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Canada

Canada, nel 2023 le rinnovabili saranno il 71% del mix

A trainare la crescita delle rinnovabili in Canada saranno le province più legate all’industria dei combustibili fossili, come l’Alberta e il Saskatchewan

L’autorità canadese di regolazione dell’energia (CER) prevede che, tra tutte le province del paese, quella che crescerà di più in quanto a capacità da fonti rinnovabili sarà l’Alberta, dove si concentrano le riserve e l’industria petrolifera nazionale.

L’AUMENTO DELLA CAPACITÀ RINNOVABILE NEL CANADA OCCIDENTALE

Entro il 2023 il 26 per cento della capacità elettrica dell’Alberta proverrà da fonti rinnovabili, contro il 16 per cento nel 2017. Anche nella confinante provincia di Saskatchewan – un altro centro del settore canadese dei combustibili fossili – ci sarà un aumento importante della capacità rinnovabile, che passerà dal 25 al 33 per cento nello stesso arco di tempo.

Sia l’Alberta che il Saskatchewan si trovano nel Canada occidentale e rientrano nella regione delle Praterie (The Prairies). Nelle due province è in corso un processo di eliminazione graduale della capacità a carbone, che sta venendo sostituita dal gas naturale, dall’energia eolica e da quella solare. Dal 2017 al 2023 l’Alberta aggiungerà quasi 2 gigawatt di capacità rinnovabile, mentre il Saskatchewan oltre 585 megawatt.

RINNOVABILI AL 71% NEL 2023

A livello nazionale, la CER sostiene che entro il 2023 la capacità rinnovabile installata in Canada raggiungerà il 71 per cento del totale, pari a 106 GW; nel 2018 arrivava al 67 per cento. Ci sarà però un rallentamento del tasso di crescita delle installazioni, che sarà mediamente del +1,3 per cento annuo nel periodo 2018-2023 contro il +2,9 per cento dal 2010 al 2017.

Darren Christie, economista della CER, ha detto che “quando le persone pensano alle Praterie, molti di loro pensano ai combustibili fossili. Curiosamente, le nostre proiezioni mostrano che [queste province] stanno in realtà guidando la crescita dell’energia rinnovabile, mentre nei prossimi tre anni i livelli nazionali rallenteranno”.

IL CONTRIBUTO DELL’IDROELETTRICO

Nel 2018 il Canada ha generato 426mila gigawattora di elettricità da fonti rinnovabili, pari al 66,2 per cento del totale. La grande maggioranza dell’energia pulita del paese arriva da una vasta rete di impianti idroelettrici nelle province della Columbia britannica, di Manitoba e del Québec.

Tra i membri dell’OCSE, il Canada è all’ottavo posto per quota delle fonti rinnovabili nel mix energetico. Il governo federale si è impegnato a raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050.

“PASSAGGIO DEL TESTIMONE”

Nell’ultimo decennio la crescita delle rinnovabili è stata trainata principalmente dalla provincia dell’Ontario, nel Canada centrale, parallelamente al phase-out delle centrali a carbone.

Secondo Darren Christie, oggi si sta verificando “una sorta di passaggio del testimone dall’Ontario all’Alberta e al Saskatchewan”.

GRANDI ACCORDI NELLE OIL SANDS

Stando ai dati forniti dal governo, il Canada è il quarto produttore di petrolio al mondo e il terzo maggiore esportatore. Il 97 per cento delle sue riserve si trovano nelle sabbie bituminose (oil sands), concentrate principalmente nell’Alberta; praticamente l’interezza del greggio esportato finisce negli Stati Uniti.

Nonostante si parli delle oil sands come di riserve poco appetibili in un contesto globale di decarbonizzazione – estrarre il bitume richiede un maggiore dispendio di energia e genera maggiori emissioni rispetto al greggio tradizionale –, dall’inizio del 2021 si sono registrati importanti accordi di fusione tra le aziende che operano nell’Alberta. Lo scorso ottobre aveva fatto molto parlare la fusione tra Cenovus e Husky, valutata in circa 15 miliardi di euro. Più recentemente si è fatto notare l’accordo tra le società di servizi energetici SECURE e Tervita.

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