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Auto, entro il 30 ottobre i dazi sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina

La proposta della Commissione Ue di imporre tariffe sulle importazioni di auto elettriche a batteria dalla Cina ha ottenuto il sostegno dagli Stati membri

Via libera all’imposizione di dazi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina. LA proposta della Commissione europea ha infatti ottenuto il supporto necessario dagli Stati membri e “rappresenta un altro passo verso la conclusione dell’indagine anti-sovvenzioni della Commissione Ue”, sottolinea una nota di Bruxelles.

SI LAVORA PER SOLUZIONI COMPATIBILI CON L’OMC

Parallelamente, l’Ue e la Cina “continuano a lavorare intensamente per esplorare una soluzione alternativa che dovrebbe essere pienamente compatibile con le norme dell’OMC, idonea a contrastare il problema delle sovvenzioni pregiudizievoli accertate dall’indagine della Commissione, monitorabile e applicabile”, ha spiegato ancora la Commissione europea.

DAZI FINO AL 35,3%

Il voto significa che la Commissione europea potrà introdurre dazi fino al 35,3% sulle case automobilistiche cinesi, tra cui BYD, Geely e SAIC. I dazi si aggiungeranno all’imposta standard sulle auto del 10% e dovranno essere imposti entro e non oltre il 30 ottobre 2024 con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del regolamento di esecuzione contenente le conclusioni definitive dell’inchiesta.

DIECI PAESI A FAVORE DEI DAZI, CINQUE CONTRO E DODICI ASTENUTI

Dieci paesi dell’UE hanno votato a favore dei dazi e solo cinque hanno votato contro. Dodici stati membri si sono astenuti.

Per impedire che i dazi venissero imposti per un periodo di cinque anni, è stata necessaria una “maggioranza qualificata” di 15 Stati membri, rappresentanti il 65% della popolazione dell’UE.

L’ITALIA HA VOTATO A FAVORE

La Germania, il paese più popoloso dell’Unione, ha votato contro le tariffe, dopo aver dovuto affrontare forti pressioni da parte dei suoi potenti gruppi di lobby delle case automobilistiche e dei sindacati. Si era astenuta nel voto di luglio.

Anche la Svezia, la cui casa automobilistica di punta, Volvo, è di proprietà della Geely, si è astenuta, mentre Francia, Italia e Polonia hanno votato a favore, come avevano fatto tutte a luglio, secondo quanto riporta Euractiv.

T&E: I DAZI SULL’IMPORT DALLA CINA NON BASTERANNO. Per salvare la produzione europea di auto elettriche èÈ ESSENZIALE MANTENERE OBIETTIVI UE SU CO2

I soli dazi sull’import di auto elettriche (BEV) dalla Cina non basteranno. Per far sì che le case automobilistiche europee riconquistino la quota del mercato domestico di full electric persa a favore della produzione di cinese, è necessario mantenere gli obiettivi UE sulla riduzione delle emissioni di CO2. L’esigenza di coniugare queste due politiche – aumento delle tariffe sull’import e conferma dei target di riduzione delle emissioni – emerge da un nuovo forecast di Transport & Environment (T&E), la principale organizzazione europea per la decarbonizzazione dei trasporti. Queste due misure, congiuntamente, possono sostenere i carmaker europei, già pronti a lanciare una gamma di veicoli elettrici più convenienti, tra la fine di quest’anno e il 2025.

LE FULL ELECTRIC CINESI DESTINATE A RAGGIUNGERE UN QUARTO DEL MERCATO EUROPEO

Secondo T&E, quest’anno le full electric prodotte in Cina – tra cui anche quelle di Tesla, BMW e Volvo – sono destinate a raggiungere un quarto del mercato europeo delle BEV. Ma questa quota dovrebbe scendere al 20% nel 2025 e al 18% l’anno successivo, secondo le analisi dell’organizzazione ambientalista, a patto che vengano pienamente applicati sia i dazi sui veicoli elettrici prodotti in Cina, sia le norme UE sulle emissioni previste per il 2025. Forecast T&E: se l’UE ritarda i suoi target di decarbonizzazione, BEV cinesi aumenteranno nel mercato europeo. Al contrario, secondo le stime di T&E, le BEV di produzione cinese potrebbero raggiungere il 27% del mercato dell’elettrico europeo, l’anno prossimo, se l’UE spostasse in avanti, ritardandoli, i suoi target di decarbonizzazione (-15% di CO₂ sulle emissioni medie del venduto per ciascuna casa automobilistica), affidandosi solo all’inasprimento delle tariffe sulle importazioni da Pechino. Ciò si tradurrebbe in una stagnazione delle vendite di BEV dei produttori europei, che (come verificatosi negli ultimi anni) continuerebbero a concentrarsi sui motori endotermici, più redditizi, ritardando il lancio di nuove e più economiche auto elettriche, e perdendo ulteriore terreno, nello sviluppo di questa tecnologia, rispetto ai competitor internazionali.

L’IMPATTO DEI DAZI UE SU VEICOLI ELETTRICI CINESI NON È STATO UNIVOCO.

Sin qui, i dazi UE sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina hanno avuto un impatto non univoco, secondo l’analisi realizzata da T&E sul database EV-Volumes. MG ha registrato il più grande calo di sempre nella quota di mercato BEV in Europa, passando dal 4,1% nell’agosto 2023 al 2,4% nell’agosto 2024. BYD ha continuato a espandere la sua quota nell’UE, anche se a un ritmo più lento rispetto al passato, passando dall’1,6% dell’agosto 2023 al 2,9% nello stesso mese di quest’anno. Geely ha aumentato la sua quota di mercato dall’1,3%, nell’agosto dello scorso anno, al 2% nell’agosto del 2024.

PER T&E L’UE HA BISOGNO DI UN APPROCCIO PIU’ COERENTE PER FAR CRESCERE LA PRODUZIONE DI BATTERIE

Oltre che per i veicoli elettrici, l’UE ha bisogno di un approccio più coerente anche per far crescere la propria produzione di batterie, sostiene T&E. L’industria europea, in questo settore, ha subito una battuta d’arresto a causa della competizione globale e delle batterie cinesi a basso costo.

Secondo le stime di T&E, se non saranno implementate politiche di supporto, il 59% della produzione di batterie prevista per l’Europa è a rischio di non vedere la luce. La cancellazione di questi progetti comporterebbe una perdita di miliardi di investimenti e di quasi 100.000 potenziali posti di lavoro. T&E ha chiesto un’indagine dell’UE sulla produzione cinese di celle per batterie, analoga a quella svolta per i veicoli elettrici, per consentire l’adozione di misure di difesa commerciale.

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