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Terre Rare Rinnovabili

Al via alla Camera indagine conoscitiva sulle terre rare

L’indagine dovrebbe terminare il 31 marzo 2024, stilata la lista dei soggetti da audire

La Commissione Esteri della Camera ha dato il via libera all’indagine conoscitiva sulle terre rare con la finalità di analizzare ed approfondire, nelle sue varie sfumature, il vasto tema dei risvolti geopolitici connessi all’approvvigionamento del gruppo di 17 elementi chimici che ha proprietà magnetiche e conduttive particolarissime, essenziali nel contesto dell’odierna industria elettronica e tecnologica.

PERCHÉ LE TERRE RARE SONO IMPORTANTI

Camera“L’importanza strategica di questi elementi deriva soprattutto dal loro massiccio utilizzo nell’industria dell’elettronica di consumo, nel settore medico e nell’industria della difesa, tutti ambiti che hanno acquisito un’importanza crescente nelle dinamiche dei rapporti interstatuali” si legge nel testo approvato in Commissione che ricorda come la Cina in questi anni abbia assunto ruolo dominante nel settore.

LA QUESTIONE CINESE

“Il Paese infatti detiene circa un terzo delle riserve del pianeta di terre rare e, soprattutto, ha il primato in termini di produzione. L’importazione di terre rare dalla Cina è probabilmente la questione più sensibile in termini strategici in questo ambito, dati i possibili risvolti sulla regione europea in primis. Allo stesso tempo la ‘corsa’ all’approvvigionamento di questi elementi sul continente africano sta determinando importanti e spesso non positive conseguenze sugli assetti politici e i sistemi di alleanze di quel continente”, evidenzia la Commissione.

IL MOMENTO STORICO PARTICOLARE

“La Comunità internazionale sta vivendo un momento storico particolarmente complesso e la deflagrazione della guerra alle porte dell’Unione europea è solamente uno degli aspetti di un più complessivo confronto che coinvolge molteplici teatri, da quello est-asiatico a quello africano. In tale contesto, appare particolarmente importante approfondire i riflessi della questione dell’approvvigionamento delle terre rare sui Paesi della regione euro-atlantica e sui sistemi di alleanza di cui l’Italia è parte. Ciò sulla base del dato, segnalato da molti analisti, che tale questione avrà un impatto determinante sui futuri equilibri geostrategici dei maggiori attori internazionali, con risvolti a livello globale”, spiega la Commissione.

GLI AMBITI DI INDAGINE: LO SCENARIO ATTUALE

Un primo ambito di indagine è, dunque, quello della valutazione dello scenario attuale e dell’impatto sulle relazioni internazionali, nel medio e lungo periodo, delle tendenze attuali per quanto concerne Italia, Europa e Nord America.

LE IMPLICAZIONI PER LA POLITICA ESTERAFalck

Un secondo settore di indagine è relativo, in particolare, alle implicazioni per la politica estera dell’UE. Quest’ultima è fortemente condizionata, da un lato, dalla necessità di garantire sufficienti forniture di petrolio e gas, dall’altro, dalle esigenze ambientali che stanno alla base dell’European green deal.

“In ragione della sua scarsità di risorse interne, l’Ue si trova a dover importare circa l’87 per cento del petrolio e il 74 per cento del gas naturale che consuma e ha sviluppato nel tempo grandi problemi di dipendenza in termini di diversificazione dell’approvvigionamento. Sotto questo punto di vista l’European Green Deal, certamente contribuirà in maniera significativa a ridurre i problemi di sicurezza connessi a petrolio e gas, ma potrebbe innescare nuovi rischi strategici per la sicurezza energetica, connessi all’importazione di minerali e metalli necessari per la produzione di pannelli solari, turbine eoliche, batterie e veicoli elettrici”, afferma il testo della Commissione Esteri.

LA RIFLESSIONE SULL’UCRAINA E L’ASIA CENTRALE

Un ultimo settore di indagine allarga l’orizzonte della riflessione al conflitto in corso in Ucraina e più in generale alla situazione politica dell’Asia centrale, allo scopo di comprendere in quale misura le esigenze di approvvigionamento e commercializzazione delle terre rare influenzino i conflitti e la geopolitica di quelle aree.

L’attività di indagine sarà principalmente svolta attraverso audizioni di soggetti rilevanti in relazione al tema oggetto dell’analisi e, ove necessario, attraverso sopralluoghi al di fuori del Parlamento previa autorizzazione richiesta al Presidente della Camera.

CHI VERRÀ AUDITO. LAVORI CHIUSI ENTRO IL 31 MARZO 2024

L’indagine dovrebbe terminare il 31 marzo 2024 mentre tra i soggetti da audire sono compresi Ministro, sottosegretari e dirigenti del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale; Rappresentanti degli ulteriori Dicasteri competenti; Rappresentanti dell’Unione europea; Rappresentanti diplomatici di Stati membri dell’UE così come di Stati membri della NATO; Rappresentanti di Istituzioni e Organizzazioni internazionali; Rappresentanti di ulteriori fora internazionali quali, ad esempio, le Assemblee parlamentari di OSCE, Consiglio d’Europa e NATO; Rappresentanti dell’industria elettronica e, in generale, del settore tecnologico sia in ambito civile sia in ambito militare; Rappresentanti di Organizzazioni non governative; Accademici, esperti, analisti e ricercatori, rappresentanti di think tank.

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