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Bonelli Europa Verde Rigassificatore

Bonelli (Europa Verde): Rinnovabili e comunità energetiche uniche vere soluzioni

Il leader alleato con Nicola Fratoianni dice a Energia Oltre che “il rigassificatore di Piombino non darà una risposta all’inverno al contrario di quanto detto dal governo”

Continua il viaggio di Energia Oltre con i responsabili dei programmi su gas, nucleare, rinnovabili, centrali a carbone e provvedimenti contro il caro bollette. A rispondere è stato Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e alleato di Sinistra Italiana nella coalizione guidata dal Partito Democratico.

D. Qual è la posizione di EV-SI sui rigassificatori di Piombino e Ravenna?

I rigassificatori a Piombino e Ravenna entreranno in funzione, il primo nell’aprile del 2023 il secondo a settembre del 2024. Quello di Piombino non darà una risposta all’inverno al contrario di quanto detto dal governo. In due anni potremmo realizzare 20 Gw di rinnovabili che sostituirebbero 10 miliardi di metri cubi di gas che equivale alla capacità dei due rigassificatori proposti dal governo che li ha acquistati per la cifra di 700 milioni euro. Ma analizziamo il rapporto tra fabbisogno di gas che è pari a 76 mld di mc anno in relazione alle forniture legate alle nostre infrastrutture  energetiche da gas che sono rappresentate da tre rigassificatori e 5 gasdotti.

Secondo i dati forniti dal governo, l’Algeria fornirà 28,5 mld di mc, la Norvegia 1,9 mld mc, la Libia 3,3 mld mc, Tap 9,5 mld mc. I tre rigassificatori attualmente in esercizio: Rovigo, La Spezia e Livorno hanno una capacità di 16 mld mc, espandibile secondo i dati Arera fino a 18 mld. Ma hanno lavorato ad agosto all’80% e al 55% della loro capacità produttiva.

Inoltre, 3,5 mld di gas vengono dalla produzione nazionale, mentre lo stoccaggio al 90% è apri a 15 mld mc. Nei primi sei mesi del 2022, in modo ingiustificato, abbiamo esportato 2 mld di mc di gas. Dalle politiche di risparmio energetico possiamo arrivare a risparmiare 7 mld di mc.

Il totale fa 88,7 mld mc di gas, a cui vanno sottratti 4,5 mld di mc perché riserve strategiche nazionali. Il totale fa 84,2 mld mc ben al di sopra del fabbisogno nazionale, soddisfacimento che  viene confermato anche nell’analisi dei picchi dei consumi giornalieri nei mesi invernali. Il gas liquido inoltre costa il 30% in più di quello oggi paghiamo e noi dobbiamo dare la risposta al vero problema. ovvero al caro gas che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese.

Le rinnovabili sono le uniche che possono dare questa risposta insieme alle comunità energetiche su cui il ministro Cingolani fa vero e proprio sabotaggio non approvando i decreti attuativi. 

D. State pensando di introdurre delle agevolazioni per i territori su cui incideranno questi impianti?

Noi non siamo all’interno delle strutture commissariali che stanno autorizzando i due rigassificatori e quindi non sappiamo quali sono le compensazioni che verranno decise. Faccio presente che quello di Piombino verrà collocato in un porto non grande di fronte ad una città , senza Valutazione d’impatto ambientale e quella di rischio di incidente rilevante, la nave rigassificatrice dovrà essere spostata  ogni due giorni per consentire il passaggio delle navi a servizio dell’acciaieria di Piombino. Una situazione che secondo le attuali normative nazionali ed europee non garantisce la piena sicurezza.

D. Qual è la vostra opinione sul nucleare di nuova generazione?

Il nucleare di quarta generazione non esiste perché non esiste alcuna applicazione industriale. Non siamo noi a fare questa  affermazione ma scienziati importanti come ad esempio il prof. Tartaglia, ordinario di fisica applicata del politecnico di Torino o il prof. Parisi. Se invece vogliamo parlare del nucleare di terza generazione plus come quello in costruzione in Francia a Flammaville allora è bene che si sappia che i lavori iniziati nel 2007 non sono ancora terminati e il costo è apsato da 3,7 mld di euro a 19 mld per realizzare 1,6 Gw.

In Francia, la società Edf (che gestisce il nucleare) è stata prima capitalizzata in borsa dal governo con una spesa di 3,1 mld di euro e siccome i debiti erano rimasti elevati il governo Macron ha deciso di nazionalizzare il 16% delle azioni rimanenti per una spesa di 13 mld di euro. Una buona sorte di reattori nucleari in Francia sono fermi a causa della vetustà, corrosione e la siccità ha portato ad una diminuzione della produzione. Qualcuno ha mai chiesto a Calenda quanto costerebbe il suo piano nucleare da 40 Gw ? Perché questo silenzio ? Noi abbiamo fatto i conti con il nostro comitato scientifico. Costa tra 280-400 miliardi di euro perché oggi in Europa realizzare1 Gw di nucleare costa tra i 7-8 mld e i 10-11 mld di euro.

