Skip to content
energia

Bonus casa, Confindustria e auto elettriche: cosa c’è sui giornali di oggi

Dagli adempimenti sempre più numerosi per accedere ai bonus gas al lavoro che spetta al neo-presidente Orsini con gli industriali italiani, fino all’arrivo degli sconti per auto elettriche e colonnine a partire da questa primavera: ecco cosa si legge sui giornali di oggi

Si è allungata ancora la lista delle tipologie di invio, asseverazione e autocertificazione necessarie per ottenere gli sconti fiscali: basti pensare che ci vogliono 21 adempimenti per bonus casa e superbonus. Intanto, sul fronte degli industriali, ci sarà da aspettare fino al 18 aprile per conoscere le linee programmatiche della presidenza Orsini e la composizione della squadra di governo. Proprio la convergenza di tutti gli schieramenti sul suo nome rende interessante e ricca di spunti la scadenza. Infine, la primavera porta buone sorprese a chi ha un’auto elettrica o desidera acquistarla. I bonus statali (da 6 mila sino a quasi 14 mila euro) diventano operativi e dunque acquistare un’auto con motore non termico è più conveniente. Ma ci sono altri incentivi. I principali gestori energetici stanno proponendo offerte per ricaricare l’auto a prezzi scontati, acquistare wallbox con sconti che si sommano a quelli dei bonus statali e persino regalare energia per caricare l’auto gratis.

BONUS CASA, CON IL NUOVO INVIO 21 ADEMPIMENTI DIVERSI

“Ventuno adempimenti per i bonus casa e il superbonus. Con la comunicazione preventiva introdotta dall’ultimo decreto legge del Governo (Dl 39/2024), si è allungata ancora la lista delle tipologie di invio, asseverazione e autocertificazione necessarie per ottenere gli sconti fiscali. Andando a delineare procedure che nei casi più complessi impongono decine di documenti a cittadini, imprese e professionisti”. È quanto si legge su Il Sole 24 Ore di oggi. “(…) Il Dl 39/2024 (all’articolo 3) punta proprio a fornire al ministero dell’Economia un quadro dettagliato degli investimenti agevolati dal superbonus. Sia di quelli già eseguiti dai cittadini tra il 1° gennaio e il 30 marzo di quest’anno, sia di quelli preventivati nel resto del 2024 e in tutto il 2025. L’invio dei dati è obbligatorio per chi non ha finito i lavori entro il 2023 e per chi li inizia da quest’anno: l’omissione è punita con una maximulta da 10mila euro o, per le pratiche edilizie presentate dal 30 marzo, con la decadenza dall’agevolazione”, si legge sul quotidiano.

“(…) Se la trasmissione dei dati è l’ultima novità, tra i 21 tipi di adempimenti ce ne sono 12 introdotti a partire dal decreto Rilancio (Dl 34/2020), che all’uscita dai lockdown per il Covid ha lanciato il superbonus del 110% e ha esteso a tutte le agevolazioni edilizie la possibilità di cessione del credito e sconto in fattura. In particolare, sette adempimenti sono specifici del superbonus, tre riguardano i bonus ordinari e 11 si riferiscono – sia pure con alcune eccezioni e asimmetrie – a tutte le agevolazioni edilizie. (…) Le 19 modifiche subite in meno di quattro anni dalla norma che regola il superbonus (l’articolo 119 del decreto Rilancio) e i 15 ritocchi a quella sulle cessioni (l’articolo 121) danno un’idea del travaglio con cui si è cercato di irreggimentare i bonus. Ma alcuni adempimenti recenti si trovano anche in altre leggi, come l’obbligo di indicare il contratto collettivo di lavoro negli atti di affidamento dei cantieri oltre i 70mila euro o la necessaria qualificazione Soa per le imprese coinvolte in grandi lavori (oltre i 516mila euro). (…)” conclude il quotidiano.

CONFINDUSTRIA, STRAPPI DA RICUCIRE DOPO LA NOMINA DI ORSINI COME PRESIDENTE

“Ci sarà da aspettare fino al 18 aprile per conoscere le linee programmatiche della presidenza Orsini e la composizione della squadra di governo. E stavolta per come si sono andate dipanando le vicende della campagna elettorale confindustriale l’attesa non è formale, tutt’altro. È verissimo che l’imprenditore modenese ha vinto senza avversari e con un larghissimo punteggio, ma proprio la convergenza di tutti gli schieramenti sul suo nome rende interessante e ricca di spunti la scadenza”. È quanto si legge sull’inserto L’Economia del Corriere della Sera. “(…) Orsini, giungendo al traguardo a braccia alzate, ha mostrato qualità che non tutti gli riconoscevano. È riuscito a sommare un lavoro certosino di costruzione del consenso delle piccole imprese e di molte associazioni territoriali a interlocuzioni ‘alte’, che in qualche modo ne hanno fatto il candidato preferito (esplicitamente) da parte di Carlo Messina e quello più in sintonia con il governo Meloni. Nonostante tutte queste mosse coronate da successo, Emanuele Orsini però rimane sconosciuto al grande pubblico e quindi le sue priorità programmatiche serviranno anche a introdurlo a una platea più vasta. (…) Confindustria, in questi anni difficili segnati dal Covid e da una presidenza come quella di Carlo Bonomi che è andata via via perdendo carisma, è diventata qualcosa di diverso, di inafferrabile rispetto al passato, un arcipelago di interessi e personaggi difficili da far rientrare negli schemi tradizionali”, si legge sull’inserto del quotidiano.

