Lo studio UNEM: solo il 30% dei distributori romani ha spazi per servizi, contro il 66% di Milano. L’assessore Patanè apre a un nuovo Piano Carburanti per la Capitale.
La rete dei distributori di carburante di Roma è “vetusta, parcellizzata e con una forte inerzia alla modernizzazione”. Un sistema inefficiente che rischia il collasso, con un terzo degli impianti destinati a diventare economicamente insostenibili entro il 2030. L’allarme, forte e chiaro, è stato lanciato da UNEM (Unione Energie per la Mobilità) durante il convegno “Per una rete carburanti decarbonizzata”, tenutosi oggi a Roma presso la Casa delle tecnologie emergenti con il sostegno di Roma Capitale. L’associazione chiede una svolta radicale: un nuovo Piano Carburanti per razionalizzare, ammodernare e trasformare i vecchi benzinai in moderni hub multi-energia.
L’ITALIA HA IL DOPPIO DEI DISTRIBUTORI RISPETTO ALLA MEDIA EUROPEA
Il problema romano è lo specchio di una criticità nazionale. Lo studio presentato da UNEM, basato su dati ufficiali, dipinge un quadro impietoso: l’Italia conta ben 22.187 impianti, quasi il doppio rispetto alla media di 11.166 di Regno Unito, Francia, Germania e Spagna. Questa anomalia si traduce in una rete frammentata, composta da impianti spesso troppo piccoli, con un erogato medio (1.370 metri cubi) che è meno della metà di quello dei grandi Paesi europei (3.480 metri cubi) e con servizi aggiuntivi quasi inesistenti.
IL CASO ROMA: RETE PARCELLIZZATA E CON POCHI SERVIZI
Analizzando nel dettaglio la situazione della Capitale, l’indagine si è concentrata su un’area campione di 144 km² all’interno del Grande Raccordo Anulare, dove insistono 432 punti vendita. I risultati sono allarmanti: ben il 70% di questi impianti è dotato di spazi limitati, che ne pregiudicano qualsiasi possibilità di sviluppo e di integrazione di nuovi servizi. Solo il restante 30% dispone di aree adeguate per evolvere, offrendo ai cittadini non solo carburanti tradizionali ma anche biocarburanti, ricarica elettrica, idrogeno e servizi di mobilità condivisa.
IL CONFRONTO CON MILANO: UN MODELLO VINCENTE DI RAZIONALIZZAZIONE
Il confronto con Milano rende evidente l’inerzia di Roma. Sebbene l’area del Comune di Milano sia più grande (181 km²), conta circa la metà degli impianti (228). La differenza cruciale, però, sta nella qualità: a Milano, circa due terzi dei distributori (il 66%) dispone di spazi idonei e offre altri servizi, contro il 29% di Roma. Il capoluogo lombardo è avanti anche sulla diffusione di biocarburanti come l’HVO (40% degli impianti contro il 23% di Roma), del biometano e delle colonnine di ricarica elettrica. Questa differenza è il frutto di un processo di razionalizzazione che a Milano è già stato avviato da anni, portando a un miglioramento generale del servizio.
UN TERZO DEGLI IMPIANTI A RISCHIO SOPRAVVIVENZA ENTRO IL 2030
La contrazione delle vendite di carburanti tradizionali, dovuta alla maggiore efficienza dei veicoli e alla diffusione delle motorizzazioni elettriche, metterà a dura prova la sostenibilità economica della rete. Già oggi, circa il 20% dei punti vendita italiani eroga meno di 400.000 litri all’anno, un volume che garantisce ricavi lordi al gestore tra i 15.000 e i 30.000 euro annui, una soglia di minima profittabilità. Le proiezioni di UNEM indicano che entro il 2030, ben un terzo dell’attuale rete scenderà sotto questo volume, rendendo la chiusura un’ipotesi concreta.
LA PROPOSTA: UN NUOVO PIANO CARBURANTI PER LA CAPITALE
Di fronte a questo scenario, la necessità di un intervento istituzionale diventa improrogabile. “Serve un nuovo Piano Carburanti del Comune di Roma che, in armonia con i regolamenti esistenti, promuova una razionalizzazione e trasformazione della rete”, ha dichiarato il presidente di UNEM, Gianni Murano. Secondo Murano, “le Istituzioni, insieme agli operatori, hanno un ruolo centrale nel promuovere il necessario processo di ammodernamento, per garantire servizi efficienti e innovativi e rendere la rete più sostenibile”.
LA VISIONE DEL COMUNE: MOBILITÀ INTEGRATA E TRANSIZIONE GIUSTA
L’appello di UNEM è stato raccolto dagli assessori di Roma Capitale presenti al convegno. “Pensando ad un progetto di ristrutturazione degli impianti di carburante, credo sia importante puntare sull’ampliamento dell’offerta, implementando le colonnine di ricarica elettrica e iniziando a ragionare su pompe di rifornimento per mezzi pesanti a idrogeno”, ha affermato Eugenio Patané, Assessore alla Mobilità. Gli ha fatto eco l’Assessora alle Attività Produttive, Monica Lucarelli, che ha sottolineato l’impegno di Roma Capitale per una “transizione che non lasci indietro nessuno e che renda la sostenibilità una leva di sviluppo e di innovazione per la città”.