“In Italia non servono solo misure di prevenzione efficaci come la messa in sicurezza del territorio o infrastrutture più resilienti ai disastri naturali, ma anche strumenti assicurativi a protezione del sistema produttivo italiano”
Nella prima metà del 2025, il mondo ha affrontato un conto salatissimo a causa delle catastrofi naturali, con perdite complessive che hanno raggiunto i 131 miliardi di dollari. Di questa cifra, ben 80 miliardi erano coperti da assicurazione, segnando il secondo valore più alto mai registrato per un primo semestre dall’inizio delle rilevazioni nel 1980. A trainare questo bilancio drammatico sono stati eventi meteorologici estremi, con gli incendi devastanti nell’area di Los Angeles che da soli hanno rappresentato il disastro più costoso.
IL RAPPORTO DI MUNICH RE: PERDITE SUPERIORI ALLA MEDIA STORICA
La notizia emerge dal nuovo rapporto pubblicato da Munich Re, che analizza l’impatto economico dei disastri naturali a livello globale. Sebbene le perdite complessive siano state inferiori ai 155 miliardi (al netto dell’inflazione) dello stesso periodo dell’anno precedente, sia queste che le perdite assicurate superano significativamente le medie degli ultimi dieci e trent’anni. A pesare sul bilancio sono state soprattutto le catastrofi meteorologiche, che hanno causato l’88% dei danni totali e il 98% di quelli assicurati, mentre i terremoti hanno inciso rispettivamente per il 12% e il 2%. Solo nella prima metà del 2011, a causa del grave terremoto e dello tsunami in Giappone, le perdite assicurate erano state superiori.
L’IMPATTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO E L’APPELLO ALLA PREVENZIONE
“Il cambiamento climatico è un dato di fatto e sta cambiando la vita sulla Terra. Disastri come quello di Los Angeles sono diventati più probabili a causa del riscaldamento globale e ci insegnano una lezione molto importante: persone, autorità e aziende devono adattarsi alle nuove circostanze”, ha evidenziato Thomas Bluck, Membro del Board of Management di Munich Re. “Il modo migliore per evitare perdite è implementare efficaci misure preventive, come la costruzione di edifici e infrastrutture più robuste per resistere meglio ai disastri naturali. Tali precauzioni possono contribuire a mantenere premi assicurativi ragionevoli, anche nelle aree ad alto rischio. E, soprattutto: per ridurre l’esposizione futura, non dovrebbero essere consentiti nuovi edifici nelle aree ad alto rischio”.
LA SITUAZIONE IN ITALIA E IL NUOVO POOL ASSICURATIVO CAT NAT
L’impatto di questi fenomeni globali si riflette direttamente anche sull’Italia. “Le perdite a livello mondiale riportate nel nuovo report di Munich Re evidenziano nuovamente come il cambiamento climatico riguardi anche il nostro Paese”, ha dichiarato Paolo Ghirri, Deputy CEO di Munich Re Italia. “In Italia non servono solo misure di prevenzione efficaci come la messa in sicurezza del territorio o infrastrutture più resilienti ai disastri naturali, ma anche strumenti assicurativi a protezione del sistema produttivo italiano. In questa direzione va la recente costituzione del Pool Assicurativo Cat Nat, un’alleanza strategica tra pubblico ed imprese assicurative private, con l’obiettivo di offrire un’adeguata protezione alle aziende in seguito all’obbligo di copertura contro le catastrofi naturali e che, grazie al nostro know-how, ha visto coinvolta anche Munich Re Italia”.
I DISASTRI NATURALI PIÙ DEVASTANTI DEL PRIMO SEMESTRE 2025
INCENDI DEVASTANTI NELL’AREA DI LOS ANGELES
Il disastro naturale più costoso dei primi sei mesi del 2025 sono stati gli incendi nell’area di Los Angeles, avvenuti peraltro in inverno, un periodo tipicamente piovoso. Il danno complessivo è stimato in 53 miliardi di dollari, di cui circa 40 miliardi assicurati. Si tratta di un record assoluto: mai prima d’ora gli incendi avevano causato danni così ingenti, con le perdite di questo singolo evento che hanno quasi doppiato quelle globali registrate nel 2018, l’anno finora più costoso per questo tipo di calamità. Negli incendi sono morte 29 persone.