Chi li mette questi soldi? Noi abbiamo bisogno di dare una risposta all’autonomia energetica non tra 20 anni ma oggi e la strada è quella delle rinnovabili che danno una risposta alla crisi climatica e portano il prezzo dell’energia verso il basso.

D. Qual è la posizione del partito sul prolungamento della vita delle centrali a carbone, come stanno facendo la Germania e altri Paesi europei?

Noi ribadiamo che l’impegno dell’Italia a spegnere le centrali carbone nella data prevista del 2025 vada rispettato. La crisi climatica sta producendo effetti drammatici. I nostri fiumi si sono trasformati in corridoi di sabbia, i terreni si stanno desertificando sottraendo miliardi di ettari all’agricoltura, i ghiacciai si sciolgono e gli eventi estremi come accaduto recentemente nelle Marche si moltiplicano.

Dobbiamo smettere come dice la scienza di bruciare le fonti fossili responsabili del cambiamento climatico ed utilizzare questa fase di transizione utilizzando al meglio le forniture di gas, come ho detto precedentemente, e sbloccando 150 Gw di richieste di autorizzazione per impianti di energie rinnovabili.

D. Capitolo rinnovabili, l’Italia è in ritardo: EV-SI cosa propone per incentivarne l’utilizzo?

Le rinnovabili sono sabotate in Italia ed il primo a non crederci è il ministro Cingolani che ha definito la Transizione ecologica un bagno di sangue. Cingolani poteva nominare un commissario per sbloccare le autorizzazioni e non lo ha fatto. Il risultato è che viaggiamo al ritmo di 1,2 Gw di impianti installati all’anno di rinnovabili mentre al Germania si è imposta un ritmo di 20 Gw anno per soddisfare il fabbisogno elettrico per l’80% da rinnovabili. I decreti attuativi delle comunità energetiche sono bloccati.

D. Tetto al prezzo del gas: nel caso in cui non ci si accordasse su un price cap europeo, voi che cosa proponete?

Nel caso in cui l’Europa non decidesse di mettere il tetto al prezzo del gas, l’Italia deve procedere autonomamente. Proponiamo un tetto al prezzo del gas di 90-100 euro Mwh la parte restante come differenza tra il tetto e il prezzo di mercato la mette lo stato utilizzando come copertura i 40-50 mld di euro di extraprofitti. In secondo luogo proponiamo il disaccoppiamento del prezzo dal gas dal resto e quindi anche dalle rinnovabili che hanno l’effetto di calmierare il prezzo dell’energia, per questo motivo abbiamo bisogno di tante rinnovabili.

D. Sugli extraprofitti molte aziende energetiche hanno fatto ricorso: cosa ne pensa? Forse la norma andrebbe modificata?

Le società energetiche in questi mesi hanno ottenuto utili o meglio extraprofitti stratosferici generati dalla forte speculazione sui prezzi del gas. Ad esempio Eni nell’ultimo trimestre del 2021 ha conseguito un’utile del +3.870% e nel primo semestre del 2022 del +670%. Le società energetiche dal settembre 2021 ad oggi hanno accumulato 50 miliardi di euro di extraprofitti, mentre 4 milioni di persone si avvicinano nella fascia di povertà e 120 mila imprese rischiano di chiudere per il caro energia. Sugli extraprofitti in seguito al nostro esposto la procura di Roma ha aperto un’inchiesta e incaricato la guardia di finanza di avviare le indagini. La norma va riscritta per prelevare tutti gli extraprofitti sotto forma di contributo di solidarietà che sarebbe a prova di incostituzionalità.

D. In definitiva, cosa si dovrebbe fare per uscire da questa crisi energetica?

Il ruolo di Eni in questi decenni è stato negativo per il nostro paese che ha avuto la responsabilità di portare l’Italia ad essere dipendente dal gas russo, ricordiamo che l’ex A.D. di Eni Paolo Scaroni sosteneva che investire nelle rinnovabili fosse da ubriachi.

Bisogna lavorare in Europa per un “Energy Recovery Fund” attraverso il quale aiutare famiglie e imprese in questa fase di caro energia e sostenere la transizione energetica verso le rinnovabili, sbloccando le autorizzazioni per energie rinnovabili per 150 G, autorizzando impianti di nuovi accumuli per lo stoccaggio dell’energia. In tre anni possiamo installare 60 Gw di rinnovabili che sostituirebbero 15 miliardi di mc di gas. Le rinnovabili costano poco e abbassano il costo dell’energia e insieme lo ripeto ancora  favorire le comunità energetiche sbloccando i decreti attuativi. 

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