Skip to content
Russia

Allarme in Europa: la guerra ibrida russa minaccia l’energia. Rischio freddo e blackout in inverno

Un’ondata di droni, violazioni aeree e sabotaggi mette in allerta i governi. Si temono attacchi mirati a gasdotti e cavi elettrici con l’arrivo del freddo.

L’Europa entra nella critica stagione invernale sotto la minaccia di una nuova escalation della guerra ibrida russa, con le infrastrutture energetiche nel mirino. L’analisi che emerge da un’inchiesta dell’agenzia di stampa Reuters mette in guardia sulla vulnerabilità di una rete energetica vastissima e complessa, il cui sabotaggio potrebbe lasciare i consumatori europei al freddo. L’allarme è scattato a seguito di una recente e intensa ondata di incidenti che, pur senza innescare una risposta militare diretta della NATO, ha messo i governi in stato di massima allerta.

UN’ESCALATION DI ATTACCHI IBRIDI

Nelle ultime settimane, il continente ha assistito a un’impennata di azioni aggressive ampiamente attribuite a Mosca. Governi europei hanno puntato il dito contro la Russia per una serie di incursioni di droni che hanno causato gravi disagi, in particolare negli aeroporti di Danimarca e Norvegia. A settembre, droni sono stati avvistati anche sui giacimenti petroliferi danesi del Mare del Nord, la Polonia ha abbattuto velivoli sospetti e jet militari russi hanno violato lo spazio aereo estone. Secondo il Center for European Policy Analysis, dalle prime incursioni del 9 settembre, gli stati NATO del nord Europa hanno registrato almeno altri 38 incidenti simili. Oltre ai droni, si segnalano sospetti blocchi dei sistemi di navigazione navale e attacchi informatici, mentre Mosca nega sistematicamente ogni coinvolgimento.

INFRASTRUTTURE ENERGETICHE: UN BERSAGLIO NATURALE

Sebbene l’ultima ondata di attacchi non abbia colpito direttamente il settore energetico, le infrastrutture appaiono come un obiettivo naturale. La rete europea, che comprende migliaia di chilometri di gasdotti e cavi elettrici, terminali GNL, giacimenti offshore e parchi eolici, si trova in un delicato equilibrio di domanda e offerta all’avvicinarsi dell’inverno. Qualsiasi interruzione potrebbe causare picchi di prezzo e un’impennata delle bollette del riscaldamento. Questo scenario è reso più concreto dal fatto che sia la Russia che l’Ucraina stanno intensificando gli attacchi diretti ai rispettivi impianti energetici, dimostrando che il settore è un fronte attivo del conflitto.

I PRECEDENTI: DAL BALTICCONNECTOR AGLI ATTACCHI CYBER

Gli attacchi ibridi alle infrastrutture energetiche europee non sarebbero, del resto, una novità. Il giorno di Natale del 2024, una petroliera legata alla Russia tranciò il cavo elettrico Estlink-2 tra Finlandia ed Estonia, scatenando un’emergenza nazionale. Un anno prima, una nave partita dalla Russia aveva danneggiato il gasdotto Balticconnector tra gli stessi due paesi. Sul fronte digitale, il giorno dell’invasione dell’Ucraina, un attacco informatico al provider satellitare ViaSat, attribuito dai servizi segreti britannici e statunitensi alla Russia, mise fuori uso il monitoraggio remoto di oltre 5.800 turbine eoliche in Germania.

L’EUROPA È IMPREPARATA DI FRONTE ALLA MINACCIA

Di fronte a questi rischi, la domanda cruciale è se l’Europa sia sufficientemente preparata. La risposta, secondo gli analisti, è quasi certamente “no”. Nonostante l’intensificazione degli sforzi difensivi, come l’aumento della presenza navale della NATO nel Mar Baltico e i piani per un “muro di droni” lungo il confine orientale, permangono significative carenze. La sorveglianza 24 ore su 24 di una rete così vasta è logisticamente irrealistica, esponendo il continente a rischi significativi.

DIVERSIFICARE È LA RISPOSTA, MA IL TEMPO STRINGE

Colmare queste lacune richiederà una strategia complessa e costosa. La risposta risiede nella massima diversificazione possibile delle fonti energetiche: costruire sistemi di distribuzione del gas di riserva, potenziare le centrali rinnovabili locali, aumentare lo stoccaggio a batteria e quello strategico del gas. Il sistema energetico europeo ha già dimostrato una notevole capacità di adattamento dopo il 2022, sostituendo il gas russo con il GNL, ma a un costo economico enorme. Ora, la guerra ibrida russa rappresenta una nuova minaccia che richiederà una cooperazione e una spesa altrettanto significative. I governi e le aziende potrebbero non avere scelta. L’inverno sta arrivando.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

ads
Torna su