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Alleanze, territori e visione: come Ravenna è diventata polo dell’energia del Mediterraneo

Alleanze, territori e visione. Ecco la ricetta che ha permesso a Ravenna di diventare polo dell’energia del Mediterraneo. Chi c’era e cosa si è detto nell’evento di pre-opening di OMC Med Energy 2025

Alleanze sul territorio e visione possono trasformare le sfide della transizione in un’opportunità di sviluppo e crescita. Infatti, le connessioni tra imprese, istituzioni, università, associazioni e mondo del lavoro generano valore e nuovi modelli di sviluppo sostenibili dal punto di vista economico ed ambientale. I territori diventeranno sempre più laboratori di innovazione e alleanze, Ravenna è un esempio virtuoso. “Ravenna è stata e continua ad essere un riferimento nazionale e internazionale nel settore energetico, un territorio capace di coniugare competenza tecnica, spirito industriale e visione a lungo termine. Con la piena e leale collaborazione di tutte le parti in gioco. Ravenna da sempre rappresenta la sintesi perfetta tra identità territoriale e visione industriale”, ha detto presidente di OMC Med Energy 2025, Francesca Zarri, nel corso dell’evento di pre-opening della tre giorni, intitolato “Ravenna: Italian Energy Capital – Industrial District Past and Future”.

ALLEANZE PER CREARE VALORE

L’energia è una questione sempre più globale, ma i territori non perderanno la propria centralità. Anzi, diventeranno il motore della transizione.

“In un momento storico in cui le sfide energetiche si fanno sempre più globali, sono allora le sinergie locali a fare la differenza. Perché è nei territori che si sperimenta, si innova, si crea occupazione e si dà forma concreta alla transizione, si umanizza la transizione. Ravenna è l’esempio. Qui l’industria è parte integrante del tessuto sociale. Qui l’energia non è solo una questione tecnica, ma anche culturale, economica e identitaria. Il percorso che ha portato questa città a essere riconosciuta come capitale dell’energia italiana è fatto di competenze consolidate, di visione strategica, ma soprattutto di collaborazione tra attori diversi, che hanno saputo unire le forze per affrontare con ottimismo il cambiamento”, ha detto la presidente di OMC Med Energy 2025.

“Il distretto industriale di Ravenna è da sempre interconnesso con il settore energetico ed industriale italiano. Questo territorio sarà protagonista della CCS, una come soluzione immediata per decarbonizzare i settori hard to abate. Ci auguriamo di trovare in Ravenna un supporto per traguardare stabilità energetica, sostenibilità economica e sociale”, ha affermato Vannia Gava, viceministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, sottolineando che il Governo favorirà in tutti i modi il disaccoppiamento dei prezzi di gas ed elettricità.

“Mi piace il tema della vocazione dei territori. Le infrastrutture sono la spina dorsale della transizione, l’oggetto sui dobbiamo riflettere ex ante ma avere il coraggio di perseguire le decisioni prese. Servono decisioni con analisi costi-benefici il più precise possibili, ma i contesti cambiano. Esistono infrastrutture immateriali che accompagnano quelle materiali costruendo uno strato di competenze e conoscenze da cui non possiamo prescindere, come Arera”, ha affermato Stefano Besseghini, presidente di Arera.

LA RICETTA DEL SUCCESSO DI RAVENNA

Non è un caso se Ravenna è considerata la capitale dell’energia. Un ruolo che in futuro potrebbe rafforzare, diventando un campione della transizione energetica. La ricetta del successo della città è: know-how, visione strategica ed alleanze tra diversi attori.

“Questa realtà si fonda su un tessuto di relazioni solide: alleanze tra imprese, istituzioni, università, associazioni di categoria e mondo del lavoro. È dentro queste connessioni che si genera valore, si trasforma la complessità in opportunità, si costruiscono nuovi modelli di sviluppo capaci di durare nel tempo, tenendo sempre i cittadini al centro”, ha affermato la presidente di OMC Med Energy 2025.

OMC MED ENERGY CROCEVIA DELL’ENERGIA

La tre giorni OMC Med Energy rappresenta un crocevia dell’energia internazionale, un punto d’incontro tra stakeholder, istituzioni e operatori globali.

“Spero che da elementi come OMC venga la capacità di interpretare un mondo che dobbiamo immaginare per i nostri figli, da qui il collegamento forte con la vocazione internazionale di OMC”, ha sottolineato Besseghini.

“OMC non è solo un evento, ma un punto di incontro permanente tra chi opera, chi decide e chi progetta il futuro dell’energia. Un luogo in cui le esperienze locali si intrecciano con le sfide globali, contribuendo a disegnare nuovi scenari di sviluppo sostenibile. La transizione energetica deve ripartire dalle comunità e dalle realtà produttive che ogni giorno contribuiscono, passo dopo passo, a costruirla”, ha spiegato Zarri.

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