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Aie: sul caro-prezzi pesa anche l’eolico

Bessi: Serve traino Usa ed Europa per uscire dal guado

“Il forte aumento dei prezzi del gas in Europa è stato guidato da una combinazione di una forte ripresa della domanda e un’offerta più limitata del previsto, nonché da diversi fattori legati alle condizioni meteorologiche. Questi includono una stagione di riscaldamento particolarmente fredda e lunga in Europa lo scorso inverno e una disponibilità di energia eolica inferiore al solito nelle ultime settimane”. A dirlo è l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) che evidenzia, dunque, non solo un effetto caro-prezzi dell’energia legato alla domanda e all’offerta di gas e condizioni meteo avverse, ma anche un problema legato alla disponibilità di energia eolica inferiore al solito nelle ultime settimane.

LE ALTRE DINAMICHE COINVOLTE

Naturalmente, secondo Aie, i prezzi europei “riflettono anche le più ampie dinamiche del mercato globale del gas. Ci sono state forti ondate di freddo in Asia orientale e Nord America nel primo trimestre del 2021. Sono state seguite da ondate di caldo in Asia e siccità in varie regioni, incluso il Brasile. Tutti questi sviluppi – ha specificato l’Agenzia internazionale per l’energia- si sono aggiunti alla tendenza al rialzo della domanda di gas. In Asia, la domanda di combustibile è rimasta forte durante tutto l’anno, trainata principalmente dalla Cina, ma anche da Giappone e Corea. Dal lato dell’offerta, la produzione di gas naturale liquefatto (GNL) in tutto il mondo è stata inferiore al previsto a causa di una serie di interruzioni e ritardi imprevisti e della ritardata manutenzione dal 2020”.

LE PAROLE DI BIROL

“I recenti aumenti dei prezzi globali del gas naturale sono il risultato di molteplici fattori, ed è impreciso e fuorviante attribuire la responsabilità alla porta della transizione verso l’energia pulita”, ha affermato il direttore esecutivo dell’Aie Fatih Birol.

GLI ULTERIORI STRESS DEL FUTURO

In futuro, il mercato del gas europeo potrebbe affrontare ulteriori stress test da interruzioni impreviste e forti ondate di freddo, soprattutto se si verificano nel tardo inverno. I livelli di stoccaggio del gas in Europa sono ben al di sotto della loro media quinquennale, ma non notevolmente al di sotto dei precedenti minimi quinquennali, raggiunti nel 2017.

IL RUOLO DELLA RUSSIA

Sulla base delle informazioni disponibili, la Russia sta adempiendo ai suoi contratti a lungo termine con le controparti europee, ma le sue esportazioni in Europa sono diminuite rispetto al livello del 2019. L’Aie ritiene che la Russia potrebbe fare di più per aumentare la disponibilità di gas in Europa e garantire che lo stoccaggio sia riempito a livelli adeguati in preparazione della prossima stagione di riscaldamento invernale. Si tratta di un’opportunità anche per la Russia di sottolineare le sue credenziali come fornitore affidabile per il mercato europeo.

Nelle ultime settimane i prezzi dell’elettricità in Europa sono saliti ai livelli più alti da oltre un decennio, superando i 100 euro per megawattora in molti mercati. In Germania e Spagna, ad esempio, i prezzi a settembre sono stati circa tre o quattro volte le medie osservate nel 2019 e nel 2020. Questo aumento è stato guidato dall’aumento dei prezzi del gas, del carbone e del carbonio in Europa. Il forte aumento dei prezzi del gas ha portato i fornitori di energia elettrica in diversi mercati europei a passare dal gas al carbone per la produzione di energia – una tendenza che sarebbe stata più pronunciata se non fosse stato per l’aumento del prezzo delle quote di emissione di carbonio sul mercato europeo.

“La situazione odierna ricorda ai governi, soprattutto ora che cerchiamo di accelerare le transizioni verso l’energia pulita, l’importanza di forniture energetiche sicure e convenienti, in particolare per le persone più vulnerabili nelle nostre società – ha affermato Birol -. Le transizioni di energia pulita ben gestite sono una soluzione ai problemi che stiamo vedendo oggi nei mercati del gas e dell’elettricità, non la causa di essi”.

“I legami tra i mercati dell’elettricità e del gas non scompariranno presto. Il gas rimane oggi uno strumento importante per bilanciare i mercati dell’elettricità in molte regioni. Man mano che le transizioni verso l’energia pulita avanzano verso l’azzeramento delle emissioni nette, la domanda globale di gas inizierà a diminuire, ma rimarrà una componente importante della sicurezza dell’elettricità. Questo è particolarmente vero nei paesi con grandi variazioni stagionali della domanda di energia elettrica” ha sottolineato Aie.

BESSI: SERVE TRAINO USA ED EUROPA PER USCIRE DAL GUADO

“La crescita del prezzo del petrolio, il rincaro delle materie prime, la scarsità di alluminio e altre commodity, e il conseguente rialzo delle bollette hanno scatenato una vera tempesta perfetta. Che vede ‘l’un contro l’altro armati’, come è nostra tradizione, i sostenitori delle varie cause che stanno dietro ai fenomeni. E allora: la transizione energetica è in mezzo al guado, cioè fra l’atteso ma comunque in ritardo ‘tramonto dei fossili’ e l’ascesa dei sistemi zero carbon, con in mezzo l’accelerazione dei programmi per l’attuazione del Fit 55 – ha sottolineato a Energia Oltre Gianni Bessi, consigliere Pd in Emilia Romagna ed esperto di energia -. Serve un modo diverso per affrontare un tema non più rinviabile come detto giustamente da Draghi. Serve una visione globale con Europa e Usa a trainare uno sforzo di ricerca di sviluppo, di tecnologia, di comportamento e di cultura”, ha concluso Bessi.

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