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Governo pensa a rimodulazione accise carburanti. Meloni cerca partner per l’IA. Elettricità Futura sfiducia il presidente. Che c’è sui giornali

Governo studia la rimodulazione delle accise di benzina e diesel. Meloni alla ricerca di partner per accelerare sull’IA. Elettricità Futura  sfiducia Re Rebaudengo. La rassegna Energia

Niente equiparazione delle accise tra benzina e gasolio, ma una doppia rimodulazione. È l’ultima ipotesi allo studio del Governo per riformare gli incentivi fiscali su carburanti e energia. Il Governo scommette sull’Intelligenza Artificiale. Infatti, si sta lavorando ad una partnership con un colosso tecnologico, dopo gli incontri dei giorni scorsi con alcune Big Tech. In prima fila c’è Blackrock, che potrebbe essere interessata ad acquistare da Enel alcuni siti come le vecchie centrali a carbone. Elettricità Futura ha convocato un’assemblea straordinaria per sfiduciare l’attuale presidente, Agostino Re Rebaudengo. Le ragioni sono che non sarebbe più in linea con la nuova Confindustria di Emanuele Orsini, contraria al Green Deal. Inoltre, Re Rebaudengo sarebbe finito alla sbarra anche perché non sarebbe in buoni rapporti con il Governo, dopo le critiche al PNIEC. La rassegna Energia.

ENERGIA, GOVERNO STUDIA RIMODULAZIONE ACCISE BENZINA E GASOLIO

“Non ci sarà l’equiparazione delle accise tra la benzina e il gasolio, ma una rimodulazione delle due. Il ministero dell’Economia smentisce una delle ipotesi che aveva appena formulato nel Piano strutturale di bilancio. In alternativa, è vero, a una rimodulazione complessiva degli incentivi fiscali sui carburanti e l’energia, che il governo ora sembra determinato a realizzare. Non solo perché, nonostante il boom delle entrate fiscali, serve altro gettito per far quadrare i conti della prossima manovra di bilancio, ma anche perché la riduzione dei «Sussidi fiscali dannosi» per l’ambiente, i cosiddetti Sad, è una delle riforme puntuali del Piano nazionale di ripresa e resilienza che condiziona il pagamento delle prossime rate (…) rientrano anche le minori accise che gravano sul gasolio rispetto a quelle sulla benzina. Ed è allo studio un meccanismo di allineamento che non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due, fa sapere Via XX Settembre.(…) nel 2021 lo Stato ha concesso 22 miliardi di incentivi, agevolazioni, sconti, detrazioni e deduzioni fiscali che hanno, secondo la classificazione europea, un impatto negativo sull’ambiente, e sugli obiettivi di riduzione dell’inquinamento”, si legge su Il Corriere della Sera.

“Di questi 22 miliardi, 14 riguardano gli incentivi sulle fonti energetiche fossili, tra detrazioni e sconti di accisa. Solo quella del gasolio rispetto alla benzina vale più di 3 miliardi di euro l’anno. Le accise e l’Iva sui carburanti, che incidono per oltre il 50% sul prezzo finale, hanno portato un gettito di 38 miliardi nel 2023, anche grazie al ripristino delle aliquote normali dopo la crisi energetica”, continua il giornale.

LA SFIDA ITALIANA DELL’IA

“Un maxi investimento. Una partnership strategica. E una serie di incontri tra governo e colossi tecnologici che negli ultimi giorni sembrano aver ridisegnato le relazioni tra Italia e colossi dell’industria digitale. Tra gli annunci quello che ha fatto più rumore è quello di Microsoft che ha deciso di investire 4,3 miliardi in Italia in due anni per creare un super data center a Milano per irrobustire lo sviluppo di tecnologie legate all’Intelligenza artificiale. Annuncio arrivato poco dopo un incontro tra il presidente di Microsoft, Brad Smith, e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi. Poche ore prima OpenAI, tra le più note e finanziate società di intelligenza artificiale al mondo, con un valore di mercato che ha toccato oramai i 150 miliardi, ha annunciato un accordo con il ramo di investimenti in capitale di rischio di Cassa depositi e prestiti, Cdp Venture Capital. (…) Nel caso di OpenAI si tratta soprattutto di un accordo per la diffusione delle sue tecnologie (la più nota è quella che ha portato alla creazione di ChatGPT) alle startup italiane (ce ne sono un centinaio attive in ambito AI), che ne potranno usare le innovazioni. L’azienda di Altman in compenso si riserva la possibilità di investire in aziende italiane, ma nessun impegno concreto o più preciso a riguardo. E punti da chiarire restano anche sull’investimento di Microsoft. (…) l’Intelligenza artificiale, che per quanto avanzata e dirompente lascia ancora al campo delle promesse e delle previsioni molto spazio per esprimersi. I dati a riguardo sembrano tutti suonare lo stesso spartito. Uno studio del Politecnico di Milano stima che entro il 2030 l’AI contribuirà a un incremento del Pil mondiale tra i 17 e i 25 mila miliardi annui, il 25% circa del Pil del 2022. Mentre per l’Italia nello stesso periodo si calcola un incremento potenziale del 18%, pari a 312 miliardi”, si legge su La Stampa.

