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energia

Centrale idro di Suviana, Autostrade dello Stato e Italgas: ecco cosa c’è sui giornali di oggi

L’esplosione della centrale idroelettrica, nel bolognese il via libera del Cdm alla nuova società di Stato tramite Anas per gestire le tratte a pedaggio e l’interesse di Italgas per 2i Rete gas nella rassegna dei giornali di oggi

Alto il bilancio delle vittime dell’esplosione di una turbina nella centrale idroelettrica di Suviana nel bolognese, arrivata a 3 morti, 5 feriti gravi e 4 dispersi. Intanto, nasce una nuova società interamente a capitale pubblico per la gestione delle tratte autostradali a pedaggio partecipate dallo Stato attraverso Anas. Il consiglio dei ministri ha approvato ieri un decreto, in gestazione da tempo e immaginato dai tempi del governo Draghi, ma sinora rimasto in sospeso. Mentre sul fronte societario Italgas si è fatta avanti per 2i Rete gas. E secondo indiscrezioni, ha inviato una proposta preliminare per acquisire il principale gruppo concorrente in Italia, controllato dal fondo infrastrutturale F2i e partecipato da Ardian e Apg.

DIGA, ESPLODE UNA TURBINA NEL BOLOGNESE: 3 MORTI, 5 FERITI GRAVI E 4 DISPERSI IL BILANCIO

“’È un disastro. È scoppiato l’alternatore della diga, al piano otto, siamo arrivati al piano sette. È tutto sott’acqua, dopo non si va più giù. Ci sono persone sotto, ma non si riesce ad andare, è impressionante, c’erano continue esplosioni. Mi tremano le gambe, non ce la faccio più’. Ha la voce sfinita uno dei soccorritori arrivati per primi alla centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, sull’appennino bolognese. Per tutto il giorno davanti al cancello verde alla fine di questa stradina che costeggia il lago è un continuo via vai, in cielo volano gli elicotteri dei vigili del fuoco e del pronto soccorso, le ambulanze fanno avanti e indietro”. È quanto riporta La Repubblica di oggi. “(…) La centrale è una struttura gestita da Enel Green Power che scende fino a 60 metri sotto il livello dell’acqua. La manutenzione della turbina dove c’è stata l’esplosione è affidata ad Abb e Siemens, anche se al lavoro al momento dell’incidente c’erano ditte esterne e alcuni dipendenti di Enel. Ieri era in corso l’accensione di una turbina in manutenzione da circa un anno, che doveva essere rimessa in funzione. Ma qualcosa non va nel verso giusto, prende fuoco uno dei trasformatori, un rumore mette in allerta alcuni dei lavoratori che riescono a fuggire. Altri non ce la fanno e vengono travolti dall’esplosione e dalle fiamme. Oltre alle tre vittime certe, però, sotto restano le persone disperse, la speranza è che abbiano trovato riparo da qualche parte. (…) Il lago di Suviana è un bacino artificiale costruito negli anni Venti per lo sfruttamento dell’energia elettrica, diventato poi anche luogo di attrazione turistica. Sul lago si affacciano due centrali idroelettriche: Suviana e Bargi. Ed è proprio quest’ultima quella coinvolta dall’esplosione e dall’incendio, che è l’impianto più grande a livello di potenza installata in Emilia-Romagna. Enel Green Power fa sapere che sta collaborando con le autorità ed esprime ‘cordoglio e vicinanza al personale coinvolto e alle famiglie’. Sul posto ieri c’era l’ad di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, ma anche tutte le istituzioni, compreso il prefetto Attilio Visconti e i comandanti provinciali di Finanza Carlo Levi e dei Carabinieri Ettore Bramato. La premier Giorgia Meloni ha espresso vicinanza alle famiglie dei feriti e ai feriti coinvolti, oggi qui a Suviana arriverà la ministra al Lavoro Marina Elvira Calderone. (…)”, conclude il giornale.

TRASPORTI: CONSIGLIO DEI MINISTRI DÀ IL VIA LIBERA ALLA NUOVA SOCIETÀ AUTOSTRADE DELLO STATO

“Nasce una nuova società interamente a capitale pubblico per la gestione delle tratte autostradali a pedaggio partecipate dallo Stato attraverso Anas. Il consiglio dei ministri ha approvato ieri un decreto, in gestazione da tempo e immaginato dai tempi del governo Draghi, ma sinora rimasto in sospeso”. È quanto si legge su Il Sole 24 Ore di oggi. “Nella nota diffusa ieri dal ministero guidato da Matteo Salvini, che ha proposto il provvedimento, la società prende il nome di “Autostrade dello Stato” controllata dal ministero per l’Economia e sottoposta al “controllo analogo” del ministero per le Infrastrutture e i Trasporti. Tra gli addetti ai lavori, però, il progetto è conosciuto come “Anas 2.0” perché, nella sostanza, nasce con l’obiettivo di superare una commistione che si è venuta a creare in capo alla società che controlla le strade statali. Una commistione tra gestione di tratte autostradali senza pedaggio, come ad esempio la Roma Fiumicino, il raccordo di Roma o la Salerno-Reggio Calabria e la gestione di tratte sottoposte a pedaggio attraverso partecipazioni in società miste come la Cal (concessioni autostradali lombarde) le Cav (concessioni autostradali venete), partecipate al 50 per cento, la Asti Cuneo (35%), la Sitmb (Traforo del Monte Bianco) partecipata al 31 per cento, e la Sitaf (traforo del Frejus) partecipata al 31,7 per cento (…). A guidare la società come amministratore delegato sarà chiamato Vito Cozzoli, in passato ad della start up Sport e salute. Cozzoli è stato scelto alla luce dei suoi trascorsi da tecnico come capo di gabinetto al ministero dello Sviluppo economico in tre diversi governi, con il compito di gestire importanti dossier industriali anche nel campo delle infrastrutture”, conclude il quotidiano.

ENERGIA: ITALGAS PUNTA SU 2I RETE GAS CON UN’OFFERTA DA 4-5 MILIARDI

“Italgas rompe gli indugi e si fa avanti per 2i Rete gas. Secondo indiscrezioni, il primo operatore nazionale nella distribuzione del gas cittadino ha inviato una proposta preliminare per acquisire il principale gruppo concorrente in Italia, controllato dal fondo infrastrutturale F2i e partecipato da Ardian e Apg. Stando alle ricostruzioni che circolano sul mercato, l’offerta di Italgas, affiancata da JP Morgan e Morgan Stanley, valorizzerebbe 2i Rete gas 4-5 miliardi”. È quanto si legge su Il Corriere della Sera di oggi. “(…) Il collocamento a Piazza Affari — curato da Goldman Sachs, Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobanca — contemplerebbe la vendita di azioni per 600 milioni, sulla base di una valutazione complessiva del gruppo di 5 miliardi che ne include circa 3 di debito. Come sempre in questi percorsi, però, non è da escludere che il fondo guidato da Renato Ravanelli valuti opzioni alternative. Secondo il mercato, 2i Rete gas potrebbe per esempio esplorare un’alleanza nella distribuzione del metano con la multiutility A2A oppure trovare un investitore finanziario (…)”, si legge sul quotidiano.

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