Numerosi studi indicano che il cambiamento climatico sta aumentando il rischio di incendi. Nel caso di Los Angeles, la stagione delle piogge del 2024 è stata molto scarsa, a differenza degli anni precedenti in cui abbondanti precipitazioni avevano favorito la crescita della vegetazione. Una lunga siccità tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 ha trasformato questa vegetazione in un’enorme quantità di sterpaglie altamente infiammabili. L’innesco degli incendi il 7 gennaio, aggravato dai forti venti di Santa Ana, ha creato uno scenario da manuale. Tobias Grimm, Chief climate scientist, spiega: “I forti venti di Santa Ana sono comuni in California durante l’inverno. Allo stesso tempo, la stagione degli incendi tende a durare più a lungo perché spesso le precipitazioni sono minori nei mesi più freddi. Ciò significa che due fattori acceleranti, la siccità e i forti venti, coincidono più frequentemente”. Munich Re sostiene da anni l’Institute for Business and Home Safety (IBHS) negli Stati Uniti per la ricerca di metodi costruttivi resistenti al fuoco.
La comunità scientifica è concorde nel ritenere che i cambiamenti climatici rendano più frequenti e gravi molti disastri meteorologici. Dopo l’anno record del 2024, anche il 2025 si sta classificando tra i più caldi di sempre, con temperature globali nella prima metà dell’anno di 1,4°C sopra i livelli preindustriali, secondo i dati del NOAA.
NUMEROSE VITTIME DEL TERREMOTO IN MYANMAR
Il terremoto di magnitudo 7,7 che ha colpito il Myanmar il 28 marzo è stato principalmente un devastante disastro umanitario, con una stima di circa 4.500 vittime. L’epicentro si è verificato vicino alle città di Sagaing e Mandalay, causando perdite economiche per circa 12 miliardi di dollari, il secondo disastro più costoso del semestre, di cui solo una piccola parte assicurata. L’evento si è verificato lungo la faglia di Sagaing e ha causato danni fino a Bangkok, a 1.000 km di distanza, a causa del terreno alluvionale che ha amplificato le scosse.
PANORAMICA GEOGRAFICA, AMERICA
Gli Stati Uniti hanno subito la quota maggiore delle perdite, principalmente a causa degli incendi di Los Angeles. Inoltre, numerose e forti tempeste convettive, con piogge intense e tornado, hanno colpito il Paese a marzo, aprile e maggio, causando perdite complessive per circa 34 miliardi di dollari, di cui 26 miliardi assicurati.
EUROPA
Le perdite complessive in Europa sono state di circa 5 miliardi di dollari, di cui più della metà assicurati. L’evento più costoso è stata una serie di temporali con grandine che ha colpito Francia, Austria e Germania a giugno, con danni per 1,2 miliardi di dollari (0,8 assicurati). In Svizzera, una grave frana nel cantone Vallese, causata dallo scioglimento di un ghiacciaio, ha quasi completamente sepolto il villaggio di Blatten, con perdite stimate in poco meno di 0,5 miliardi di dollari.
ASIA-PACIFICO E AFRICA
In questa regione, le perdite totali del primo semestre sono state di circa 29 miliardi di dollari, con soli 5 miliardi assicurati. Dopo il terremoto in Myanmar, il disastro peggiore è stato il ciclone Alfred in Australia, che ha causato inondazioni nel Queensland e nel Nuovo Galles del Sud con perdite per 3,5 miliardi di dollari (1,4 assicurati). Un terremoto a Taiwan ha provocato danni per 1,3 miliardi, con una quota significativa legata all’interruzione dell’attività nell’industria dei semiconduttori. Infine, due cicloni nell’Oceano Indiano hanno colpito Réunion, Mozambico e Madagascar, causando perdite complessive per 1,5 miliardi di dollari, quasi interamente non assicurate in Africa.