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Carburanti, Antitrust: indicazione prezzo medio regionale non ha benefici per i consumatori

Per il Garante “la media aritmetica del prezzo regionale risulta molto poco rappresentativa dell’effettivo contesto competitivo in cui un impianto di distribuzione di carburanti opera”

“Accogliamo con favore la ratio della revisione dei commi 4 e 5 dell’articolo 1 del ddl, volte a rendere più forte il controllo sull’applicazione delle misure previste e a contribuire al finanziamento delle infrastrutture informatiche e telematiche per la rilevazione dei prezzi dei carburanti”. Lo ha dichiarato il presidente dell’AGCM, Roberto Rustichelli, alle audizioni della Commissione Attività produttive della Camera, nell’ambito dell’esame del ddl riguardante le disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi.

IL PREZZO MEDIO REGIONALE

Per quanto riguarda il comma 2 dell’articolo 1, ha spiegato Rustichelli, “l’introduzione in capo agli esercenti dell’obbligo di indicazione, accanto al prezzo di vendita praticato, del prezzo medio regionale calcolato dal ministero, può avere delle controindicazioni. Sul punto va rilevato infatti che la media aritmetica del prezzo regionale risulta molto poco rappresentativa dell’effettivo contesto competitivo in cui un impianto di distribuzione di carburanti opera. Un distributore, infatti, risulta in concorrenza solo con gli impianti situati a pochi chilometri di distanza o, in alternativa, raggiungibili in un tempo di percorrenza limitato. La dimensione regionale risulta di gran lunga eccedente l’insieme dei distributori di carburante che effettivamente potrebbero risultare per i consumatori alternativi ad un dato impianto”.

“NESSUN BENEFICIO PER I CONSUMATORI”

“L’Autorità – ha concluso il presidente dell’AGCM – accoglie con favore un ulteriore potenziamento delle misure di visibilità dei prezzi praticati dei singoli distributori con le rilevazioni ministeriali e la diffusione tramite strumenti tradizionali o telematici. Ritiene, tuttavia, che non vi sia necessità di introdurre un meccanismo di calcolo e di diffusione di valori di riferimento medi, dal momento che appaiono incerti i benefici per i consumatori, a fronte invece di un possibile rischio di riduzione di un listino competitivo”.

UNEM: NORMA POTREBBE PROVOCARE RIALZO PREZZI

Il presidente di UNEM, Claudio Spinaci, ha ricordato che “a partire dal 1994, con la liberalizzazione dei prezzi dei carburanti, l’Autorità antitrust è intervenuta più volte per promuovere l’eliminazione della pubblicizzazione di qualsiasi prezzo di riferimento (listini, prezzi consigliati, differenziali geografici, etc.), considerato dalla stessa Autorità ‘uno scambio di informazioni utili al raggiungimento di un parallelismo dei prezzi’. Quanto alle modalità di attuazione di tale misura, emergono significative criticità in termini di tempi di realizzazione dal momento che l’esposizione visibile su strada della cartellonistica deve essere approvata dall’ente proprietario della strada e che l’adeguamento presso gli impianti, tra progettazione, autorizzazione, produzione, distribuzione e installazione su tutta la rete richiederebbe non meno di 12/18 mesi rispetto all’attuale previsione di 15 giorni dall’emanazione del decreto attuativo”.

“Si valuta infine – ha proseguito Spinaci – un costo medio che va da 3.000 a 20.000 euro per impianto, a seconda della tipologia di punto vendita e di cartello (cartaceo, digitale, retro illuminato, etc.). In conclusione, si ritiene che il settore è già monitorato e presenta un elevato grado di trasparenza e di possibilità di informazione per il consumatore. Noi crediamo che la norma sia superflua e potenzialmente pericolosa per la concorrenza, perché potrebbe portare a un fisiologico rialzo dei prezzi e contraddire tutte le attività fatte negli ultimo 20 anni per avere un mercato che oggi è tra i migliori d’Europa. I tempi di realizzazione richiesti non sono coerenti rispetto a quelli fattibili. Quello che si potrebbe fare subito, se venisse confermato il provvedimento, è la pubblicizzazione di un QR code che rimanda all’applicazione Osservaprezzi del MIMIT. Infine, i costi della misura, sia in fase realizzativa che di controllo, sono molto elevati”.

GARANTE PREZZI: DL 5/2023 PUNTO DI SVOLTA

“Dopo i mutamenti del quadro geopolitico che ha accelerato la dinamica inflazionistica e creato difficoltà di reperimento di alcuni prodotti e materie prime, si è reso necessario un rinnovato approccio alle attività di monitoraggio e sorveglianza dei prezzi, rispetto al quale l’approvazione del Decreto Legge 5 rappresenta un importante punto di svolta”. Lo ha dichiarato il Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, alle audizioni della Commissione Attività produttive della Camera, nell’ambito dell’esame del ddl riguardante le disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi.

“Le nuove disposizioni – ha spiegato Mineo – rafforzano i rapporti tra il Garante e l’Istat, in modo di avvalersi della collaborazione dell’istituto per la messa a disposizione dei dati su richiesta del Garante stesso. Il Garante può convocare la commissione per coordinare l’attivazione degli strumenti di monitoraggio necessari all’individuazione delle ragioni alla base di possibili anomalie della dinamica dei prezzi sulle principali filiere di mercato. Qualora, dalle analisi condotte insieme alla commissione e dalle indagini conoscitive emergano fenomeni speculativi lungo la filiera di origine e produzione, ingrosso e distribuzione o vendita e consumo, il Garante riferisce gli esiti delle attività al ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ne informa il governo per l’adozione di adeguate misure correttive”. Per quanto riguarda il tavolo di confronto con la filiera dei carburanti recentemente attivato, ha concluso Mineo, “proseguirà con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti e delle valutazioni emerse che, partendo dal testo approvato dal governo, hanno messo in luce alcuni margini di miglioramento”.

ASSOPETROLI: DL INUTILE, ILLOGICO E SPROPORZIONATO

“L’esposizione del prezzo medio regionale è un unicum in tutta l’Unione europea, in nessuno Stato membro ci sono previsioni analoghe. Le principali criticità del decreto legge che rileviamo riguardano l’inutilità, l’illogicità e la sproporzione. In particolare riteniamo che, sotto i profili del funzionamento della concorrenza, della fruibilità delle informazioni e degli ostacoli di natura temporale ed economica, vi siano dei nodi da sciogliere e che dovrebbero portare governo e parlamento allo stralcio di questo adempimento”. Così il presidente di Assopetroli, Andrea Rossetti.

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