A rischio le riforme necessarie per attirare gli investimenti nel settore del petrolio e del gas
Abdelmoumene Ould Kaddour, numero uno di Sonatrach, l’azienda energetica di Stato, è stato messo da parte dai militari. La televisione di Stato ha annunciato il suo licenziamento precisando che Rachid Hachichi, capo del settore esplorazione e produzione, è il sostituito designato.
DURO COLPO ALLA RIFORMA DEL SETTORE IDROCARBURI
Per Ft, che ha sentito alcuni analisti sulla questione, il licenziamento di Kaddour infligge “un duro colpo alle speranze di riformare il settore degli idrocarburi” e “rischia di ritardare le riforme necessarie per attirare gli investimenti nel settore del petrolio e del gas, dove la produzione è stagnante”.
PER GLI ANALISTI UNA PERDITA IMPORTANTE
Riccardo Fabiani, senior analyst del Nord Africa presso Energy Aspects, una società di consulenza di Londra, ha detto a Ft che il licenziamento dell’ormai ex numero uno di Sonatrach rischia di avere una “enorme” importanza. Kaddour, spiega infatti Fabiani, si era “impegnato a riformare Sonatrach, migliorando l’efficienza, cercando di accelerare gli investimenti” e “ricercando soluzioni alle controversie legali con gli investitori attraverso accordi transattivi”, ha osservato.
L’ALGERIA TERZO FORNITORE DI GAS ALL’EUROPA
Ma la perdita è importante anche per un altro motivo: l’Algeria è fondamentale per l’Europa in quanto rappresenta il terzo maggiore esportatore di gas verso il vecchio Continente, e dagli idrocarburi dipende per oltre il 95% delle entrate in valuta estera.
IL RISCHIO DELLA LEGGE SUL PETROLIO E IL GAS. L’ALGERIA NON PUÒ PERMETTERSI RITARDI
Un’altra vittima di questi sconvolgimenti è probabilmente la legge sul petrolio e sul gas che avrebbe dovuto attirare investitori internazionali. I dettagli delle proposte non sono stati annunciati, ma Ould Kaddour è stato tra coloro che vi hanno lavorato. Ma gli analisti dicono che l’Algeria non può permettersi ritardi nella riforma del settore degli idrocarburi. Deve affrontare problemi quali il calo della produzione derivante dall’invecchiamento dei giacimenti petroliferi e dall’aumento della domanda interna di gas che potrebbe ridurre la capacità di esportazione.