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Argentina e Italia unite dal nucleare. I piani

Milei punta sul nucleare per rendere l’Argentina una potenza energetica mondiale. Anche l’Italia ha intrapreso la strada verso il ritorno del nucleare. Tutti i piani

Milei punta sul nucleare per rendere l’Argentina una potenza energetica mondiale. Il presidente ha presentato venerdì l’ambizioso “Piano nucleare argentino”, sviluppato con il supporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA). La tecnologia che guiderà questa transizione sono i piccoli reattori modulari (PRM). Tutti i dettagli.

NUCLEARE, IL PIANO ARGENTINO

La prima fase del piano prevede la costruzione di un piccolo reattore modulare (SMR) presso la centrale nucleare di Atucha. L’obiettivo è contribuire a soddisfare la crescente domanda di energia dell’Argentina.

“Dopo anni di stagnazione, l’energia nucleare sta facendo un ritorno potente, e siamo determinati a guidare, non seguire. L’energia nucleare è l’unica fonte sufficientemente efficiente, abbondante e rapidamente scalabile per far fronte allo sviluppo della nostra civiltà,” ha affermato Milei, sottolineando che il Paese può contare su abbondanti risorse naturali del paese, forza lavoro qualificata. Inoltre, il presidente ha indicato la Patagonia come il luogo ideale per l’installazione di tecnologie ad alto impatto energetico come l’IA.

LA SECONDA FASE

Nella seconda fase, l’Argentina inizierà a sfruttare le sue riserve di uranio inutilizzate per soddisfare il fabbisogno interno e diventare uno dei principali esportatori di combustibile nucleare, oltre che un hub internazionale per l’IA. Oggi sono tre i reattori attivi (Atucha I, Atucha II e Embalse) che insieme forniscono circa il 9% del consumo di elettricità della nazione.

“Lo faremo con la tecnologia 100% argentina, sviluppata dai nostri ingegneri nucleari, che sono riconosciuti tra i migliori al mondo,” ha dichiarato, Daniel Reidel, consigliere di Milei, aggiungendo che il piano “ci darà sovranità energetica, ci permetterà di esportare questa tecnologia al mondo”, e ha assicurato che “i blackout saranno solo un brutto ricordo”.

ARGENTINA E ITALIA UNITE SUL NUCLEARE

L’Italia ha intrapreso la strada verso il ritorno all’energia nucleare come parte della sua strategia per affrontare le sfide energetiche e climatiche. L’esecutivo sta valutando la creazione di una nuova società a guida Enel (51%), con Ansaldo Nucleare (39%) e Leonardo (10%), che dovrà studiare la fattibilità dei progetti incentrati su questa tecnologia.

Ad oggi, il governo italiano ha avviato la “Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile” (PNNS) al fine di promuovere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie nucleari più sicure e sostenibili, come i reattori modulari avanzati (AMR), più piccoli e meno costosi rispetto alle centrali tradizionali. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha recentemente annunciato che a inizio 2025 porterà all’esame del Consiglio dei ministri lo schema di legge-delega per dare un quadro giuridico che consenta anche al nucleare sostenibile di concorrere al mix energetico nazionale, in linea con la strategia elaborata dalla Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (PNNS).

Il percorso verso il ritorno del nucleare, però, richiede tempo, investimenti e un attento bilanciamento tra innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e accettazione pubblica.
Una delle criticità principali è l’assenza di un deposito nazionale di rifiuti radioattivi. A questo proposito, il ministro Pichetto Fratin, ha prorogato da trenta a sessanta giorni il tempo a disposizione dei comuni interessati per inviare osservazioni sulla Carta Nazionale delle Aree Idonee a ospitare la struttura.

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