“(…) La palla non può che passare a Orsini che può contare sicuramente sulla forza dell’Emilia: la regione con la sua prima presidenza ottiene il riconoscimento che le mancava. Appare come il territorio nel quale la dialettica tra privato e pubblico è più ricca di risultati e anche l’esperienza più fertile di interlocuzione diretta tra imprese e università. (…) Prendiamo, ad esempio, la scadenza sindacale più importante, il rinnovo del contratto metalmeccanici. La piattaforma presentata da Fim, Fiom e Uilm (280 euro di aumento e riduzione dell’orario) ha già creato forti preoccupazioni dentro il mondo dell’impresa meccanica e già dalle prime battute ha mostrato un rischio di fortissima polarizzazione. Da una parte le grandi aziende che possono permettersi di largheggiare per dimensioni/mercato e dall’altra le piccole, costrette sulla difensiva e iper-attente alla modulazione dei costi. È solo un esempio, ma ci serve a capire che la nuova mappa della Confindustria corrisponde anche a mutamenti sottostanti che stanno ridisegnando le gerarchie. Chi si sarebbe atteso che l’industria della Difesa conquistasse una centralità come quella di oggi derivata dalle guerre e dalle priorità geopolitiche? (…) Nell’epoca delle transizioni e della difficoltà di individuare politiche industriali che vadano bene per tutti sono domande centrali e se si vuole davvero mettere ‘l’industria davanti alla Confindustria’ sono anche quesiti che chiedono risposte nel segno della discontinuità. E che rimandano a Orsini e ai suoi propositi da presidente”, ha concluso il quotidiano.

AUTO ELETTRICA, A PRIMAVERA ARRIVANO GLI SCONTI

“Quest’anno la primavera porta buone sorprese a chi ha un’auto elettrica o desidera acquistarla. I bonus statali (da 6 mila sino a quasi 14 mila euro) diventano operativi e dunque acquistare un’auto con motore non termico è più conveniente. Ma ci sono altri incentivi. I principali gestori energetici stanno proponendo offerte per ricaricare l’auto a prezzi scontati, acquistare wallbox con sconti che si sommano a quelli dei bonus statali e persino regalare energia per caricare l’auto gratis”. È quanto si legge sull’inserto L’Economia del Corriere della Sera.

“(…) In Italia siamo agli ultimi posti nella classifica europea per vendita di macchine elettriche. Secondo una stima di Motus-E, le auto con la spina circolanti in Italia al 29 febbraio 2024 sono state 226 mila 799 con 7 mila 931 nuove immatricolazioni e hanno fatto registrare un calo del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le cose vanno meglio sulla produzione e sull’installazione delle colonnine di ricarica. I dati di Mous-E, allo scorso 31 dicembre, danno un parco di 50 mila 878 punti di ricarica, dei quali 932 in autostrada. Numeri in crescita, ma anche qui c’è un problema di dislocazione. Il 58% delle colonnine infatti sono al Nord, il 19% al Centro e il 23% al Sud”, si legge ancora.

“(…) Il gestore A2A ha applicato sconti per chi, cliente di un contratto luce-gas, ricarica l’auto alle colonnine (anche di altri operatori) con abbonamenti, stile carta prepagata, di vari tagli. Si parte da 21 euro per 40 kilowattora al mese (con i quali in media si percorrono 200-240 chilometri) per passare a 36 euro mensili (invece di 51 euro) per ricariche sino a 100 kilowattora, infine 66 euro al mese (invece di 92) per caricare 200 Kwh al mese, che significano circa mille-1.200 chilometri di autonomia. (…) Chi ha un contratto casalingo luce a gas con Eni Plenitude e si iscrive gratuitamente sul sito https://insieme.eniplenitude.com ha uno sconto del 10% utilizzando l’app o la tessera di ricarica Be Charge. (…) Interessante è poi la proposta di Sorgenia. Chi scarica l’app gratuita MyNextMove e stipula un contratto gas e luce, ha diritto a sconti sino al 20% e promozioni per la ricarica dell’auto (…) Duferco Energia sta invece investendo circa 38 milioni di euro per realizzare una rete di stazioni di ricarica. (…)” conclude l’articolo.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su