Nuove regole per stabilizzare i prezzi dell’elettricità tramite i contratti bidirezionali per differenza e un piano d’azione per eliminare i ritardi negli allacciamenti alle infrastrutture elettriche, superando le liste d’attesa.
La Commissione Europea ha varato oggi un doppio pacchetto di orientamenti strategici per accelerare la decarbonizzazione e garantire l’accessibilità dei prezzi energetici nell’Unione. Attraverso le comunicazioni C/2025/6701 e C/2025/6703, l’esecutivo UE introduce criteri rigorosi per la progettazione dei Contratti bidirezionali per Differenza (2w-CfD) e un piano d’azione per decongestionare le reti elettriche. Le nuove direttive puntano a stabilizzare il mercato elettrico, proteggere i consumatori dalla volatilità dei fossili e sbloccare gli investimenti privati necessari per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, segnando il superamento del criterio cronologico “primo arrivato, primo servito” a favore della maturità dei progetti.
IL NUOVO QUADRO GIURIDICO PER I CONTRATTI BIDIREZIONALI PER DIFFERENZA
La riforma dell’assetto del mercato elettrico ha introdotto l’articolo 19 quinquies del regolamento sull’elettricità, rendendo obbligatori, a partire dal 17 luglio 2027, i contratti bidirezionali per differenza (2w-CfD) per i nuovi investimenti in fonti rinnovabili e nucleare supportati dallo Stato. Questi strumenti operano come contratti tra un produttore e una controparte pubblica: garantiscono un prezzo minimo al generatore ma impongono un limite superiore, obbligando a restituire allo Stato i ricavi eccedenti durante i picchi di mercato. La Commissione sottolinea che tali regimi devono integrarsi con la Direttiva sulle energie rinnovabili (RED III) e le norme sugli aiuti di Stato, come il quadro del Clean Industrial Deal (CISAF), garantendo che la partecipazione degli operatori rimanga volontaria.
VANTAGGI DEI CONTRATTI INTELLIGENTI PER INVESTITORI E CONSUMATORI
Una progettazione evoluta dei 2w-CfD permette di ridurre drasticamente il costo del capitale (CAPEX), che rappresenta la voce di spesa principale per le tecnologie pulite. Garantendo ricavi stabili per periodi che possono variare da 10 a 60 anni, lo Stato riduce il profilo di rischio per i privati, facilitando tassi di interesse inferiori. Per i consumatori, il beneficio è duplice: l’ingresso nel mercato di generazione a basso costo marginale sposta l’ordine di merito, abbassando i prezzi all’ingrosso, mentre i proventi recuperati dallo Stato durante i periodi di prezzi elevati possono essere ridistribuiti direttamente nelle bollette, fungendo da copertura contro la volatilità causata dai combustibili fossili.
PREVENIRE LE DISTORSIONI DI MERCATO E INCENTIVARE LA REATTIVITÀ
La Commissione identifica la necessità di superare i modelli CfD basati esclusivamente sulla produzione, che possono spingere i gestori a immettere energia anche quando i prezzi sono negativi, saturando inutilmente la rete. Gli orientamenti suggeriscono di adottare CfD “indipendenti dalla produzione” o modelli “fusion”, dove la remunerazione è legata alla capacità dell’impianto o a parametri virtuali. In questo modo, il produttore è incentivato a reagire ai segnali di prezzo reali: “i produttori dovrebbero mantenere i propri incentivi a reagire ai segnali di prezzo, garantendo che l’elettricità generata apporti valore al sistema elettrico”. È essenziale che non vengano erogati sussidi durante le ore con prezzi negativi o inferiori al costo marginale di produzione.
PROMUOVERE DECISIONI DI MANUTENZIONE E INVESTIMENTI EFFICIENTI
I beneficiari dei contratti devono essere incentivati a pianificare la manutenzione degli impianti nei periodi di bassa domanda e a compiere scelte tecnologiche ottimali, come l’orientamento dei pannelli fotovoltaici per massimizzare il valore del sistema. La progettazione intelligente prevede che i 2w-CfD mantengano l’esposizione degli investitori ai prezzi di mercato per guidare l’ubicazione degli asset verso aree a bassa congestione. “Gli incentivi localizzativi per i nuovi investimenti devono essere migliorati per massimizzare i benefici delle energie rinnovabili”, avverte la Commissione, stimando che senza una maggiore flessibilità i costi di ridispacciamento nell’UE potrebbero toccare i 100 miliardi di euro l’anno entro il 2040.
