Il documento è stato realizzato grazie ai dati raccolti da un gruppo di lavoro di EY, che ha analizzato database pubblici, report di mercato e diversi interlocutori esperti di mercato, oltre ad un campione di 400 aziende agricole di medie-grandi dimensioni sul territorio italiano
Il contributo dell’agricoltura alla produzione di energia rinnovabile elettrica del Paese si attesta all’11%. Un traguardo raggiunto attraverso 48mila impianti e una capacità installata pari a 5 GW, con una produzione di 13 TWh. Si tratta di un supporto già notevole che presenta margini di crescita, come dimostrato dal “Primo rapporto dell’Osservatorio sulle Agroenergie di Confagricoltura”, con il sostegno di Enel, presentato oggi a Palazzo della Valle, a Roma.
Il documento, elaborato dalla Confederazione partendo dai dati raccolti da un gruppo di lavoro di EY – che ha analizzato database pubblici, report di mercato e diversi interlocutori esperti di mercato, oltre ad un campione di 400 aziende agricole di medie-grandi dimensioni sul territorio italiano – propone una fotografia dell’esistente, nell’ambito delle agroenergie, e un’analisi delle prospettive di sviluppo da qui al 2030.
All’evento hanno partecipato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il direttore di Enel Italia, Nicola Lanzetta, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, e il direttore Area Ambiente e Innovazione di Confagricoltura, Donato Rotundo.
ROTUNDO (CONFAGRICOLTURA): OSSERVATORIO AGROENERGIE ACCOMPAGNERÀ SVILUPPO SETTORE AL 2030
Il primo a prendere la parola è stato il direttore Area Ambiente e Innovazione di Confagricoltura, Donato Rotundo. “L’osservatorio Agroenergie – ha spiegato – è stato creato proprio per dare risposte importanti in un periodo di grossi cambiamenti. Noi siamo alla fine del percorso del PNRR, siamo di fronte ad un lavoro che si sta iniziando a fare su alcune tecnologie, come l’agrivoltaico, che ha bisogno di sperimentazione e di ricerca, e questo è il momento più importante per seguire tutto lo sviluppo delle agroenergie”.
“Gli obiettivi principali dell’Osservatorio – ha aggiunto Rotundo – sono: fornire una panoramica delle tecnologie rinnovabili adottate in agricoltura, identificare i modelli di successo replicabili e i fattori chiave di crescita, analizzare il quadro regolatorio e le sue implicazioni per il settore, proporre raccomandazioni strategiche per il futuro e monitorare lo sviluppo delle rinnovabili nei territori. È un osservatorio aperto che vuole accompagnare lo sviluppo dell’energia al 2030, perché di novità ce ne sono ed è importante seguirle”.
LANZETTA (ENEL): LA RETE PER LA GENERAZIONE DISTRIBUITA DOVRÀ OSPITARE 3 MILIONI DI IMPIANTI
“L’Italia – ha sottolineato il direttore Italia di Enel, Nicola Lanzetta – è un Paese che ormai da qualche anno ha fatto una scelta molto importante sulla generazione distribuita: noi tutti – cittadini, imprenditori, agricoltori in primis – ci siamo resi conto che dotarsi di un sistema di autoproduzione è utile, perché consente di avere delle energie direttamente in loco e dei prezzi molto vantaggiosi. Questo fenomeno è così sviluppato che stasera a fine giornata avremo connesso alla rete di distribuzione circa 1.000 nuovi impianti. Avere una rete in grado di avere questa capacità di hosting, cioè di ricezione di questi impianti, è importantissimo. Una rete che ad oggi conta circa un milione di impianti e che noi prevediamo dovrà essere in grado di ospitarne circa 3 milioni”.
GIANSANTI (CONFAGRICOLTURA): LE AGROENERGIE SONO STRATEGICHE PER LE IMPRESE E PER LA SOSTENIBILITÀ
“Questo primo rapporto sulle agroenergie è molto interessante e ben fatto, e soprattutto dà una dimensione importante e significativa ad un settore rilevante oggi dell’economia del Paese”, ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti che ha aggiunto: “oggi, quando si parla di agroenergie, parliamo di una realtà economica importante che vale già 3 GW di produzione elettrica da fonti agricole e la prospettiva di essere almeno raddoppiata, perché la potenzialità che oggi gli agricoltori possono mettere in campo è importante. Riteniamo che l’attività di produzione di energia elettrica possa essere complementare all’attività primaria di un agricoltore – che è e resta quella di produrre beni primari fondamentali per la vita di tutti noi – e che certamente questa produzione diventa strategica sia per l’attività d’impresa – perché diventiamo sempre più competitivi, perché poter risparmiare nell’acquisto e nella valorizzazione dell’energia elettrica attraverso l’autoproduzione certamente un elemento di forte competitività -, sia per la sostenibilità”.
LOLLOBRIGIDA: L’AGRICOLTURA TORNA AD ESSERE CENTRALE NELLE DINAMICHE STRATEGICHE
È intervenuto infine il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, secondo cui quelli diffusi oggi nel primo rapporto sulle agroenergie “sono dati a mio avviso estremamente positivi rispetto alla produzione nel quadro complessivo. L’agricoltura torna ad essere centrale nelle dinamiche strategiche non solo del nostro Paese e dell’Unione europea, ma nel quadro mondiale. L’Italia può contribuire ad uno sviluppo organico dell’Unione europea e non solo, che guardi ad uno sviluppo sistemico del pianeta che tenga conto della sostenibilità ambientale e, allo stesso tempo, anche della sostenibilità produttiva, e quindi dell’equità sociale che ne deriva con la creazione di ricchezza”.