Assoutenti: In arrivo stangata da 3,1 miliardi per gli automobilisti per accise diesel. Mirafiori prolunga lo stop a novembre e la Camera convoca Tavares. Il governo pensa all’ingresso di Blackrock in FS. La rassegna Energia
In arrivo una stangata da 3,1 miliardi di euro per gli automobilisti. L’allineamento delle accise del diesel a quelle della benzina, che il Governo vorrebbe inserire nella prossima Legge di Bilancio, costerà diversi miliardi, secondo Assoutenti. Una spesa che ricadrà sulle spalle degli automobilisti, secondo l’associazione. Settembre nero per Stellantis. Il gruppo prolunga lo stop alla produzione della fabbrica di Mirafiori fino a novembre e il flusso di cassa fa registrare un valore negativo per almeno 5 miliardi di euro e un margine che si avvicina al 5%. L’ad Carlos Tavares è stato convocato dalla Camera per un’audizione durante cui dovrà dare spiegazioni della crisi e del perché il sistema industriale italiano non è stato in grado di seguire la domanda dei veicoli. Il gigante americano del risparmio Blackrock potrebbe acquistare una quota di Ferrovie dello Stato. Nell’incontro tra Meloni e Fink si è parlato di possibili convergenze in generale, ma una fonte di governo ha detto a La Repubblica che non è escluso il coinvolgimento nella privatizzazione di FS. Nell’accordo potrebbero rientrare anche altre infrastrutture dell’energia e dei trasporti. La rassegna Energia.
AUTO, STELLANTIS PROLUNGA STOP A MIRAFIORI, TAVARES CONVOCATO ALLA CAMERA
“In settembre sono state immatricolate in Italia — secondo i dati comunicati da Promotor — 121.666 vetture, un calo che sfiora l’11% sullo stesso mese dello scorso anno. Da gennaio a oggi vi è stata una modesta crescita, un più 2,1% con 1.202.122 vendite e si prevede che il 2024 possa chiudere con 1.603.000 di consegne, sempre un risultato lontano dal 2019. La festa pare proprio finita per i costruttori europei. Mercedes è stata una delle ultime ad aver raffreddato i suoi azionisti comunicando che il margine operativo sarebbe stato compreso tra il 7,5% e l’8,5%, mentre a luglio prevedeva una fascia che si avvicinava all’11%. (..) Per non parlare di Stellantis che vede un flusso di cassa negativo per almeno 5 miliardi di euro e un margine che si avvicina al 5%. Inoltre è stato prolungato lo stop di Mirafiori dove non si produrrà più la 500 elettrica sino a novembre”, si legge su Il Corriere della Sera.
“Ieri Stellantis ha comunicato che il ceo Carlos Tavares sarà audito alla Camera il prossimo 11 ottobre. Dovrà dare spiegazioni sul perché il sistema industriale italiano non è stato in grado di seguire la domanda dei veicoli e sta vivendo questa drammatica crisi. Tutti i costruttori hanno approfittato di questo squilibrio tra domanda e offerta per aumentare i prezzi, sia in Europa che negli Usa. Ma è stata una parentesi, il settore è ricaduto nel suo funzionamento classico, per cui forti sconti e forniture ai noleggiatori a prezzi bassissimi. Nel primo semestre dell’anno, le immatricolazioni europee sono scese del 15%”, continua il giornale.
ENERGIA, ASSOUTENTI: RISCHIO STANGATA DIESEL DA 3 MILIARDI
“Nella quotidiana caccia alle risorse per far quadrare i conti della manovra, il Tesoro si sta muovendo tra l’aumento delle accise sul diesel e i tagli ai bonus edilizi rimasti ancora in vita. Addio agli incentivi sulle ristrutturazioni sulle seconde case e chiusura totale del Mef su una riapertura dei termini per la cessione dei crediti. Il sottosegretario Federico Freni ha fatto sapere alla maggioranza che non c’è spazio neanche per correggere piccoli errori nelle comunicazioni. Sul tavolo c’è poi il riordino delle tax expenditures, con le forbici puntate sulle agevolazioni più piccole che riguardano un ristretto novero di categorie. Il riallineamento delle accise del gasolio a quelle della benzina, come anticipato ieri da questo giornale, potrebbe valere 3,1 miliardi di euro: «Una stangata per gli automobilisti», sottolinea Assoutenti. Per quanto riguarda il gran calderone delle detrazioni, il Piano strutturale di bilancio ha messo nero su bianco che si applicheranno dei tetti per monitorare ex ante l’impatto delle spese. (…) A quanto riferiscono alcune fonti, c’è stata un’interlocuzione con il Quirinale sull’omogeneità degli emendamenti approvati. Parlando dei rapporti con l’opposizione, il ministro Luca Ciriani ci tiene a sottolineare di «un lavoro composito e non semplice che per quanto riguarda il governo si è basato, come sempre, sul confronto e sul dialogo, perché riteniamo che il rispetto di tutti i livelli istituzionali sia fondamentale»”, si legge su La Stampa.
