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Cingolani

Cingolani: Dopo Pasqua pacchetto di idee per velocizzare iter procedure

L’idrogeno è una delle grandi prospettive del futuro. Bisogna creare le condizioni per farlo diventare il vettore principale

Decarbonizzazione, Pnrr, idrogeno. Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, è intervenuto parlando di questi temi all’evento online del “Sole 24 Ore” dal titolo “La strategia sull’idrogeno e la transizione energetica – Prospettive e opportunità per un’Italia green”. Secondo il ministro nel 2050 “dovremo essere un continente decarbonizzato. Come raggiungere l’obiettivo è parte del dibattito della transizione”, ha speigato il ministro ricordando che “Europa e Stati Uniti devono convincere tutti gli altri Paesi che la decarbonizzazione è un obiettivo comune. Bisogna condividere a livello planetario questa sfida”. La sfida “è convincere gli altri attori internazionali che si tratta di un obiettivo comune, un discorso complesso a causa delle disuguaglianze tra paesi”.

Per ora l’obiettivo più vicino è quello del Pnrr dove il ministro ha confermato che verranno messe in atto “politiche aggressive, per installare tecnologie avanzate” in grado di coprire un gran ventaglio di settori in modo rapido. “Il processo è debole nella catena dei permessi, con questa bassa efficienza non è possibile fare un lavoro ottimo. Serve un’azione decisa per semplificare le operazioni, penso ai bandi con procedure ad hoc, e per agire sulla lentezza dei permessi”. Per questo “dopo Pasqua porteremo un pacchetto di idee con il ministro Brunetta, è un work in progress ma siamo consapevoli che occorre velocizzre gli iter”.

Secondo Cingolani il Paese “ha difetto enorme, crea norme senza pensare alla patologia che non possono andar bene in situazione normali. Dobbiamo cominciare a far regole pensando che siamo in una situazione normale rispetto agli altri paesi senza pensare alle patologie che non devono diventare il punto centrale”.

Il ministro ha fatto un esempio, quello delle aste rinnovabili per l’installazione di nuovo potenza: “Rispetto a noi che abbiamo coperto un terzo, la Spagna ha avuto richieste molto più alte della base questo vuol dire che l’attratività italiana è bassa e la risposta è che se ci vuole troppo tempo per gli investimenti gli investitori vanno da un’altra parte. Il lavoro si deve fare in tempi certi, perdere tempo è dannoso tanto quanto non fare le cose o farle sbagliate il tempo è un costo”, ha precisato Cingolani.

“L’idrogeno è una delle grandi prospettive del futuro. Bisogna creare le condizioni per farlo diventare il vettore principale e questo lo stanno facendo tutti – ha spiegato Cingolani -. C’è un trend internazionale da cui non possiamo chiamarci fuori dobbiamo avere l’ambizione di guidare la transizione ed è in prospettiva una delle grandi tecnologie del futuro ma oggi la domanda è scarsa e l’idrogeno verde costa molto. Bisogna fare come si fa in famiglia si prepara l’investimento creando le condizioni. Ci sono diversi elementi da tenere in conto come creare una domanda intelligente come il trasporto pesante su ruota, le Ferrovie, il trasporto navale. La nostra strategia durante la transizione deve essere adattativa”. Per quanto concerne l’entità degli investimenti “si parla di svariati miliardi, siamo nella fase in cui si stanno comparando metodologie diverse. Noi dobbiamo anche proteggere la nostra supply chain e accelerare il processo affinché ci siano prodotti italiani”.

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