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Autobrennero, gara da 30 miliardi sospesa: il Codacons porta il caso ad Antitrust e Anac

Il Ministero ferma il bando per la concessione in attesa del parere UE sulla prelazione. Dal 2014, in regime di proroga, la società uscente ha incassato 800 milioni di utili.

La querelle sulla gara per la concessione cinquantennale dell’autostrada A22 Modena-Brennero, un affare da oltre 30 miliardi di euro, finisce sui tavoli di Agcm, Anac e Corte dei Conti. Il Codacons ha depositato un esposto contro la decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) di sospendere il bando, concedendo di fatto un’ulteriore proroga alla società uscente Autostrada del Brennero Spa. La notizia arriva dopo la pubblicazione del decreto ministeriale 92 del 27 giugno 2025, che ha fermato la procedura a soli tre giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle domande di prequalifica, a cui si erano preparati big del settore come Gavio, Aspi, A4 Holding e la cordata Fininc-Sacyr.

UNA GESTIONE IN PROROGA DA 800 MILIONI DI UTILI

Nell’esposto, l’associazione dei consumatori ha acceso i fari su una gestione che prosegue in regime di proroga fin dal 2014. Questa condizione ha permesso ad Autostrada del Brennero Spa, società a maggioranza pubblica ma formalmente privata, di incassare profitti milionari: oltre 800 milioni di euro in undici anni, di cui circa 98 milioni solo nel 2024. Il tutto, sottolinea il Codacons, in palese violazione delle norme comunitarie, più volte ribadite dalla Commissione UE, che vietano proroghe e rinnovi diretti.

IL NODO DELLA PRELAZIONE E LO SCONTRO CON L’EUROPA

La vicenda si è ingarbugliata attorno al diritto di prelazione previsto a favore del promotore uscente, Autostrada del Brennero Spa. Il bando, pubblicato a dicembre 2024 per sanare la proroga decennale, subordinava tale clausola al parere favorevole di Bruxelles. Tuttavia, il 22 maggio 2025, la Commissione ha espresso forti dubbi sulla conformità della prelazione ai principi di concorrenza, trasparenza e parità di trattamento. Nonostante il Tar del Lazio avesse respinto la richiesta di sospensiva di Autobrennero, consentendo la prosecuzione della gara, il Ministero ha deciso di fermare tutto.

LA DECISIONE “ILLEGITTIMA” DEL MINISTERO

Il Mit ha motivato la sospensione in attesa di capire dalla Commissione Europea la validità del diritto di prelazione, appellandosi a un diverso procedimento pendente davanti alla Corte di Giustizia Europea, noto però già prima della pubblicazione del bando. Una decisione che, secondo il Codacons, è illegittima e finisce solo per favorire il concessionario uscente, in contrasto con le indicazioni sia del Tar che della Commissione.

IL TIMORE DI UNA “NAZIONALIZZAZIONE” DEL SETTORE

L’associazione dei consumatori chiede ora l’annullamento in autotutela del decreto di sospensione. Nell’esposto si evidenzia come la proroga ultradecennale privi il settore di un reale confronto competitivo, con ricadute negative sulla qualità dei servizi a danno degli utenti. Il Codacons richiama anche il caso della A4 Brescia-Padova, in scadenza a fine 2026 e per la quale nessuna procedura competitiva sembra ancora avviata, denunciando un orientamento che porta “all’elusione della gara e alla compressione della concorrenza”, configurando una sorta di “nazionalizzazione” del settore autostradale.

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