“Mercoledì Aruba – tra i principali fornitori italiani di Cloud – ha inaugurato a Roma un data center costato 300 milioni di investimenti, per potenziare la propria infrastruttura e rafforzare la sua presenza strategica in Italia. A pieno regime erogherà 30 megawatt di potenza informatica, una capacità enorme, tipica per questi centri dati, usata solo per i cloud provider di larga scala, capace di gestire migliaia di server. Elemento che apre a un’altra questione. E quindi a un altro dei dossier a cui sta lavorando il governo. (…) Alcuni hanno ipotizzato per esempio che i 4,3 miliardi di Microsoft possano comprendere in qualche modo degli investimenti per la produzione di energia. Sempre questa settimana Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi Larry Fink, dopo averlo avuto ospite al G7 in Puglia. Il numero uno di BlackRock, il fondo di investimento più grande al mondo con 9 mila miliardi di risparmi in gestione. (…) Poco più di un mese fa BlackRock ha lanciato proprio con Microsoft un fondo di investimento sull’AI da 30 miliardi. Risorse finalizzate alla costruzione di data center e impianti energetici. E come anticipato da La Stampa, il numero uno del fondo avrebbe incontrato poco prima di Meloni l’amministratore delegato di Enel, Flavio Cattaneo. BlackRock si potrebbe essere interessata ad acquistare da Enel alcuni siti come le vecchie centrali a carbone oramai in dismissione, come quella di Civitavecchia o di Brindisi”, continua il giornale.

“BlackRock in Italia gestisce circa 105 miliardi di euro. Detiene quote in molte grandi aziende del Paese. E dopo l’acquisto dello scorso gennaio di Global Infrastrutture Partners è entrata a pieno titolo nel business delle infrastrutture dei trasporti, dell’energia e dell’acqua (…) E in questo quadro potrebbe rientrare anche Elon Musk. A New York il magnate ha premiato Meloni e creato connessioni dirette col capo dell’esecutivo.(…) Musk è anche il numero uno di Tesla, cerca siti per costruire gigafactory, e con X.AI è attivo anche nel campo dello sviluppo di AI. Se si tratta di tasselli che comporranno un unico mosaico sarà presto detto. Unica cosa certa è che l’Italia sta provando a essere la scacchiera dove questi pezzi, tutti o in parte, saranno messi insieme”, continua il giornale.

ELETTRICITÀ FUTURA SFIDUCIA RE REBAUDENGO

“Dal suo ufficio dentro l’antica fabbrica della birra Peroni, a poche centinaia di metri dalla breccia di Porta Pia, Agostino Re Rebaudengo guarda i prossimi giorni come gli ultimi della sua presidenza. Sa che la manovra per farlo fuori dal vertice di Elettricità futura, l’associazione di tutte le aziende elettriche italiane di Confindustria, è già partita. I congiurati hanno scelto il giorno e il luogo della spallata. Sarà a Milano, il prossimo 14 ottobre, dove è stata convocata un’assemblea straordinaria con un unico punto all’odg: governance dell’associazione in relazione al mandato del presidente. Per i sostenitori di Re Rebaudengo, la motivazione è chiara. Il presidente, che avrebbe altri due anni di mandato di fronte, non è più in linea con la nuova Confindustria di Emanuele Orsini, che ha subito schierato l’associazione delle imprese italiane contro il Green Deal, tra gli applausi del governo. «La decarbonizzazione inseguita anche al prezzo della deindustrializzazione è una debacle», ha detto Orsini pochi giorni fa nell’assemblea del debutto come presidente. La transizione energetica e ambientale, secondo Orsini, «ha bisogno di tempi adeguati. Senza che qualcuno, come sta avvenendo in Europa, confonda politiche ambientali autoreferenziali con politiche industriali per la crescita»” si legge su La Repubblica.

“La critica dell’attuale presidente, pur ammantata di toni morbidi, non ha fatto sconti al piano: «Riteniamo che l’obiettivo per il settore eolico sottostimi le potenzialità di crescita. Anche per le bioenergie, l’idroelettrico e la geotermia, si dovrebbe prevedere un maggiore sviluppo. Auspichiamo che la prossima versione restituisca una traiettoria di sviluppo delle rinnovabili più coerente con le priorità e le possibilità del nostro Paese». Tanto è bastato per far montare l’irritazione sia a Palazzo Chigi che dentro i vertici di Confindustria, dove non vedono l’ora di liberarsi di un presidente che sembra più andare d’accordo con le associazioni ambientaliste che con le imprese. Non a caso le obiezioni di Re Rebaudengo sono apparse molto simili a quelle avanzate da Greenpeace Italia, Kyoto club, Legambiente e Wwf Italia, che accusano il piano di puntare sul nucleare, lamentano «la mancanza di un target specifico di riduzione delle emissioni di CO2» e l’assenza di «una strategia di rapida decarbonizzazione ». (…) Inoltre lo accusano di immobilismo, di non avere “una proiezione verso l’esterno”, insomma di non aver accesso al governo in un momento in cui ci sono in ballo importanti partite per il settore, come la revisione del testo unico sulle rinnovabili o i tanti processi autorizzativi che restano ancora incagliati nei cassetti ministeriali. «Ma non è un fatto di colore politico. Re Rebaudengo – raccontano i suoi avversari – non riesce a farsi ascoltare nemmeno dalle regioni di centrosinistra, vedi la Sardegna della Todde, che ha bloccato tutti gli investimenti sulle rinnovabili »”, continua il giornale.

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