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Tesla

Auto elettrica, tutte le sfide del prossimo decennio. Il Dataroom del Corriere

Il punto di Milena Gabanelli e il momento della mobilità sostenibile per Italia e Unione europea. Verso il 2035

Nel Dataroom del lunedì sul Corriere della Sera, Milena Gabanelli ha affrontato il tema della mobilità elettrica e di come il nostro paese dovrà rimodulare il mercato del lavoro, oltre che del sostentamento esclusivo alle vetture ricaricabili.

IL 2035

Nel 2035, infatti, tutta Europa bandirà definitivamente la vendita di auto a motore endotermico. Niente più diesel e benzina, dunque. “Un cambiamento che comporta investimenti miliardari, pubblici e privati, per avviare una produzione di batterie, attrezzare il territorio con le colonnine di ricarica e aumentare enormemente la produzione di energia da fonti rinnovabili” scrive Gabanelli. Una rivoluzione non da poco, poiché “in Italia, con lo stop al motore diesel e benzina, si perderanno oltre 70 mila posti di lavoro”.

OGGI…

Attualmente, nel Belpaese, circolano 236mila veicoli elettrici, che “diventeranno 6 milioni entro il 2030 e 19 milioni entro il 2050” si legge nel Dataroom. Uno dei maggiori problemi sarà gestire questo nuovo parco macchine, anzitutto dal punto di vista della ricaricabilità. “Per caricare invece i 19 milioni di auto elettriche nel 2050 serviranno oltre 32 TWh, ma nel frattempo il fabbisogno complessivo di sarà salito a 650 TWh annui” sottolinea lo speciale. Questo vuol dire “che il caricamento delle auto elettriche nel 2030 avrà un’incidenza del 3% sul totale dei consumi di energia del Paese, mentre nel 2050 salirà al 4,9%”.

… E DOMANI

Sarà certamente un nuovo mondo e il punto fondamentale, secondo Gabanelli, “è che per reggere la transizione occorre raddoppiare la disponibilità di energia”. Com’è messa l’Italia? “Già oggi il nostro mix energetico è tra i migliori in Europa con il 38% dell’energia che viene da rinnovabili, ma per arrivare al 72% entro il 2030, è cruciale attuare da subito i piani del Mite” si legge nel Dataroom.

I SOLDI DEL PNRR

Servirà rendere lo stoccaggio e l’assorbimento “intelligenti”. Solo così si potrà non solo reggere il passaggio ma assorbirlo e gestirlo razionalmente senza ulteriori shock. Con il PNRR arriveranno soldi anche per aumentare le colonnine di ricarica stradale, altro punto nevralgico del sistema elettrico. Come specificato nel Dataroom, infatti, “a quelli oggi esistenti se ne aggiungeranno 21.225 finanziati con 740 milioni del Pnrr che serviranno a coprire a fondo perduto il 40% dell’investimento. Soldi da spendere entro il 31 dicembre 2025, altrimenti li perdiamo”. Occorrerà accelerare anche su questo punto, insomma.

I MERCATO DELLE BATTERIE

Altra questione centrale sarà il mercato delle batterie europee. Per Gabanelli, è “valutato in 250 miliardi di euro l’anno dal 2025 in poi. Boston Consulting group per Motus-e stima che il raggiungimento di una capacità produttiva di 740 GWh entro il 2030 possa portare a più di 60 mila nuovi posti di lavoro”. Anche a livello italiano servirà una migliore definizione delle strategie industriali. “L’unica risposta al problema, per ora, è l’annuncio di un miliardo di euro nella rottamazione delle vecchie auto, ma una visione sul futuro dell’automotive non c’è” conclude Gabanelli. La strada è ancora lunga.

 

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