INTEGRAZIONE TRA CONTRATTI PUBBLICI E ACCORDI PRIVATI DI ACQUISTO
Le linee guida chiariscono la possibile combinazione tra 2w-CfD e i Power Purchase Agreements (PPA) privati. Ai sensi dell’articolo 19 bis, gli Stati membri devono permettere ai progetti di riservare una quota della produzione per la vendita tramite PPA. Per evitare sovvenzioni incrociate e distorsioni, la Commissione raccomanda di selezionare gli acquirenti dei PPA tramite procedure competitive aperte e trasparenti. “Il prezzo di riferimento del 2w-CfD non dovrebbe essere calcolato in modo da incoraggiare i beneficiari a sottoscrivere PPA a prezzi inferiori al prezzo di mercato”, specifica il testo, suggerendo inoltre l’uso di PPA finanziari per non drenare liquidità dai mercati all’ingrosso organizzati.
UN PIANO D’AZIONE PER ABBATTERE LE CODE DI ALLACCIAMENTO ALLA RETE
Il secondo pilastro dell’intervento (C/2025/6703) affronta l’emergenza delle infrastrutture. Con un tasso di elettrificazione destinato a passare dal 23% al 32% entro il 2030, la pressione sulle reti è massima: nel 2024 sono state registrate 450.000 richieste di allacciamento per fonti rinnovabili in soli 12 Stati membri. La Commissione segnala che “almeno 16 Stati membri si trovano ad affrontare code di connessione alla rete a partire dalla metà del 2025”. Il problema principale è il divario temporale tra la costruzione delle reti (4-10 anni) e quella degli impianti (2-3 anni), aggravato da richieste speculative che bloccano la capacità senza che i progetti vengano mai realizzati.
NUOVI CRITERI DI PRIORITÀ PER LE CONNESSIONI ELETTRICHE
L’esecutivo UE invita gli Stati membri ad abbandonare il rigido criterio cronologico del “primo arrivato, primo servito” nelle aree congestionate. Vengono suggeriti quadri di priorità basati sulla maturità del progetto (“first-ready, first-served”) e sull’utilità per il sistema (“grid-friendly”). È introdotto il principio “use it or lose it”: i progetti che non raggiungono tappe fondamentali di avanzamento entro scadenze precise devono perdere il diritto alla connessione. Gli Stati possono anche dare priorità a settori critici per la sicurezza nazionale, scopi sociali (ospedali, scuole) o progetti di pubblica utilità come l’edilizia abitativa, purché i criteri siano oggettivi e non discriminatori.
TRASPARENZA DELLE CAPACITÀ E DIGITALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
Per ottimizzare l’uso delle infrastrutture esistenti, la Commissione impone una maggiore trasparenza. I gestori di rete (TSO e DSO) dovranno pubblicare mappe dettagliate della “capacity hosting” disponibili e pianificate, aggiornate mensilmente per la trasmissione e trimestralmente per la distribuzione. “I gestori di sistema devono inoltre offrire l’opzione di una procedura di connessione completamente digitale”, riducendo i tempi burocratici grazie all’intelligenza artificiale e ai gemelli digitali delle reti. Viene inoltre promosso l’uso di accordi di connessione flessibili (FCA), che permettono di allacciare nuovi impianti accettando limitazioni temporanee durante i picchi di carico in cambio di tariffe di rete ridotte.
PROSPETTIVE FUTURE PER UN SISTEMA ELETTRICO DECARBONIZZATO E RESILIENTE
In conclusione, la Commissione sottolinea che la transizione richiede investimenti per 140 miliardi di euro l’anno nel prossimo decennio solo per le centrali elettriche. Le nuove linee guida mirano a creare un ecosistema dove il sostegno pubblico e il mercato privato collaborino efficacemente. La Commissione monitorerà l’adozione di queste misure, dichiarandosi pronta a proporre ulteriori interventi legislativi se le code di allacciamento o la volatilità dei prezzi dovessero persistere. L’obiettivo finale resta garantire che “la generazione a basso costo sia disponibile quando è più necessaria per abbassare i prezzi all’ingrosso dell’elettricità”, tutelando la competitività dell’industria europea e il potere d’acquisto delle famiglie.


