Risorse, competenze e capacità di innovazione non bastano per diventare leader nella transizione energetica globale. La burocrazia è uno dei principali ostacoli che impediscono all’Italia di sfruttare pienamente il suo potenziale, spiega Eugenio de Blasio, Presidente e Ceo di Green Arrow Capital, rivelando che il biometano continuerà ad essere protagonista delle attività nel nostro Paese. “Nei prossimi mesi potremmo valutare ulteriori operazioni di M&A con l’obiettivo di valorizzare lo sviluppo della nostra seconda piattaforma, composta da 24 progetti, tra conversioni di impianti a biogas esistenti e nuovi sviluppi”. L’intervista
Sfruttando le sue risorse, competenze e capacità di innovazione l’Italia può diventare leader nella transizione energetica globale. Ma la burocrazia è ancora un ostacolo quasi insormontabile per le aziende che vogliono realizzare impianti rinnovabili. “Le istituzioni facilitino e velocizzino l’iter autorizzativo per la realizzazione di infrastrutture energetiche strategiche. Investire in Italia è quindi una necessità strategica per il futuro energetico e industriale del Paese e dell’Europa”, sottolinea Eugenio de Blasio, azionista di riferimento, Presidente e Ceo di Green Arrow Capital, una delle principali piattaforme di gestione del risparmio italiane focalizzata nel panorama degli Investimenti Alternativi con oltre 2 miliardi di euro di raccolta storica. In Italia l’azienda guarda con interesse al mercato del biometano, settore nel quale “nei prossimi mesi potremmo valutare ulteriori operazioni di M&A con l’obiettivo di valorizzare lo sviluppo della nostra seconda piattaforma, composta da 24 progetti, tra conversioni di impianti a biogas esistenti e nuovi sviluppi”, rivela de Blasio.
Il Fondo Infrastrutture per il Futuro (GAIF), che investe in energie rinnovabili e infrastrutture digitali in mercati ad alto potenziale in Europa, ha recentemente annunciato l’intenzione di costruire tre progetti fotovoltaici in Spagna. “Stiamo realizzando un nuovo portafoglio solare per complessivi 135 MW e una produzione stimata complessiva di circa 273.902 MWh annui. Il 10% dell’impianto è già completato, e prevediamo la piena operatività entro il quarto trimestre del 2025″, sottolinea il presidente.
Ho letto che avete concluso con successo il fundraising del fondo “Green Arrow Private Debt Fund II”, dedicato alle PMI italiane, raggiungendo una raccolta pari a 137 milioni di Euro. C’è qualche novità riguardo gli altri investimenti? Il lancio del terzo fondo di debito avverrà verso la fine dell’anno? Si può prevedere che si replicherà il successo di raccolta emerso per il secondo fondo?
Si tratta del secondo Fondo di Direct Lending gestito da Green Arrow Capital SGR e rivolto alle pmi italiane a supporto dell’economia reale, qualificato come ex. Art 8 SFDR e PIR Alternative Compliant. Grazie al lavoro del nostro team d’investimento, guidato da Marco Meda, il Fondo ha superato la raccolta del precedente vintage, e ha già investito oltre la metà del capitale con 10 operazioni completate e due add-on realizzati nell’ambito di una strategia di buy&build per le realtà in portafoglio. Attualmente stiamo valutando nuovi deal, abbiamo un’ampia pipeline di opportunità, e puntiamo a investire la maggior parte delle risorse finanziarie disponibili entro la fine del 2025. Parallelamente, lavoreremo al lancio del terzo fondo di debito, che seguirà la stessa strategia di investimento, beneficiando del positivo riscontro ottenuto in questa asset class.
