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Mercati Inverno

Aea: ristrutturazioni e stop a combustibili fossili fondamentali per decarbonizzare riscaldamento Ue

Le misure di riqualificazione e conservazione dell’energia, comprese le campagne di informazione pubblica,hanno dimostrato la loro efficacia nel ridurre il fabbisogno complessivo di riscaldamento e raffrescamento, in particolare negli edifici

Circa la metà del consumo finale di energia dell’Ue è destinata al riscaldamento: per questo si tratta di un settore chiave ai fini del miglioramento della sicurezza energetica e della riduzione delle emissioni di gas serra, soprattutto nell’ottica degli sforzi europei al 2030 e al 2050. Secondo il report dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) “Decarbonizzazione del riscaldamento e del raffreddamento: un imperativo climatico” che esamina le tendenze settoriali e chiede maggiori sforzi politici per ridurre il fabbisogno energetico e passare al riscaldamento e raffreddamento sostenibili in tutti i settori.

INVESTIRE NELLE RINNOVABILI FONDAMENTALE

Le misure di riqualificazione e conservazione dell’energia, comprese le campagne di informazione pubblica,hanno dimostrato la loro efficacia nel ridurre il fabbisogno complessivo di riscaldamento e raffrescamento, in particolare negli edifici,  il settore di consumo finale con il maggior consumo di energia in tutta l’Ue. Tuttavia, il report dell’Aea ricorda che le misure di efficienza energetica da sole non sono sufficienti per decarbonizzare il riscaldamento e il raffreddamento quando i combustibili fossili vengono utilizzati come principale fonte di energia. Nel 2020, quasi l’80% di tutto il consumo energetico domestico ha riguardato il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua , con oltre la metà di questa energia fornita dalla combustione di combustibili fossili, in particolare gas. Gli investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili e di recupero per il riscaldamento e il raffreddamento sono necessari per ridurre il consumo di gas, l’impatto climatico e l’inquinamento atmosferico.

RINNOVABILI UTILIZZATE PER IL RISCALDAMENTO MENO DI UN QUARTO DEL TOTALE

I dati di Eurostat mostrano che le energie rinnovabili hanno rappresentato meno di un quarto dell’energia finale utilizzata per il riscaldamento e il raffreddamento nell’UE nel 2020. I paesi dell’UE settentrionale, dove gli edifici hanno bisogno di più riscaldamento durante i mesi invernali , avevano già raggiunto quote superiori al 50% di energia rinnovabile per riscaldamento e raffrescamento nel 2020 utilizzando quote elevate di biomassa. Ma poiché i sistemi di riscaldamento e raffreddamento durano più di un decennio, sostituendo i combustibili fossili con la biomassa in tutti i paesi può avere implicazioni indesiderate per questa materia prima, il clima e l’ambiente. Con la disponibilità di risorse energetiche sostenibili e la domanda di riscaldamento e raffreddamento che variano in modo significativo in tutta Europa, è necessario dare la priorità alle fonti energetiche locali più sostenibili che corrispondono alle esigenze e alle opportunità locali, secondo il briefing dell’Aea.

TELERISCALDAMENTO POSSIBILITA’ ULTERIORE

Aea rileva inoltre che le energie rinnovabili per il riscaldamento e il raffrescamento in Europa sono per lo più ancora costituite da biomasse solide, come il legno, mentre altre opzioni rinnovabili per il riscaldamento e il raffrescamento stanno crescendo a un ritmo molto più rapido, comprese le moderne pompe di calore e i collettori solari termici. Ove disponibili, i moderni sistemi di teleriscaldamento basati su fonti rinnovabili offrono importanti opportunità per un’ulteriore decarbonizzazione, fungendo da piattaforma per l’integrazione di una varietà di soluzioni di energia pulita.

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