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Arera

Arera, accordo sui nomi dei Commissari in dirittura d’arrivo. La sfida si sposta sulla presidenza. Tutti i nomi

L’accordo politico sembra essere stato raggiunto per i membri del Collegio, ma la poltrona più ambita del vertice di Arera è ancora contesa. In arrivo il decreto che farà lievitare gli stipendi fino a 500.000 euro l’anno. Tutti i nomi sul tavolo e le prossime mosse

Maggioranza e opposizione hanno trovato l’accordo sui nomi dei nuovi Commissari di Arera. L’ultimo nodo da sciogliere prima di votare le nomine è il Presidente. L’assegnazione della poltrona del successore di Stefano Besseghini sarebbe ormai una corsa a due: Nicola Dell’Acqua e Roberto Alesse. È quanto rivelano fonti certificate a Energia Oltre. Il toto nomi di Commissari e Presidente dell’Autorità.

I NUOVI COMMISSARI ARERA

Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno finalmente trovato l’accordo con Pd e M5S sui nomi dei prossimi Commissari di Arera. Secondo fonti di Energia Oltre, i quattro componenti del Collegio saranno: Giuseppe Moles (Forza Italia) Laura Ravetto (Lega), Alessandro Bratti (PD) e Gianni Girotto (M5S). Una domanda sorge spontanea: Se è stato raggiunto l’accordo sui nomi dei prossimi Commissari, perché Arera ha deciso di entrare in regime di prorogatio?

La risposta è che manca ancora l’intesa sul nome del nuovo Presidente dell’Autorità di Regolazione dell’Energia. I possibili candidati sarebbero due: Nicola Dell’Acqua e Roberto Alesse. La candidatura di Nicola Dell’Acqua, attuale Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, sta guadagnando sempre più terreno, tanto che avrebbe superato il suo principale concorrente, secondo fonti di Energia Oltre. Roberto Alesse resta in corsa, ma la sua nomina sembra meno probabile ora.

IN ARRIVO DL CHE FA SCHIZZARE GLI STIPENDI DEI MANAGER

La competizione per la poltrona di Presidente di Arera sarà sempre più dura nei prossimi giorni. Infatti, il puzzle si arricchirà presto di un nuovo elemento. Infatti, secondo quanto rivelano fonti di Energia Oltre, a settembre vedrà la luce il decreto per riparametrare gli stipendi dei super manager pubblici, dopo la decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il limite di 240.000 euro per le retribuzioni nel settore pubblico.

La Corte ha stabilito che questo limite, introdotto nel 2014 come misura temporanea, non è più giustificato e che la retribuzione dei dirigenti pubblici dovrebbe essere legata a quella del primo presidente della Corte di Cassazione. Il nuovo decreto farà lievitare anche gli stipendi dei componenti del Collegio di Arera. I Commissari percepiranno 360.000 euro, contro gli attuali 240.000 all’anno. Il Presidente, invece, potrebbe addirittura arrivare a ricevere uno stipendio di 500.000 euro all’anno.

ARERA, STORIA DI UNA PROROGA ANNUNCIATA

In attesa che il Governo nomini i nuovi componenti di Arera, con una delibera adottata “in via eccezionale”, l’organo di vertice dell’Authority ha deciso prorogare la scadenza del mandato dell’attuale Collegio, fissata per il 9 agosto. Il Presidente e i Commissari resteranno quindi in carica per un massimo di altri 60 giorni dopo questa data. Una decisione che non giunge come un fulmine a ciel sereno. Infatti, come anticipato da Energia Oltre, era già nell’aria da qualche giorno. L’ultima settimana di luglio il ministro Gilberto Pichetto Fratin aveva aperto alla possibilità che le nuove nomine possano arrivare dopo la pausa estiva, sottolineando che l’ “importante è non andare oltre il periodo di prorogatio”.

In quei giorni la maggioranza era alle prese con un complicato tentativo di accordo esclusivo con il Pd sulle nomine, poiché non aveva abbastanza voti a favore nelle Commissioni competenti, alla Camera e al Senato. Tentativo che sembrerebbe fallito, scongiurando così il rischio di rompere la tradizionale suddivisione delle poltrone dell’Autorità di Regolazione dell’Energia.

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