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Sussidi ambientalmente dannosi

Caro benzina, più di 8 italiani su 10 sono preoccupati per l’aumento dei costi

Da un’indagine di AutoScout24 è emerso che, per risparmiare, si scelgono self service e stazioni di rifornimento più economiche. Tuttavia, solo un quarto degli italiani ha già cambiato le proprie abitudini alla guida a seguito del caro benzina

Mentre il governo deve fronteggiare il tema dell’aumento di costi della benzina, con l’introduzione di un eventuale bonus, il Centro Studi di AutoScout24 ha realizzato per Pit Stop – Radio 1 Rai una ricerca per indagare l’impatto del caro benzina sulle abitudini degli italiani.

IN ITALIA L’AUTOMOBILE È UN MEZZO DI TRASPORTO FONDAMENTALE

Le auto si confermano un mezzo di trasporto fondamentale per la popolazione italiana, che dichiara di utilizzarle almeno 5 volte a settimana (quasi 7 intervistati su 10). Oltre la metà della popolazione italiana (il 53%) spende tra i 100 e i 300 euro al mese per alimentare la propria auto, mentre il 14% supera la soglia dei 300 euro mensili.

ITALIANI POCO DISPOSTI A CAMBIARE LE PROPRIE ABITUDINI

Sebbene la crescita dei costi dei carburanti sembri preoccupare ben l’82% degli intervistati, solo un quarto di questi ha già cambiato molto o poco le proprie abitudini quotidiane per andare a fronteggiare gli aumenti. Il 36%, comunque, dichiara che è pronto a prendere provvedimenti, qualora la situazione non dovesse stabilizzarsi. Il restante 40% non crede che questi aumenti influenzeranno le proprie abitudini.

I METODI PER AFFRONTARE IL CARO BENZINA

Le azioni più diffuse per risparmiare sul costo della benzina comprendono una preferenza per i distributori self service rispetto ai serviti (72%), la scelta della stazione di rifornimento più economica (60%) e guidare in una maniera più leggera per ridurre i consumi (41%).

PER GLI ITALIANI GOVERNO E COMPAGNIE PETROLIFERE I RESPONSABILI DEL CARO BENZINA

Infine, AutoScout24 ha sottoposto una domanda a tutti gli intervistati per indagare le loro opinioni riguardo le cause che stanno portando al tanto discusso aumento dei prezzi del carburante. Governo e compagnie petrolifere si attestano in cima alla classifica dei responsabili, rispettivamente con il 43% e il 37%. C’è però anche chi dà la colpa alla guerra in Ucraina e all’Unione europea, mentre le singole stazioni di rifornimento non vengono in alcun modo penalizzate da una situazione che sta colpendo l’intero territorio italiano.

L’indagine è stata condotta online nel mese di settembre 2023, su un campione di oltre 1.000 utenti provenienti dalla piattaforma AutoScout24.it Per i passaggi di proprietà invece, la piattaforma ha utilizzato gli ultimi dati ACI, selezionando il periodo gennaio-agosto 2023.

(Energia Oltre – ANR)

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