Parliamo del Fondo Infrastrutture per il Futuro (GAIF), che investe in energie rinnovabili e infrastrutture digitali in mercati ad alto potenziale in Europa per favorire la transizione. Recentemente avete annunciato l’intenzione di costruire un portafoglio fotovoltaico composto da tre progetti, per una capacità complessiva di 135 Megawatt, situati in provincia di Siviglia. Asset che fanno parte di una pipeline di 1 GW di progetti solari su cui il fondo ha un diritto di esclusiva. Leggevo che ci sono altri 200 MW in fase avanzata, può dirci di più a proposito?
In Spagna, il nostro portafoglio fotovoltaico sta avanzando rapidamente, in linea con il nostro piano di sviluppo sul mercato iberico dove vogliamo consolidare la nostra presenza in un settore chiave come quello fotovoltaico. A Sanlúcar la Mayor, nella provincia di Siviglia, stiamo realizzando un nuovo portafoglio solare per complessivi 135 MW e una produzione stimata complessiva di circa 273.902 MWh annui. Il 10% dell’impianto è già completato, e prevediamo la piena operatività entro il quarto trimestre del 2025. Gli asset fanno parte di una pipeline di circa 1 GW di progetti fotovoltaici su cui il fondo GAIF ha un diritto di esclusiva, tra cui 200 MW in fase avanzata, alcuni hanno già raggiunto lo stato “Ready-to-Build” (RTB), mentre gli altri lo raggiungeranno nei prossimi mesi. Questo ci consentirà di avviare la costruzione di nuovi impianti, rafforzando ulteriormente il nostro impegno nella transizione energetica e nello sviluppo di infrastrutture sostenibili in Europa attraverso investimenti virtuosi.
Restando in tema di transizione energetica, sono in cantiere investimenti in impianti rinnovabili anche in Italia oppure la burocrazia e le altre problematiche ormai note rappresentano ancora un ostacolo troppo grande? Oltre a Spagna e Italia, dove si concentreranno le vostre attività nei prossimi mesi?
L’Italia ha oggi un’opportunità unica di guidare la transizione energetica a livello globale, grazie alle sue risorse, competenze e capacità di innovazione. Tuttavia, i tempi burocratici rappresentano ancora un ostacolo all’accelerazione del processo. Per cogliere appieno questa opportunità, è fondamentale che le istituzioni facilitino e velocizzino l’iter autorizzativo per la realizzazione di infrastrutture energetiche strategiche. Con questa visione, il nostro Gruppo ha avviato il progetto MIO (Mediterranean Italian Offshore), un’iniziativa ibrida di eolico e fotovoltaico flottante al largo della Calabria, con una capacità di circa 500 MW. Progetti come questo non solo rafforzano la sicurezza energetica italiana, ma sostengono la competitività industriale del Paese e contribuiscono alla competitività europea in un contesto globale sempre più sfidante. Investire in Italia è quindi una necessità strategica per il futuro energetico e industriale del Paese e dell’Europa. Nell’ambito delle energie rinnovabili siamo dei veri e propri pionieri, essendo entrati in questo mercato ben prima che diventasse mainstream, e siamo sempre pronti a cogliere nuove opportunità d’investimento, in Italia come all’estero.
Negli ultimi mesi siete stati protagonisti di diverse attività di m&a nel settore del biometano, ultima delle quali la vendita di cinque impianti in Italia a Verdalia Bioenergy. Dobbiamo attenderci nuove operazioni di questo genere nei prossimi mesi?
Si tratta di un mercato in forte crescita e altamente attrattivo, in cui siamo stati precursori in Italia. La nostra volontà è quella di proseguire, e nei prossimi mesi potremmo valutare ulteriori operazioni di M&A in questo settore con l’obiettivo di valorizzare lo sviluppo della nostra seconda piattaforma, composta da 24 progetti, tra conversioni di impianti a biogas esistenti e nuovi sviluppi. Il contesto di mercato attuale offre opportunità interessanti, e un’eventuale cessione ci permetterebbe di ottimizzare il nostro portafoglio, rafforzando la nostra strategia di crescita nel settore delle energie rinnovabili e nelle asset class con rendimenti più elevati.