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Carrello della spesa, allarme Istat: Prezzi del cibo su del 25% in cinque anni, pesa il caro-energia

L’impennata è trainata dal caro-energia, che in Italia ha colpito più duramente che nel resto d’Europa. La denuncia del M5S: “Il Governo non tutela le famiglie, serve una svolta sulle rinnovabili”.

Una vera e propria stangata sul carrello della spesa degli italiani. Dal 2021 a oggi, i prezzi dei beni alimentari sono schizzati verso l’alto del 24,9%, un’impennata di quasi 8 punti percentuali superiore all’inflazione generale, che nello stesso periodo si è fermata al +17,3%. A fotografare una situazione che erode il potere d’acquisto delle famiglie è l’ultima nota sull’andamento dell’economia italiana diffusa dall’ISTAT, che individua nella crisi energetica la causa scatenante di questo drammatico rincaro.

L’EFFETTO DOMINO DEL CARO-ENERGIA

Secondo l’analisi dell’Istituto Nazionale di Statistica, l’aumento vertiginoso del costo dell’energia ha innescato un devastante effetto domino. Tra ottobre 2021 e novembre 2022, il prezzo dei beni energetici in Italia è esploso del 76%, una percentuale quasi doppia rispetto alla media dell’area euro (+38,7%). Questo shock ha colpito duramente il settore degli alimentari non lavorati, sia direttamente, dato che il peso degli input energetici in agricoltura è più del doppio rispetto alla media degli altri settori, sia indirettamente, facendo lievitare i costi di prodotti intermedi fondamentali come i fertilizzanti. L’aumento dei prezzi dei prodotti freschi si è poi inevitabilmente trasferito a cascata sull’intera filiera alimentare, fino ai beni lavorati.

LA CRESCITA RALLENTA, MA I PREZZI NON SCENDONO

Negli ultimi due anni, la corsa dei prezzi alimentari ha mostrato un rallentamento, con tassi di crescita notevolmente più contenuti. Questa dinamica, spiega l’ISTAT, è stata in parte sostenuta dalla necessità per le imprese del settore agricolo di recuperare i margini di profitto, che si erano mantenuti a livelli molto bassi nel biennio 2021-2022. Tuttavia, i listini non accennano a diminuire. A settembre, i prezzi alla produzione dell’industria hanno ripreso a salire, segnando un +0,2% su base congiunturale, spinti ancora una volta dal comparto energetico (+0,7%).

M5S ALL’ATTACCO: “GOVERNO MIOPE, FAMIGLIE PAGANO DUE VOLTE”

I dati dell’ISTAT hanno immediatamente innescato la reazione politica del Movimento 5 Stelle. “L’impennata dei prezzi alimentari è la diretta conseguenza dello shock energetico che ha travolto famiglie e imprese”, dichiara in una nota la senatrice Gabriella Di Girolamo, capogruppo M5S in commissione Ambiente. “Questo è il risultato di una strategia miope, tutta incentrata su fonti fossili e rendite di posizione. Il Governo ha lasciato che il mercato dell’energia restasse ostaggio della speculazione, invece di puntare con decisione su rinnovabili, autoproduzione e comunità energetiche. Così oggi le famiglie pagano due volte: in bolletta e alla cassa del supermercato. Serve un cambio di rotta immediato. Energia pulita e accessibile per tutti significa anche prezzi giusti e dignità per le famiglie italiane”.

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