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Bollette

Il blocco degli oneri di sistema? Costa un miliardo di euro

Secondo Arera gli utenti lo recupereranno spalmato nell’arco di quattro trimestri, salvo congiunture positive. Girotto: Tenere a bada i conti della bolletta è un dovere politico nazionale

Il percorso di recupero del mancato gettito derivante dal blocco degli oneri generali di sistema che Arera ha deciso per via dei forti aumenti dei prezzi delle commodities energetiche e pari a circa un miliardo di euro, sarà realizzato nell’arco di quattro trimestri. E’ quanto emerso dall’audizione del presidente di Arera, Stefano Besseghini in commissione Industria del Senato.

IL PERCORSO DI RIENTRO PARTIRÀ DAL PROSSIMO TRIMESTRE

Nel corso di questo ultimo trimestre dell’anno, Arera ha deciso di “sterilizzare” gli aumenti riguardanti gli oneri di sistema per evitare ulteriori aggravi in bolletta per gli utenti, già gravati dai forti rialzi delle materie prime energetiche. Per questo, ha chiarito Besseghini, il percorso di rientro sarà regolato su quattro trimestri “ma potrebbe essere modulato sulla base dell’andamento del prezzo dell’energia, con la possibilità di utilizzare eventuali congiunture positive nel corso del 2019 per accorciarne la durata, senza nel contempo gravare in maniera eccessiva sull’andamento della spesa per il servizio elettrico di famiglie e imprese”. L’Authority ha confermato che questo percorso “andrà comunque, avviato a partire dal prossimo trimestre”, ricordando la manovra ha comportato “un minor gettito totale nel secondo semestre 2018, di poco meno di un miliardo di euro”.

GIROTTO (M5S): UN DOVERE TENERLE A BADA, STOP FONTI FOSSILI

La composizione della bolletta energetica incide sul potere di acquisto dei consumatori, sulla competitività delle attività produttive e sull’indirizzo delle politiche energetiche del paese. Tenere a bada i conti della ‘bolletta’ pertanto è un dovere politico nazionale, di interesse parlamentare, affinché possa essere garantito il benessere sociale. Il modello centralizzato, alimentato da fonti fossili approvvigionate dall’estero con esternalità che sarebbe opportuno contabilizzare, ha generato distorsioni sul prezzo che vanno superate”, ha detto Gianni Girotto (M5s), presidente della X commissione del Senato al termine dell’audizione con l’Autorità per di Regolazione per Energia, Reti Ambiente. “Ad aggravare il quadro – ha proseguito – c’è l’enorme quantità di oneri che riguardano gli ambiti di intervento e che hanno la necessità di essere gestiti in modo più razionale. Con l’audizione di oggi abbiamo voluto tenere il primo di una serie di approfondimenti per capire le cause degli aumenti del prezzo della bolletta, per dare continuità ad un lavoro che abbiamo tenuto nel tempo e al fine ed intervenire nel breve periodo con proposte coerenti per la creazione di un modello energetico innovativo, capace di vincere le sfide di decarbonizzazione a cui siamo chiamati”.

VOGLIAMO CREARE UNA MAGGIORE CONCORRENZA CON LA CREAZIONE DI UN MERCATO CHE VA LIBERALIZZATO

Con regole chiare vogliamo creare una maggiore concorrenza con la creazione di un mercato che va liberalizzato rimuovendo gli ostacoli che limitano la reale partecipazione delle fonti energetiche rinnovabili. Dobbiamo favorire gli interventi di riduzione dei consumi e la creazione forme di nuove configurazioni di produzioni e consumo decentrate come l’autoconsumo. Non solo: ci sono da rimuovere gli ostacoli per favorire l’applicazione nel mercato dell’energia delle nuove tecnologie tenendo presente che le risorse devono essere gestite in modo razionale senza penalizzare settori produttivi e consumatori. Un modello che fa leva su più opportunità, meno inquinamento, più salute e maggiore occupazione e che si integra con gli indirizzi delle politiche energetiche e climatiche per il raggiungimento degli obiettivi europei al 2030”, ha concluso Girotto.

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