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Carabinieri

Arera sguinzaglia i Carabinieri: blitz nelle sedi dei gestori di energia e rifiuti

Nel mirino le società ‘fantasma’ che non rispondono e bloccano il bonus sociale rifiuti. L’Autorità, in prorogatio, delibera un’azione “indifferibile e urgente”.

Carabinieri in arrivo nelle sedi legali e operative di decine di gestori dei servizi di energia, gas, acqua e rifiuti in tutta Italia. Lo ha deciso Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, per scovare le società che risultano inadempienti e in molti casi irreperibili, e che con il loro comportamento stanno di fatto bloccando l’erogazione automatica del bonus sociale rifiuti destinato alle famiglie in difficoltà. La decisione è stata formalizzata con una delibera definita “indifferibile e urgente”, approvata il 21 ottobre, che dà mandato al Nucleo speciale dei Carabinieri istituito presso l’Autorità di effettuare sopralluoghi mirati.

“INADEMPIENZA DIFFUSA E PERSISTENTE”: IL MURO DI SILENZIO CHE BLOCCA GLI AIUTI

Il problema nasce dall’imminente applicazione, a partire dai primi mesi del 2026, del sistema che renderà automatico il bonus sociale sulla Tari per gli utenti domestici economicamente svantaggiati. Per far funzionare questo meccanismo, l’Autorità ha bisogno di una mappa precisa e costantemente aggiornata di tutti gli operatori attivi sul territorio nazionale. Tuttavia, nel corso delle attività di controllo per l’anno 2025, è emersa una “diffusa e persistente inadempienza” da parte di numerosi soggetti. Nonostante i ripetuti solleciti e le interlocuzioni avviate dagli uffici di Arera, molti operatori non hanno fornito le necessarie informazioni anagrafiche, mentre alcuni risultano addirittura “irreperibili”, rendendo impossibile completare il censimento necessario a far partire gli aiuti.

IN CAMPO IL NUCLEO SPECIALE DEI CARABINIERI PER L’ENERGIA

Di fronte a questo muro di silenzio, l’Autorità ha deciso di passare alle maniere forti, attivando il “Nucleo CC ARERA”. Si tratta di un’unità speciale istituita con un decreto del Ministero della Difesa del 9 giugno 2025, nell’ambito del Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica. I militari, agendo sulla base di un Protocollo d’Intesa già in vigore, avranno il compito di effettuare sopralluoghi presso le sedi delle società inadempienti per “accertare l’effettiva operatività dei soggetti irreperibili” e raccogliere, tramite attività di identificazione, tutti gli elementi informativi utili a regolarizzare le loro posizioni.

UN’AZIONE DI VIGILANZA PREVISTA DALLA LEGGE

L’intervento dei Carabinieri non è un atto estemporaneo, ma si inserisce in un quadro normativo preciso. La legge istitutiva dell’Autorità (481/95) le conferisce ampi poteri di ispezione e controllo, inclusa la possibilità di irrogare sanzioni pecuniarie in caso di mancate risposte a richieste di informazioni. Nello specifico, gli operatori sono tenuti ad aggiornare costantemente la propria posizione nel registro telematico “Anagrafica Operatori”, come previsto dal Testo Integrato sugli Obblighi Informativi (TIAO), comunicando ogni variazione entro quindici giorni. Un obbligo che, evidentemente, è stato ampiamente disatteso.

L’ITER DELLA DELIBERA: DALL’INCARICO AI RISULTATI

La delibera, firmata dal presidente Stefano Besseghini, definisce nel dettaglio i prossimi passi. La Direzione Accountability e Enforcement di Arera trasmetterà al Nucleo dei Carabinieri la lettera di incarico ufficiale da esibire durante i sopralluoghi. Una volta concluse le ispezioni, i militari comunicheranno gli esiti alla stessa Direzione, che valuterà i “seguiti di competenza”, un passaggio che apre la strada a possibili procedimenti sanzionatori nei confronti delle società che risulteranno non in regola.

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