo per cui non saranno accettate proposte che prevedano maggiori contributi a fronte di tagli su politiche fondamentali come la PAC (Politica Agricola Comune) e la coesione. “Non accetteremo di pagare di più per ottenere di meno”, ha sintetizzato la Presidente del Consiglio.

DIPLOMAZIA ENERGETICA: UN NUOVO FORUM GOLFO-MEDITERRANEO

In ambito geopolitico, Meloni ha rilanciato la proposta di un “Foro di dialogo e cooperazione” tra Mediterraneo e Golfo, avanzata al summit di Manama. L’obiettivo è creare una piattaforma operativa che unisca due aree strategiche per il commercio mondiale – custodi di snodi vitali come Suez e Hormuz – per affrontare sfide comuni: dalle interconnessioni economiche e digitali alla diplomazia energetica. Questa cooperazione rafforzata mira a costruire uno spazio di stabilità e prosperità condivisa, coinvolgendo Europa, Nord Africa e Medio Oriente.

PIANO MATTEI: UNA STRATEGIA ORMAI EUROPEA

Infine, un passaggio sul Piano Mattei, che “non è più solo un’iniziativa italiana ma una strategia europea ed internazionale”, ormai integrata con il Global Gateway e il patto per il Mediterraneo. Con un valore di oltre 1,2 miliardi di euro, il piano sta già producendo risultati concreti, come dimostra la riduzione dei flussi migratori illegali e delle tragedie in mare. “La strada intrapresa è la più corretta”, ha concluso Meloni, invitando a consolidare gli sforzi per garantire uno sviluppo duraturo nel continente africano.

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