“Il ravvedimento speciale è la novità più controversa prevista da questo ennesimo decreto dell’esecutivo: chi aderisce al concordato potrà sanare gli anni dal 2018 al 2022 versando un’imposta sostitutiva dell’Irpef tra il 10 e il 15%, parametrata sul voto Isa (l’indice di affidabilità fiscale). Per l’Irap, l’aliquota è unica al 3,9%. Il senatore di Forza Italia Dario Damiani si difende dalle accuse dell’opposizione: «Con il ravvedimento diamo la possibilità alle Partite Iva di pagare le tasse degli anni difficili del Covid, non è un condono. Il nostro obiettivo è sostenere tutti i contribuenti». Il gettito atteso dalla sanatoria è di «un miliardo e mezzo», annuncia. Durissimo il capogruppo del Partito democratico Francesco Boccia: «E’ l’ennesimo favore agli evasori, un assaggio della prossima manovra che verrà pagata dai più deboli». Boccia denuncia le coperture indicate per il ravvedimento: «Prendono 900 milioni dal fondo compensativo per la pressione fiscale». (…)Intanto, ieri sera a Palazzo Chigi, il sottosegretario Alfredo Mantovano, insieme ai ministri Giorgetti, Schillaci e Roccella, ha ricevuto l’associazione “Ditelo sui tetti” e il “Forum Nazionale delle associazioni familiari” per discutere delle priorità per la famiglia in vista della manovra. Alla discussione sono state invitate solo queste associazioni, tutte impegnate nel no all’aborto e all’ideologia gender.”, continua il giornale.
ENERGIA, GOVERNO DISCUTE CON BLACKROCK PRIVATIZZAZIONE FS
“Il governo accarezza l’idea di coinvolgere BlackRock nella privatizzazione di Fs. L’indizio è in uno dei titoli contenuti nel comunicato stampa che Palazzo Chigi ha diffuso lunedì sera al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e il ceo del fondo statunitense Larry Fink. Nella nota si fa riferimento a «opportunità di investimento nel campo delle infrastrutture nazionali di trasporto». E l’indiziato è proprio il gruppo ferroviario guidato dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma, che appena qualche giorno fa ha parlato di una riflessione in corso «per aprire il capitale anche ai privati», tutelando il controllo pubblico. Nel faccia a faccia tra Meloni e Fink, spiegano fonti di governo, si è parlato solo di possibili convergenze, senza scendere nei dettagli. Ma il dossier potrebbe finire presto sul tavolo del gruppo di lavoro congiunto tra i tecnici della presidenza del Consiglio e quelli di BlackRock. «Non escludiamo di coinvolgere Fs», rivela una fonte dell’esecutivo di primo livello. (…) Altri ambiti, sempre relativi alle infrastrutture, potrebbero andare ad allargare il perimetro degli investimenti che il governo auspica possano essere portati a termine dal fondo Usa. Nella lista compaiono porti e aeroporti, aree dove ha sempre operato Gip, che da ora in poi diventerà il braccio infrastrutturale degli investimenti del colosso del risparmio Usa che gestisce oltre 10 mila miliardi di dollari”, si legge su La Repubblica.
“E nelle infrastrutture rientrano anche quelle energetiche connesse al digitale e all’Intelligenza artificiale, i famosi data center, per i quali Blackrock ha rilevato esserci un potenziale in Italia e in Sud Europa. Fink lunedì scorso, prima di incontrare Giorgia Meloni, ne ha parlato con l’ad di Enel Flavio Cattaneo, che ha messo sul tavolo le ex centrali a carbone in via di dismissione che hanno il vantaggio di essere già connesse alla rete e permettono un risparmio di tempi nell’ordine dei 4-5 anni. In Spagna, invece, dove Enel controlla Endesa, il discorso sarebbe più semplice perché esiste la produzione di energia nucleare che può soddisfare richieste di energia molto ampie, come necessitano i super Pc per l’IA. (…) Nel suo giro europeo Fink ieri ha fatto tappa alla Berlin Global Dialogue conference dove rispondendo a una domanda sulla possibile fusione tra Unicredit e Commerzbank, ha detto: «L’Europa ha bisogno di un mercato dei capitali più forte e quindi di un sistema bancario più unificato»”, continua il giornale.